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XVII

INTRODUZIONE

a cura di Silvia Brini e Anna Chiesura – ISPRA

Con la presente edizione, il Rapporto “Qualità dell’ambiente urbano” realizzato dal

Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), costituito da ISPRA e dalle

ARPA/APPA, continua il percorso iniziato 11 anni fa con l’obiettivo di restituire al

sistema Paese un’informazione ambientale solida e condivisa sulla qualità

dell’ambiente nelle aree dove si concentra la popolazione umana, le città. Con

l’aggiunta di 12 nuovi Comuni (Cuneo, Imperia, Pavia, Rovigo, Pisa, Ascoli Piceno,

Rieti, Teramo, Avellino, Trani, Crotone e Trapani) salgono quest’anno a 85 i Comuni

capoluogo di provincia oggetto d’indagine per un campione rappresentativo del 28%

della popolazione italiana, pari a oltre 17 milioni di persone.

L’analisi dell’ambiente alla scala urbana continua a essere una sfida ambiziosa, sia in

termini di metodologie da adottare per le stime e le analisi quantitative, sia per gli

approcci di valutazione della qualità dell’ambiente nella sua complessità. Quale set di

indicatori può ritenersi rappresentativo della qualità dell’ambiente o della vita,

dimensioni per loro natura estremamente complesse e mutevoli? E una volta

individuato, come comunicarne in maniera chiara il significato a cittadini e decisori?

Un recente Rapporto prodotto per la Commissione europea sugli indicatori per città

sostenibili, mostra chiaramente la grande varietà di usi e funzioni che può avere la

enorme mole di indicatori ambientali oggi disponibile. Se usati per misurare la

“performance ambientale” di un Comune, per esempio, è necessaria la presenza di

targets definiti rispetto cui valutare la bontà o meno di tale performance. Ma targets

e valori limite non sono presenti per tutti i temi. Inoltre, poiché le città sono il luogo

della complessità delle relazioni, per descrivere adeguatamente la componente

ambientale della qualità della vita è necessario che gli indicatori vengano letti

attraverso un’analisi integrata che tenga conto delle relazioni funzionali delle diverse

pressioni ambientali sul territorio, delle dinamiche spaziali e temporali, delle tendenze

future dei fenomeni. È il lavoro che abbiamo avviato l’anno passato con il documento di

valutazione “

L’ambiente urbano: conoscere e valutare la complessità

” e che è

continuato nella presente edizione con il nuovo indice del Rapporto che esalta le inter-

relazioni tra i temi considerati: Fattori sociali ed economici, Suolo e territorio, Natura

urbana, Rifiuti, Acque, Qualità dell’aria, Trasporti e mobilità, Esposizione

all’inquinamento acustico, Azioni e strumenti per la sostenibilità locale.

L’

XI Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano – Edizione 2015

è accompagnato dal

Focus su “

Inquinamento elettromagnetico e ambiente urbano

” che mette in luce ciò

che è cambiato a livello normativo, le caratteristiche delle nuove tecnologie che si

sono affacciate nel mondo delle telecomunicazioni e di come tutto questo si è tradotto

in termini di variazione di livelli di campo elettromagnetico presenti nell’ambiente e a

cui è esposta la popolazione.

L’attività di ISPRA e delle Agenzie ambientali regionali e delle province autonome sulle

aree urbane, forte anche della rete di esperti costruitasi negli anni, è andata

declinandosi in una pluralità diversificata di lavori: 8 Focus tematici sono stati prodotti

assieme al Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano (Natura in città, 2007; Il

suolo, il sottosuolo e la città, 2008; Le buone pratiche ambientali, 2009; La qualità