Evidenza
Il ‘Nautilus’ di ISPRA tra le montagne sommerse del Mediterraneo: il robot esplora gli abissi fino a 2.000 metri
Completata la prima spedizione oceanografica del progetto PNRR MER : nuove scoperte per la tutela della biodiversità, la ricerca geologica e la valutazione del rischio sismico Come il leggendario Nautilus di Jules Verne, capace di spingersi nelle profondità ignote dell’oceano, ISPRA ha condotto un’esplorazione senza precedenti tra le montagne sommerse del Mediterraneo. Grazie a un sofisticato ROV (Remotely Operated Vehicle) Work Class, un vero e proprio ‘veicolo robotico’ in grado di tuffarsi e operare fino a 2.000 metri di profondità, i ricercatori hanno mappato ecosistemi mai studiati prima, rivelando scenari straordinari e nuove specie nelle foreste di coralli e spugne che popolano gli abissi. “La possibilità di osservare direttamente questi ecosistemi con telecamere ad alta definizione cambia completamente la nostra prospettiva sulla vita nelle profondità marine. L’emozione di scoprire habitat, intatti, è paragonabile a quella dei primi esploratori: pensiamo di sapere cosa attenderci ma ogni immersione ci riserva, al contrario, sorprese inaspettate” spiegano i ricercatori ISPRA.
Emissioni di gas serra: nel 2023 in calo del 26% rispetto al 1990
Le rinnovabili trainano il miglioramento. Resta critico il settore dei trasporti ISPRA comunica i dati ufficiali delle emissioni dei gas serra in Italia Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra diminuiscono del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo andamento è dovuto all’aumento dell’efficienza energetica da fonti rinnovabili, nei settori industriali e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio. Le emissioni di gas serra diminuiscono anche rispetto all’anno precedente (2022) del 6.8% e raggiungono un totale pari a 385 milioni di tonnellate di CO 2 equivalente. Non tutti i settori presentano però una riduzione delle emissioni; le emissioni prodotte dal settore dei trasporti, che derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale, continuano ad aumentare anche nel 2023 e sono oltre il 7% rispetto al 1990. Nonostante le direttive europee, i livelli emissivi dei trasporti stradali sono rimasti costantemente elevati, attestandosi sui valori del 2014 e determinando così il superamento del tetto massimo consentito.
BIGBANG: pioggia e siccità dividono l’Italia
Occhi puntati sulla strategia europea per rendere resilienti i sistemi idrici Giornata mondiale dell’Acqua - 22 marzo Il 2024 è risultato un anno molto piovoso; ad affermarlo è stato il BIGBANG , il modello nazionale di bilancio idrologico di ISPRA che fornisce il quadro quantitativo sulla risorsa idrica dal 1951 in poi, inclusi i deficit, gli eccessi di precipitazione e i trend delle grandezze idrologiche (precipitazioni, deflussi, evapotraspirazione), necessari a caratterizzare la situazione attuale e futura nel Paese. Il volume totale annuo di precipitazioni è stato stimato dall’ISPRA in circa 319 miliardi di metri cubi (corrispondenti a 1.056 mm), superiore di oltre il 10% alla media annua riferita all’ultimo trentennio climatologico 1991-2020, stimata in circa 285 miliardi di metri cubi (951 mm). Febbraio il mese più piovoso, con un’anomalia positiva di +72% rispetto al valore medio relativo al trentennio 1991-2020; di contro, novembre - normalmente tra i mesi più piovosi - ha fatto registrare una forte anomalia negativa di -72% rispetto alla media climatologica.
Qualità dell’aria nel 2024
Trend di riduzione per particolato PM 2,5 e biossido di azoto, Sempre critici l’ozono in estate e il PM 10 giornaliero. Nuovi limiti nella Direttiva UE Prosegue nel 2024 il lento e continuo miglioramento della qualità dell’aria in Italia, anche se permangono le note criticità in alcune aree del Paese. Tra le novità positive, risultano nella norma i livelli di particolato atmosferico fine PM 2,5 (25 microgrammi per metro cubo è il valore limite consentito). Continuano ad essere rispettati quelli annuali per il PM 10 (concentrazione media di 40 microgrammi per metro cubo), mentre permangono sforamenti nei valori giornalieri. Nei limiti ed in continua discesa le concentrazioni di biossido di azoto in quasi tutte le stazioni di monitoraggio (98%). Negativa, invece, la situazione dell’ozono: solo il 16% delle stazioni ha rispettato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana.
Un nuovo alieno nei mari italiani
Segnalata dai pescatori la triglia tropicale del Mar Rosso a Lampedusa Ancora una volta i pescatori si dimostrano sentinelle del mare segnalando un nuovo pesce alieno: una triglia endemica del Mar Rosso e Golfo di Aden, Parupeneus forsskali. La sua presenza in Mediterraneo venne confermata la prima volta nel 2012 in Libano e la specie si è poi espansa nel Bacino del Levante fino a raggiungere la Tunisia nel 2016. L’esemplare pescato nell’isola di Lampedusa rappresenta il primo ritrovamento della specie nei mari italiani. La triglia del mar Rosso è caratterizzata da una banda scura longitudinale nella parte superiore del corpo e da una macchia scura in prossimità della coda: i pescatori di Lampedusa, riconoscendone le caratteristiche, hanno subito individuato l’esemplare tra le triglie native che avevano catturato e hanno provveduto a congelarlo per consegnarlo ai ricercatori dell’ISPRA di Palermo, con i quali si è instaurato da decenni un proficuo rapporto di collaborazione.