PRUE 01 2024

Spazio europeo della ricerca (SER), uno sportello unico dedicato, che fornisce una panoramica completa delle politiche, delle attività e dei risultati attuali del SER. Dal 2000, il SER è l’ambizione comune degli Stati membri dell’UE e della Commissione europea di creare un mercatounico e senza frontiere per la ricerca, l’innovazione e la tecnologia in tutta Europa. Questa piattaforma si occuperà di: fornire informazioni aggiornate sullo stato di attuazione dell’agenda politica del SER e delle sue azioni congiunte; fornire approfondimenti sulle attività a livello dell’UE che contribuiscono a compiere progressi in materia di SER; presentare tutti gli elementi del meccanismo di monitoraggio del SER; offrire al pubblico un archivio dei principali documenti e relazioni relativi al SER; fungere da spazio centrale per la comunicazione tra tutti gli attori interessati a far progredire gli obiettivi del SER. Fonte: Europa INQUINAMENTO PROVOCATO DALLE NAVI Lo scorso febbraio è stato raggiunto un accordo tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla modifica della direttiva 2005/35/ CE relativa all’inquinamento provocato dalle navi e all’introduzione di sanzioni per i reati di inquinamento. I legislatori hanno convenuto di allineare la direttiva alla convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (Marpol) e di estendere l’ambito di applicazione della direttiva a più tipi di sostanze inquinanti scaricate in mare, come le acque reflue e i rifiuti. Le nuove norme miglioreranno la trasparenza rendendo disponibili online le informazioni sui reati di inquinamento nei mari europei e sulle sanzioni imposte. Inoltre, le informazioni sul modo in cui le autorità costiere hanno verificato una potenziale fuoriuscita dopo un allarme mediante sorveglianza satellitare saranno disponibili online. L’emendamento chiarisce l’applicazione delle sanzioni amministrative per renderle più efficaci: ad esempio, quando gli Stati membri impongono sanzioni, si terrà conto dell’entità dello scarico illegale, del suo impatto sull’ambiente o della capacità finanziaria del soggetto responsabile. Vi saranno strumenti e piattaforme più solidi per lo scambio di informazioni e di esperienze per le autorità degli Stati membri. Ad esempio, la sorveglianza satellitare per l’inquinamento provocato dalle navi (CleanSeaNet - banca dati sulla sorveglianza e sulla condivisione delle informazioni dell’EMSA) sarà migliorata e potrà trovare una soluzione migliore. Fonte: Europa FISHERS OF THE FUTURE La Commissione ha lanciato Fishers of the Future, un progetto partecipativo a livello dell’UE che esaminerà il futuro ruolo dei pescatori nella società fino al 2050. Il progetto approfondirà le speranze, le paure, le aspettative e le esigenze dei pescatori per capire come la professione si evolverà entro il 2050; esplorerà anche l’espansione del ruolo dei pescatori nella società al di là della fornitura di prodotti ittici di alta qualità. La ricerca si concentrerà su tre filoni specifici: • fattori e tendenze che influenzano la sostenibilità e la redditività a lungo termine del settore della pesca e del benessere delle comunità di pescatori; • identità e ruoli dei pescatori al di là del loro core business, in particolare per quanto riguarda la conservazione e il ripristino dell’ambiente marino, la promozione del turismo ambientale e lo sviluppo delle zone costiere. • sfide e opportunità derivanti dalle interazioni tra pescatori e altri attori marittimi, in particolare nella pianificazione dello spazio marittimo, nella diffusione delle energie rinnovabili, nell’organizzazione della catena di approvvigionamento dei prodotti ittici, nell’economia circolare e nella diversificazione dell’economia blu. Il progetto coinvolgerà i pescatori e relativi attori a livello locale per cogliere le loro opinioni e percezioni. Fonte: Ocean and fisheries EUROPEAN RESEARCH AREA La Commissione europea ha introdotto la sua nuova piattaforma digitale dedicata all’European Research Area (ERA), che fornisce uno spazio unificato per accedere a policy, attività e risultati relativi all’ERA. La piattaforma offre informazioni sullo stato di attuazione dell’ERA Policy Agenda, sulle attività a livello europeo e nazionale che contribuiscono alla sua realizzazione. Gli obiettivi principali sono fornire informazioni aggiornate, presentare dati su attività a livello dell’UE, offrire un archivio di documenti pertinenti all’ERA e facilitare la comunicazione tra gli attori interessati. I Paesi Membri e altri partecipanti possono contribuire attivamente alla piattaforma fornendo dati sullo stato di attuazione delle azioni dell’ERA Policy Agenda. Fonte: APRE TUTELA DEI NOSTRI MARI E DELLE NOSTRE COSTE Il Consiglio del ministri ha approvato due disegni di legge di ratifica ed esecuzione di a atti internazionali sulla cooperazione nel settore marittimo. Il primo è la ratifica ed esecuzione del Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo, fatto a Madrid il 21 gennaio 2008, il Protocollo mira a realizzare forme di coordinamento istituzionale tra autorità nazionali e organismi regionali e locali, anche in materia di pianificazione e programmazione, favorendo un approccio globale volto a promuovere il benessere economico e sociale delle zone costiere, tenendo conto allo stesso tempo della fragilità dei relativi ecosistemi. Le norme hanno l’obiettivo di agevolare lo sviluppo sostenibile delle zone costiere e di preservarle a vantaggio delle generazioni presenti e future; di garantire l’utilizzo sostenibile delle risorse idriche; di assicurare la conservazione dell’integrità degli ecosistemi, dei paesaggi e della geomorfologia del litorale; di prevenire e ridurre l’effetto dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici; di assicurare la coerenza delle iniziative pubbliche e private che hanno effetti sull’utilizzo delle zone costiere. La seconda ratifica concerne l’esecuzione della Convenzione internazionale per il controllo e la gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi, fatta a Londra il 13 febbraio 2004, la finalità della Convenzione è di prevenire, ridurre al minimo ed eliminare i rischi per l’ambiente, la salute umana, i beni e le risorse causati dal trasferimento di organismi acquatici nocivi e di agenti patogeni, grazie al controllo e alla gestione delle acque di zavorra e dei sedimenti delle navi (ossia le acque e il particolato introdotti a bordo di una nave per controllarne l’assetto longitudinale e trasversale, il pescaggio, la stabilità o le sollecitazioni cui è soggetta la nave stessa). Fonte: Greenreport NUOVA DIRETTIVA PER LA QUALITÀ DELL’ARIA La Commissione accoglie con favore l’accordo politico provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla direttiva riveduta sulla qualità dell’aria. Una volta adottata, la nuova legge fisserà 2030 norme dell’UE in materia di qualità dell’aria in linea più strettamente con le linee guida globali dell’OMS sulla qualità dell’aria. Si tratta di un passo importante per proteggere meglio la nostra salute e progredire verso l’azzeramento dell’inquinamento ambientale entro il 2050. Con la revisione della direttiva sulla qualità dell’aria ambiente, il valore limite annuale per l’ inquinante principale, il particolato fine (PM2.5), è ridotto di oltre la metà. La revisione garantirà che le persone che subiscono danni alla salute a causa dell’inquinamento atmosferico abbiano il diritto di essere risarcite in caso di violazione delle norme dell’UE in materia di qualità dell’aria. Apporterà inoltre maggiore chiarezza sull’accesso alla giustizia, sanzioni efficaci e migliori informazioni pubbliche sulla qualità dell’aria. Sosterrà le autorità locali rafforzando le disposizioni in materia di monitoraggio e modellizzazione della qualità dell’aria e contribuirà a migliorare i piani per la qualità dell’aria. Il miglioramento delle norme in materia di monitoraggio e modellizzazione della qualità dell’aria consentirà di verificare più da vicino il rispetto delle norme e di sostenere azioni più efficienti ed efficaci per prevenire e affrontare le violazioni delle norme. Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora adottare formalmente la direttiva riveduta prima di poter entrare in vigore. Entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Fonte: Europa

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