Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Le dimensioni della rete ecologica

 

La rete ecologica rimanda ad un sistema aperto di relazioni tra i differenti elementi biologici e paesaggistici che la costituiscono. Non può pertanto essere racchiusa e delimitata all'interno di confini amministrativi rigidamente definiti. La rete ecologica va ad interessare porzioni di territorio variamente localizzate andando così ad intera-gire con più scale, e con diversi strumenti amministrativi di pianificazione territoriale.
Da questo punto di vista, l'integrazione orizzontale tra le politiche territoriali ad ogni livello amministrativo (municipale, regionale, nazionale), la cooperazione e l'attuazione di collaborazioni tra diversi settori amministrativi, divengono elementi essenziali per giungere alla progettazione di linee di azione orientate alla conservazione della biodiversità ed alla gestione sostenibile degli ecosistemi in una prospettiva di integrazione reticolare.
Occorre in altre parole tenere presente che la rete può esistere e svilupparsi solo a condizione che i soggetti amministrativi e sociali coinvolti cooperino strettamente. Occorre quindi, per gettare le basi di tale cooperazione, determinare ed utilizzare concetti e norme comuni, e quindi selezionare gli spazi per poi gestire la rete in modo coerente.
I soggetti che potenzialmente possono essere coinvolti in questo processo sono moltissimi: Unione Europea, Stato Centrale, Autorità di Bacino, Regioni, Province e Comuni, Comunità montane, Enti Gestori delle Aree Protette, ma anche Associazioni ambientaliste, culturali e sportive, Associazioni di categoria (agricoltori innanzitutto).
Partendo dai Parchi e dalle altre Aree Protette sarà così possibile iniziare un processo di riequilibrio ecologico e territoriale attraverso il concorso di molteplici soggetti politici, culturali e operativi che si pongano come obiettivo comune una maggiore sicurezza ambientale e di conseguenza una migliore qualità della vita.