Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Definizioni

Consumo di suolo: variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato), con la distinzione fra consumo di suolo permanente (dovuto a una copertura artificiale permanente) e consumo di suolo reversibile (dovuto a una copertura artificiale reversibile).

Consumo di suolo netto: l'incremento della copertura artificiale del suolo valutato attraverso il bilancio tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuto a interventi di recupero, demolizione, deimpermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altre azioni in grado di riportare il suolo consumato in un suolo in grado di assicurare i servizi ecosistemici forniti da suoli naturali.

Suolo consumato: quantità complessiva di suolo a copertura artificiale esistente in un dato momento. Se è misurato in valori percentuali rispetto alla superficie territoriale è sinonimo di grado di artificializzazione.

Copertura del suolo (Land Cover): copertura biofisica della superficie terrestre, che comprende le superfici artificiali, le zone agricole, i boschi e le foreste, le aree seminaturali, le zone umide, i corpi idrici, come definita dalla direttiva 2007/2/CE.

Copertura artificiale del suolo: secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente equivale all’insieme delle superfici dove il paesaggio è stato modificato o è influenzato da attività di costruzione e sono state sostituite le superfici naturali con strutture artificiali abiotiche 2D/3D o con materiali artificiali. Corrisponde a una parte delle aree urbane e suburbane, dove sono presenti infrastrutture, costruzioni e altre coperture artificiali e sono inclusi anche gli insediamenti, le infrastrutture e le costruzioni in aree non urbane. Le aree verdi in ambiente urbano non devono essere considerate come superfici artificiali. La copertura artificiale del suolo si ha, quindi, con la presenza di una copertura biofisica artificiale del terreno di tipo permanente (edifici, fabbricati; strade pavimentate; sede ferroviaria; piste aeroportuali, banchine, piazzali e altre aree impermeabilizzate o pavimentate; serre permanenti pavimentate; discariche) o di tipo reversibile (aree non pavimentate con rimozione della vegetazione e asportazione o compattazione del terreno dovuta alla presenza di infrastrutture, cantieri, piazzali, parcheggi, cortili, campi sportivi o depositi permanenti di materiale; impianti fotovoltaici a terra; aree estrattive non rinaturalizzate; altre coperture artificiali non connesse alle attività agricole in cui la rimozione della copertura ripristina le condizioni naturali del suolo).

Impermeabilizzazione (Soil sealing): una parte della copertura artificiale del suolo dove gli interventi di copertura permanente del terreno con materiale artificiale sono tali da eliminarne o ridurne la permeabilità.

Uso del suolo (Land use): classificazione del territorio in base alla dimensione funzionale o alla destinazione socioeconomica presenti e programmate per il futuro (ad esempio: residenziale, industriale, commerciale, agricolo, silvicolo, ricreativo), come definita dalla direttiva 2007/2/CE.

Suolo utile: ottenuto sottraendo le aree a pendenza molto elevata (>50%); le zone umide (RAMSAR) e occupate da corpi idrici, fiumi e laghi; le aree appartenenti alla Rete Natura 2000 (SIC, ZPS e ZSC), i monumenti naturali, le riserve naturali e le altre aree protette; le aree a pericolosità da frana (classi P3 e P4) e idraulica (classe P3).

Consumo marginale di suolo: indicatore dato dal rapporto tra il nuovo consumo di suolo e i nuovi residenti tra un anno e il successivo. A valori positivi elevati di questo indicatore corrisponde un alto e più insostenibile consumo di suolo a fronte di una crescita non significativa della popolazione, mentre valori negativi indicano un aumento del consumo di suolo in presenza di decrescita della popolazione.

Degrado del suolo: fenomeno di alterazione delle condizioni del suolo dovuto alla riduzione o alla perdita di produttività biologica o economica, di biodiversità, delle funzioni e della capacità di fornire servizi ecosistemici a causa principalmente dell’attività dell’uomo. La copertura del suolo, l’erosione idrica o il contenuto di carbonio organico possono essere usati per valutare il degrado del suolo. È associato anche a fenomeni di desertificazione in aree aride, semiaride e subumide asciutte, in conseguenza di diversi fattori, tra cui le variazioni climatiche e le attività umane. La Land Degradation Neutrality (LDN https://www.unccd.int/) è definita dall’UNCCD come “uno stato in cui la quantità e la qualità delle risorse territoriali, necessarie a sostenere funzioni e servizi ecosistemici e a rafforzare la sicurezza alimentare, rimangono stabili o aumentano entro specifiche scale temporali e territoriali ed ecosistemi”.

Densificazione urbana: nuova copertura artificiale del suolo all’interno di un’area urbana esistente.

Grado di urbanizzazione: nell’ambito dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile (obiettivo 11, ) si considerano soglie di densità delle superfici a copertura artificiale per distinguere tre classi: aree urbane (>50%); suburbane (10-50%); rurali (<10%). Per Eurostat è la combinazione della contiguità geografica e della densità di popolazione, misurata attraverso soglie minime di popolazione applicate a celle aventi risoluzione di 1 Km2 suddivise in tre classi: città (aree densamente popolate); paesi e aree suburbane (aree a densità di popolazione intermedia); aree rurali (aree scarsamente popolate). Il Centro Comune di Ricerca della Commissione europea considera sia le aree costruite, sia la densità di popolazione residente per distinguere le tre classi: centri urbani ad alta densità (zone con densità di popolazione superiori a 1.500 abitanti per km2 e densità del costruito superiore al 50%, in aggregati di almeno 50.000 abitanti); gruppi urbani a media densità (zone con densità di popolazione di almeno 300 abitanti per km2 e densità del costruito superiore al 3% o zone con densità di popolazione superiore a 1.500 abitanti per km2 e densità del costruito superiori al 50%, in aggregati di almeno 5.000 abitanti); zone rurali (aree che non rientrano nelle precedenti classi).

Servizi ecosistemici: definiti come i benefici (o contributi) che l’uomo ottiene, direttamente o indirettamente, dagli ecosistemi che si suddividono in:

  • servizi di approvvigionamento (prodotti alimentari e biomassa, materie prime, etc.);
  • servizi di regolazione e mantenimento (regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e regolazione degli elementi della fertilità, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi, riserva genetica, conservazione della biodiversità, etc.);
  • servizi culturali (servizi ricreativi e culturali, funzioni etiche e spirituali, paesaggio, patrimonio naturale, etc.).

Funzioni del suolo: le funzioni ecologiche che un suolo di buona qualità è in grado di assicurare possono essere sintetizzate in:

  • fertilità: il ciclo dei nutrienti assicura fertilità al terreno e allo stesso tempo il rilascio di nutrienti necessari per la crescita delle piante;
  • filtro e riserva: il suolo può funzionare da filtro nei confronti degli inquinanti e può immagazzinare grandi quantità d’acqua utile per le piante e per la mitigazione delle alluvioni.
  • strutturale: i suoli rappresentano il supporto per le piante, gli animali e le infrastrutture
  • regolazione del clima: il suolo, oltre a rappresentare il più grande sink di carbonio, regola l’emissione di importanti gas serra (N2O e CH4)
  • conservazione della biodiversità: i suoli sono un immenso serbatoio di biodiveristà; rappresentano l’habitat per migliaia di specie in grado di impedire l’azione di parassiti o facilitare lo smaltimento dei rifiuti.
  • risorsa: i suoli possono essere un importante fonte di approvvigionamento di materie prime.