PRUE 01 2024

LA SCIENZA APERTA PER L’ECONOMIA BLU L’Europa è di recente diventata leader nella ricerca sugli ecosistemi marini, con infrastrutture, programmi e importanti progetti di R&S che hanno aumentato la capacità di osservazione, modellazione, previsione, gestione e condivisione dei dati sull’ambiente acquatico. I programmi di scienza aperta sono parte integrante di questa capacità e contribuiscono in modo significativo al progresso della conservazione marina. Nel 2019 è iniziato il progetto Blue-Cloud, finanziato dall’UE, con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma virtuale pilota che fornisca un accesso aperto e continuo a dati multidisciplinari e strumenti di ricerca per la sostenibilità degli oceani. Dopo 4 anni Blue-Cloud 2026 ha lo scopo di far evolvere la piattaforma pilota in un ecosistema europeo federato per fornire dati e servizi analitici FAIR (reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili) e aperti per approfondire la ricerca su oceani, mari e acque costiere e interne. Con un team di 40 partner provenienti da 13 paesi, questo progetto è essenziale per lo sviluppo di un’estensione marina del cloud europeo per la scienza aperta, a supporto di strategie fondamentali dell’Unione europea, come il Green Deal europeo, l’iniziativa Destination Earth e la missione Restore our Ocean and Waters. Fonte: Cordis Programmi Comunitari ENERGIA DELLE MAREE L’azienda spagnola Magallanes Renovables, pioniera nel settore delle energie rinnovabili, sta sfruttando il vasto potenziale dell’energia mareomotrice, grazie a BlueInvest. La loro missione ruota attorno all’ingegneria, alla progettazione e alla produzione di piattaforme galleggianti in grado di generare energia pulita dalle correnti di marea. Dall’ultimo round di finanziamento, Magallanes Renovables ha superato le aspettative commerciali. La loro tecnologia ATIR fornisce energia mareomotrice, riducendo al contempo i costi e aumentando le prestazioni. L’ATIR è un’imbarcazione lunga 45 metri, caratterizzata da una completa simmetria da prua a poppa e caratterizzata da un albero sotto lo scafo lungo 15 metri. Le pale situate in quest’area catturano efficacemente la potenza delle correnti sottomarine, convertendola in elettricità. Questa piattaforma innovativa coniuga perfettamente i principi dell’ingegneria navale con la tecnologia all’avanguardia per la generazione di energia eolica. Fonte: Europa WAVEFARM L’energia del moto ondoso è la più grande fonte di energia rinnovabile inutilizzata del pianeta. A differenza di alcune fonti rinnovabili, le condizioni del moto ondoso sono altamente prevedibili, consentendo agli operatori di rete di prevederle con giorni di anticipo con notevole precisione. Questa prevedibilità, unita all’uso esteso di convertitori di energia del moto ondoso, dovrebbe fornire fino al 10% dell’energia dell’UE entro il 2050, riducendo la necessità di generatori di riserva a combustibili fossili. L’UE mira ad avere almeno il 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030. L’obiettivo per l’energia oceanica è quello di avere almeno 1 GW di capacità installata entro il 2030 e 40 GW entro il 2050. 40 GW di capacità installata sarebbero sufficienti per alimentare circa 40 milioni di abitazioni. L’azienda finlandese AW-Energy ha sviluppato con successo WaveRoller, una tecnologia che converte l’energia del moto ondoso oceanico in elettricità. La macchina opera in aree near-shore (circa 0,3-2 km dalla riva) a profondità comprese tra 8 e 20 metri. A seconda delle condizioni di marea è in gran parte o completamente sommersa e ancorata al fondale marino. Con il sostegno del progetto WaveFarm, finanziato dall’UE, AW-Energy ha lavorato per aumentare la produzione di energia del moto ondoso a livelli industriali. Fonte: Europa POLIMERI RISPETTOSI DELL’AMBIENTE MARINO Per mitigare l’impatto esercitato dall’inquinamento dovuto alla plastica, si rivela urgente la necessità di fornire un approccio olistico. Il progetto Glaukos, finanziato dall’UE, raccoglie questa sfida valorizzando i flussi secondari industriali e definendo un approccio circolare all’industria tessile. Ispirandosi alla divinità greca per la protezione dei pescatori e del mare, Glaukos ha svolto ricerche per sviluppare polimeri alternativi destinati alla produzione di attrezzature da pesca e abbigliamento, al fine di prevenire e mitigare l’inquinamento degli oceani e dei corsi d’acqua. Partendo da flussi secondari dell’industria europea contenenti zuccheri, il team di Glaukos ha sviluppato con successo un processo di fermentazione per la produzione di componenti di base dei polimeri attraverso processi di selezione e ingegneria dei ceppi microbici. Questi componenti sono stati successivamente utilizzati per produrre polimeri biologici di nuova generazione, di cui è stata valutata la filatura per fusione attraverso lo svolgimento di studi reologici. Questi polimeri costituiscono la base per la fabbricazione di filati e rivestimenti destinati ad applicazioni di abbigliamento e reti da pesca a basso impatto di carbonio e plastica. Grazie a un processo di filatura di successo, il progetto ha ottenuto 9 kg di filato a base biologica. Attualmente il progetto si trova nella sua ultima fase e metterà a disposizione un prototipo entro la fine di maggio 2024. Tuttavia, il team di Glaukos sottolinea che il prezzo di produzione dei materiali a base biologica rimane elevato rispetto alle loro controparti che non lo sono, poiché il loro utilizzo non è ancora stato reso obbligatorio nei mercati dell’abbigliamento tessile e delle attrezzature da pesca. Fonte: Cordis

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