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Verso un piano nazionale di monitoraggio della biodiversità: i manuali per le specie e gli habitat di interesse comunitario


  • Quando dal 19/10/2016 09:00 al 20/10/2016 16:30 (Europe/Berlin / UTC100)
  • Dove Roma - Acquario Romano, Piazza Manfredo Fanti 38
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Gli impegni derivanti dalle Direttive Comunitarie impongono al nostro Paese l’implementazione di azioni specifiche a tutela degli ambienti naturali; in particolare la Direttiva Habitat prevede la redazione di rapporti periodici basati su dati provenienti dal monitoraggio delle specie e degli habitat elencati negli allegati di questa legge comunitaria. Questo compito richiede un notevole impegno da parte del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni e Province Autonome, e delle Aree Protette nazionali, ed ISPRA da anni fornisce il proprio supporto tecnico-scientifico agli enti nazionali e locali in questo senso.

In particolare, ISPRA ha coordinato gli aspetti tecnico-scientifici della stesura del 3° Rapporto ex-Art. 17 della Direttiva Habitat, relativo al periodo 2007-2012, e successivamente ha elaborato schede di monitoraggio di tutte le specie e gli habitat italiani di interesse comunitario, al fine di fornire strumenti operativi per la redazione del 4° Rapporto per il periodo 2013-2018.
In questo impegno ISPRA ha lavorato in coordinamento con le Regioni e Province Autonome, e con il supporto delle principali Società Scientifiche Nazionali: Associazione Italiana Ittiologi delle Acque Dolci, Associazione Teriologica Italiana, Comitato Scientifico per la Fauna d’Italia, Società Botanica Italiana, Società Italiana Scienza della Vegetazione, Societas Herpetologica Italica, Unione Zoologica Italiana.
In occasione del Congresso verranno presentate le schede di monitoraggio prodotte, raccolte in tre distinti volumi, che verranno distribuiti ai partecipanti. Verranno inoltre illustrate le modalità di accesso on-line a schede, moduli e dati di monitoraggio, organizzate in un sito web dedicato ospitato da ISPRA.
Alle due giornate di lavoro parteciperanno rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dell’ISPRA, delle Regioni e Province Autonome, e delle Società Scientifiche che hanno contribuito alla stesura delle schede.

 

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