Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Intervenire nei boschi

 

Risulta sicuramente importante ampliare il possibile ruolo ecologico (ed economico) del bosco.
Gli interventi nelle aree boscate dovranno integrare i tradizionali ruoli di protezione idrogeologica e produttiva con valenze anche di ordine ecologico e fruitivo, in modo che l'ecosistema possa ospitare anche la componente faunistica e possa essere valorizzato in funzione della promozione di un turismo sostenibile.

I possibili interventi sono:

  • creazione di radure: la loro formazione favorisce la crescita di erbe e arbusti che possono essere molto importanti per la presenza di molte specie faunistiche, inoltre consente una migliore distribuzione di molte specie territoriali che utilizzano questi ambienti più aperti per lo svolgimento di specifiche fasi riproduttive. Le radure rappresentano inoltre un'efficace ostacolo alla propagazione degli incendi;
  • creazione di piccole zone umide per favorire l'insediamento e la riproduzione di anfibi e invertebrati;
  • mantenimento di piccoli ruderi di muri o edifici utili al rifugio, alla sosta e alla riproduzione di molte specie di rettili e dei loro predatori;
  • rimodellamento delle fasce marginali: le fasce marginali del bosco possono essere ridisegnate con interventi di impianto di essenze arboree ed arbustive curando in particolare la successione, dall'esterno all'interno, di strati erbacei ed arbustivi bassi, arbustivi alti, arborei. La disponibilità di margini esterni di questo tipo aumenta il livello di protezione
    del bosco;
  • diradamento: tale intervento è in grado di creare una stratificazione nel popolamento forestale; le operazioni di diradamento possono essere condotte su superfici anche molto ampie;
  • pulitura dei boschi: può essere effettuata su parcelle ridotte, e a mosaico, con interventi distanziati nel tempo;
  • tempi di effettuazione degli interventi di governo del bosco: al fine di ridurre al minimo gli effetti negativi, soprattutto di disturbo diretto causati dai lavori sopra descritti, tutte queste operazioni dovrebbero essere svolte al di fuori della stagione riproduttiva principale e quindi possibilmente dal mese di ottobre alla fine di febbraio.

Per la progettazione e l’attuazione della rete ecologica sono necessari processi di cooperazione e coordinamento amministrativo. La rete ecologica si fonda, infatti, su un sistema molteplice e aperto territorialmente, di relazioni tra elementi differenti (biologici, antropici, paesaggistici, ecc.), che non possono essere racchiusi in un solo strumento e/o relativo livello amministrativo di pianificazione.
L’insieme di innovazioni amministrative, normative e procedurali in materia ambientale e urbanistica introdotte nel nostro paese nell’ultimo decennio - pur non costituendo ancora un disegno organico, ma al contrario fortemente frammentario - influenza i diversi livelli di governo del territorio definendo nuove logiche e strumenti di azione, fondati sull’attivazione di principi di complementarietà e sussidiarietà amministrativa tra i diversi soggetti istituzionali. Tali innovazioni procedurali costituiscono già oggi una nuova “cassetta degli attrezzi”, all’interno della quale il pianificatore può trovare procedure e strumenti adatti per dare attuazione al progetto di rete ecologica.

Il progetto di rete ecologica può diventare un elemento fondamentale per gestire alle diverse scale di pianificazione (in particolare in ambito provinciale, comunale e dei parchi) programmi di protezione e valorizzazione delle risorse territoriali.

Il quadro istituzionale e legislativo nazionale è dotato attualmente di strumenti normativi e tecnici in grado di consentire concretamente l’attuazione ai diversi livelli istituzionali di progetti complessi e integrati quali possono intendersi quelli relativi alle Reti ecologiche.

Oggi appare quindi necessario, promuovere nei funzionari e negli amministratori pubblici, il consolidamento di una nuova cultura tecnica e, più in generale, la diffusione di una coscienza sociale sui temi ambientali, piuttosto che la predisposizione di nuovi strumenti legislativi che, da soli, non risultano certo sufficienti all’attuazione del progetto di Rete Ecologica.