Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Circa 2.000 miglia nautiche in sette giorni per monitorare cetacei e tartarughe marine lungo transetti fissi nel Tirreno meridionale e nei canali di Sardegna e Sicilia

Partirà questa settimana il monitoraggio multidisciplinare, all’interno del progetto LIFE Conceptu maris, coordinato da ISPRA, che vede la presenza congiunta di enti quali la Stazione Zoologica Anton Dohrn, l’Università di Palermo e l’Università di Milano Biccoca.

Il monitoraggio viene realizzato direttamente da un traghetto passeggeri della compagna Grimaldi Lines, che partecipa al progetto, e attrezzato come laboratorio di ricerca. Infatti, oltre a raccogliere dati visivi su cetacei e tartarughe, specie protette a livello Europeo dalla Direttiva Habitat, e sulle loro principali minacce, quali le plastiche in mare, verranno congiuntamente raccolti dati tramite il DNA ambientale (e-Dna), gli isotopi ed i parametri fisici. Il traghetto per l’occasione è stato infatti attrezzato per poter raccogliere direttamente acqua dal mare e per ospitare macchinari di filtraggio e stoccaggio.

La sala motore sarà la base per la raccolta dei campioni di acqua marina, le cabine per filtraggio e stoccaggio e il ponte di comando per l’avvistamento degli animali e delle plastiche in mare.

Di giorno, il monitoraggio sinottico visivo e del e-Dna/isotopi permetterà di valutare la relazioni tra gli animali avvistati e le tracce rilevate in acqua. Di notte il monitoraggio sui campioni di acqua permetterà di avere dati continui lungo tutta la rotta. Aggiornamenti quotidiani del diario di bordo saranno postati sui profili social del progetto

L’area di studio è stata scelta per la scarsità di informazioni sulle specie investigate e per il numero dei diversi tipi habitat presenti; il protocollo di ricerca congiunto verrà poi trasferito e sperimentato anche in altre marine quali il santuario Pelagos, l’Arcipelago Toscano, la regione Adrion, il corridoio di migrazione cetacei in Spagna.

L’utilizzo dei traghetti di linea, infatti, permette di monitorare tutto l’anno aree solitamente non raggiungibili dalle normali imbarcazioni di ricerca. Il tutto su tratte già programmate, quindi senza aggiungere ulteriori emissioni o impatti legati ad un nuovo tragitto.

Il progetto LIFE, a cui partecipano anche le Università di Torino e di Valencia, la Fondazione CIMA, il CMCC, l’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, le associazioni Ecoocean e Triton e che vede l’adesione delle compagnie di navigazione quali Grimaldi-Minoan, Corsica-Sardinia ferries, Tirrenia e Balearia verrà presentato al pubblico in un meeting il 13 e 14 ottobre a Roma.