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SCENARIO AMBIENTALE IN UN IMPIANTO DI PISCICOLTURA IN GABBIE IN MARE APERTO O SOTTO COSTA
Questo tipo di impianto, è costituito in genere da gabbie galleggianti o sommergibili, posizionate in mare aperto, costituite da reti di materiale sintetico, strutturate ed ormeggiate a galleggianti e boe ancorate, in modo da resistere alla forza dei frangenti. Le correnti
marine sono sufficienti a garantire una idonea ossigenazione delle acque di allevamento ed a rimuovere i cataboliti. La temperatura è generalmente abbastanza stabile durante l’intero anno, pur presentando fluttuazioni stagionali.
La dimensione volumetrica delle gabbie può variare da poche centinaia a 10.000 m3 od oltre, mentre la loro forma può essere a pianta circolare, quadrata, poligonale, ovvero a struttura chiusa poliedrica. La profondità interna delle gabbie stesse non supera generalmente gli 8-10 metri e sono prevalentemente posizionate su batimetriche di 20-50
metri.
In questo tipo di installazione non è possibile individuare un’area di scarico, in quanto tutto il corpo idrico che ospita la struttura costituisce
ricettacolo delle sostanze reflue della produzione, costituite dai residui del catabolismo dei pesci, assieme a residui alimentari non consumati. La distanza dalla riva, l’altezza e la natura dei fondali, l’apertura della costa, la
direzione e la velocità delle correnti, l’andamento delle maree, la dinamica del termoclino od eventualmente dell’aloclino, diventano fattori determinanti per l’inquadramento ambientale di questo tipo di impianto.
L’analisi ambientale di un impianto a gabbie, di qualsiasi tipologia, deve essere preceduta da uno studio condotto sulla cartografia esistente (mappe, portolani, raccolte statistiche di dati presso le Capitanerie di Porto e gli Istituti Centrali competenti,
ecc.), integrata se necessario
da indagini sul sito (metodologie convenzionali o integrate da sistemi
GIS), circa la geomorfologia del tratto di costa interessato, quindi sulle biocenosi e sulle associazioni vegetali ed animali dell’ambiente bentonico. Tra i parametri da prendere in esame sono l’apertura della costa, il fetch, la batimetria, la morfologia e la geologia del fondale (fondo a sabbia, ghiaia, o fango), le correnti principali
(direzione e
forza), i venti, le associazioni ecologiche, il termoclino, la marea, altri parametri sulla qualità delle acque. Nell’indagine non devono mancare informazioni circa altri usi dell’area interessata,
quali la presenza di attività antropiche, possibili sorgenti inquinanti, ecc..
Per la complessità di questo tipo di indagine ambientale, un approccio modellistico può risultare di aiuto nella comprensione del
sistema globale e nella riduzione dei tempi e dei costi dell’indagine.
L’attività di allevamento e di gestione in questa tipologia di impianto è svolta per ovvie ragioni in distinte aree. Infatti, non solo il sito a mare ma anche l’area a terra,
la banchina del porto, il magazzino, il reparto
stoccaggio e di imballaggio del prodotto costituiscono parte integrante dell’impianto e ognuna di esse deve essere
soggetta ad un opportuno inquadramento territoriale e dello scenario ambientale.
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