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17 SARDONICO-VITTORIO VENETO

La tappa inizia in alta Val di Non, una valle scavata dal torrente Novella, immissario del Lago di Santa Giustina, e dal Fiume Noce, emissario dello stesso lago, al cui modellamento ha partecipato anche l’azione dei ghiacciai testimoniata da vasti affioramenti di depositi morenici e fluvio-glaciali. Tratti semi-pianeggianti sono riconducibili a depositi fluviali terrazzati. Verso il Lago di Santa Giustina affiorano calcari rossastri (“Scaglia Rossa”) e marne. Nel complesso la morfologia è blanda, rispetto alle aree montuose circostanti costituite, in sinistra idrografica, prevalentemente da dolomie (“Dolomia Principale” – circa 220 milioni di anni), rocce che caratterizzano le Dolomiti.

All’altezza di Mezzolombardo il Fiume Noce confluisce nel Fiume Adige, attraverso un ampio conoide alluvionale. La corsa segue un tratto dell’ampia Val d’Adige, passando per Lavis, posta su un conoide alluvionale,  fino a Trento.

Dalla Val d’Adige la strada attraversa i rilievi, prevalentemente carbonatici, posti alle spalle di Trento. Sulla sinistra si vedono le imponenti strutture porfiriche che costituiscono le propaggini sud-occidentali della Catena dolomitica, mentre sulla destra si distingue la cresta allungata del Monte Marzola, formata dalle dolomie dello Sciliar (Triassico inferiore – circa 235 milioni di anni).

Si arriva a due estesi conoidi alluvionali su cui sorgono i paesi di Pergine Valsugana e Susa, i quali formano lo spartiacque tra la Val d’Adige e la Valsugana - la valle incisa dal Fiume Brenta -, nella quale si entra passando per i laghi di Caldonazzo e di Levico, entrambi scavati tra rocce metamorfiche paleozoiche. La corsa segue il lungo tratto del fondovalle del Brenta, a decorso prima WSW-ENE, lungo il quale passa un’importante linea tettonica nota come Linea della Valsugana che rappresenta il confine geologico delle Dolomiti, e poi WNW-ESE. La valle presenta versanti piuttosto acclivi, coperti da boschi e costituiti prevalentemente da calcari, calcari marnosi e dolomie. Il versante meridionale delimita l’altopiano dei Sette Comuni.

A Primolano si lascia il fondovalle del Brenta per entrare nella valle del Torrente Cismon e successivamente in quella del Torrente Stizzone (affluente del Fiume Piave), attraversando rilievi coperti da boschi e costituiti prevalentemente da calcari e calcari marnosi (1° GPM ) e, verso Feltre, da marne, calcari marnosi, arenarie e conglomerati. In quest’area passa un’importante linea tettonica regionale, nota come Linea di Belluno.

La tappa entra quindi nella Valle del Piave. La valle è ampia, il fiume ha un decorso meandriforme e a rami anastomizzati. I versanti, non molto acclivi, sono costituiti prevalentemente da calcari, calcari marnosi e calcari selciferi.

All’altezza del paese di Fener, la corsa lascia il fondovalle e attraversa i rilievi intorno a Valdobbiadene - località universalmente famosa per la produzione del Prosecco – posta alle pendici del Monte Cesen, ammantate da depositi detritici al passaggio con le alluvioni del Piave. Il percorso si snoda poi tra colline terrigene costituite prevalentemente da arenarie, marne, argille e conglomerati (2° e 3° GPM), poste tra la Pianura Padana e le Prealpi ed estese fino a Conegliano e Vittorio Veneto, dove sono presenti anche depositi morenici.

 

Approfondimenti:

Vai al Geoportale Servizio Geologico d’Italia

http://sgi2.isprambiente.it/geositiweb/

Breve storia geologica d’Italia

http://ebook.scuola.zanichelli.it/lupiagloboblu/volume-minerali-e-rocce-vulcani-terremoti/la-crosta-terrestre-minerali-e-rocce/il-ciclo-litogenetico#44

http://online.scuola.zanichelli.it/lupiascienzeterra-files/Sintesi-azzurra/Zanichelli_Lupia_Terra_azzurra_sintesi_U8.pdf

http://musei.unipv.it/Mineralogia/classificazioneMinerale.htm

http://www.ingv.it/it/

http://www.winegis.it/

http://www.dolomitipark.it/it/page.php?id=53