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Dall'elaborazione statistica di immagini Sentinel-2 al monitoraggio quantitativo della siccità: primi risultati di ISPRA

Le condizioni di siccità che stanno interessando l’Italia - e parte dell’Europa - sono oggetto di analisi qualitativa da parte del programma europeo Copernicus, attraverso il confronto della situazione attuale con quella degli anni passati, rilevate dai satelliti Sentinel.
Come utilizzare queste immagini satellitari per derivare quantitativamente informazioni utili al monitoraggio degli effetti della siccità? Questo rientra tra gli oggetti di un apposito filone di ricerca di ISPRA, che ha permesso lo sviluppo di strumenti innovativi di monitoraggio satellitare utili per la caratterizzazione idromorfologica dei corsi d'acqua e, nel caso specifico, per la valutazione delle gravi condizioni di siccità presenti attualmente in Italia.

Nell'ambito della Convenzione Operativa ASI-ISPRA “Habitat Mapping” (2017-2021), l’Area Idrologia, Idrodinamica e Idromorfologia di ISPRA, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha sviluppato e implementato degli algoritmi e delle procedure per la mappatura e la classificazione degli alvei fluviali nelle tre componenti costitutive - superficie bagnata, vegetazione, sedimenti - a partire dalle immagini di Sentinel-1 e Sentinel-2 di Copernicus, operativi dal 2016.

Tali procedure sono in corso di applicazione per realizzare uno studio sull’asta fluviale del Po che confronti la frequenza media delle tre classi (acqua, vegetazione, sedimento) nel corso dell’attuale periodo siccitoso, con quella media degli ultimi anni o di singoli anni recenti più o meno siccitosi, per monitorare l'evoluzione del fiume nelle sue componenti costitutive. In figura, vengono mostrati a titolo di esempio i risultati preliminari per l’alveo bagnato, relativi al solo tratto piemontese del Po (area che è stata da subito interessata a situazioni di siccità prima severa e poi estrema). I risultati sono molto incoraggianti rispetto alla capacità di queste tecniche di evidenziare, non solo qualitativamente ma soprattutto quantitativamente, la forte riduzione della superficie bagnata riscontrata in questi mesi.

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