Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Perdita di acqua da tubazione connessa al serbatoio condensato della Centrale di Caorso

Il 24 ottobre 2017 la SO.G.I.N., esercente della Centrale di Caorso, ha comunicato al Centro Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione di questo Istituto il rilevamento di una piccola perdita nella linea di ricircolo pompe del serbatoio del condensato. Il serbatoio condensato contiene acqua leggermente contaminata (dell’ordine di qualche mBq/g di Cs e Co) che viene utilizzata essenzialmente per compensare le perdite per evaporazione delle piscina di stoccaggio del combustibile esaurito da tempo trasferito in Francia per il riprocessamento.

 

Come primo intervento la SO.G.I.N. ha intercettato il tratto interrato di tubazione interessato dalla perdita e successivamente ha proceduto alla rimozione del materiale circondante la tubazione per una profondità di circa 70 cm al fine di localizzare il punto di perdita della tubazione stessa rendendo così possibile il ripristino della sua integrità mediante molatura e saldatura.

Contestualmente a queste operazioni sono stati prelevati campioni di diversi materiali a varie profondità. Tali campioni sono risultati contaminati (Co-60 e Cs-137) in maniera significativa in prossimità della perdita.

La SO.G.I.N. ha effettuato un primo controllo della contaminazione su campioni di acqua di falda (superficiale, intermedia e profonda) prelevati da tre pozzi; le misure sono risultate inferiori al limite di rilevabilità (~ 0,1 Bq/l).

Ulteriori analisi, con tecniche ad elevata sensibilità,  effettuate sull’acqua di falda sottostante al terreno ove si è verificata la perdita, i cui risultati sono stati comunicati il giorno 25 ottobre, hanno evidenziato valori di contaminazione, sia di Cs-137 che di Co-60, minori di 0,007 Bq/l. Tali valori sono al di sotto di circa due ordini di grandezza del livello di indagine per l’acqua potabile per consumo umano individuato nel programma di sorveglianza ambientale della Centrale.

Sulla base di tali risultati e in considerazione che la perdita è situata all’interno del diaframma idraulico che circonda la Centrale, la SOGIN ravvisa che l’evento anomalo di perdita accidentale non ha comportato né comporterà un significativo incremento del rischio di esposizione delle persone.

Il Centro Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione ha disposto un accesso ispettivo presso la Centrale di Caorso al fine acquisire ulteriori informazioni in merito all’evento. Per l’occasione si è già preso contatto con funzionari dell’ARPA Emilia Romagna al fine di poter di effettuare campionamenti su matrici ambientali.