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MONITORAGGIO AMBIENTALE
Il monitoraggio sulle acque di processo consente di trarre valide
indicazioni sull’impatto ambientale legato all’allevamento ittico.
I parametri più significativi da monitorare sono: ossigeno disciolto, clorofilla, azoto ammoniacale (totale e forma indissociata), azoto nitroso (se in acqua dolce), azoto
totale, fosforo totale, solidi sospesi, CO2, BOD5 (o COD) trasparenza dell’acqua.
Per una corretta interpretazione dei dati, le stesse analisi devono essere affiancate dai valori di temperatura, salinità (se il caso), alcalinità, pH.
Il monitoraggio, per una sua valida interpretazione, deve tuttavia essere
supportato da dati di produzione. Per quanto riguarda la valutazione dell’azoto e del fosforo totali, può essere opportuno monitorarne il contenuto nel mangime e nel pesce alienato, quindi effettuare un bilancio di massa, tenendo conto del totale introdotto, al quale si sottrae il
valore totale contenuto nel pesce alienato.
Il D.L.vo 152/99 e successive modifiche contiene, negli allegati, gli obiettivi da raggiungere per la qualità degli ambienti acquatici, assieme ai criteri ed indici per il monitoraggio. Le Amministrazioni locali competenti per l’applicazione dello stesso Decreto sono responsabili per il raggiungimento degli obiettivi
ed hanno poteri per poter concordare con gli operatori economici (allevatori in questo caso) i dovuti accorgimenti e protocolli di gestione e di monitoraggio.
Al fine di descrivere e valutare lo stato ecologico e chimico delle acque costiere prospicienti
un impianto a terra o un impianto off-shore (compreso nelle acque territoriali), è
utile rifarsi agli elementi qualitativi, alle definizioni normative e alle reti di monitoraggio riportate nell'Allegato V della Direttiva del Parlamento Europeo
e del Consiglio del 23 ottobre 2000 n. 60 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque.
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