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Gli eventi climatici estremi tra i maggiori rischi per la stabilità mondiale nei prossimi 10 anni: Rapporto Global Risks 2014

Settecento esperti mondiali hanno partecipato alla realizzazione del Rapporto Global Risks 2014, l’indagine sui rischi globali del World Economic Forum (WEF). Il rapporto alla sua nona edizione è stato presentato recentemente a Davos in Svizzera, in occasione del 44esimo meeting del  Forum Economico Mondiale, l’incontro che si svolge ogni anno per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare. I rischi globali sono raggruppati in 5 categorie (economici, ambientali, geopolitici, sociali e tecnologici) e misurati in termini di probabilità e di potenziale impatto. Rispetto alle prime edizioni, su 31 rischi analizzati emerge una crescente importanza verso quelli connessi ai problemi di carattere ambientale. Tra i rischi globali più elevati, ovvero quelli più suscettibili di avere incidenze su scala mondiale nei prossimi 10 anni, troviamo infatti la cattiva gestione delle risorse idriche e la difficoltà a fronteggiare eventi climatici estremi (alluvioni, siccità ecc…) oltre alla disparità di reddito, la disoccupazione, il lavoro precario, il cambiamento climatico e i cyberattacks. In questa edizione del rapporto, spicca per la prima volta il rischio di una “Cybergeddon”, un’arma distruttiva cibernetica in grado di distruggere la rete Internet. La crisi fiscale è risultato essere il rischio globale con incidenza più alta sui sistemi ed i Paesi. Dal rapporto emerge un aspetto interessante: i rischi globali analizzati non sono solo interconnessi, ma hanno anche ripercussioni sistemiche. Jennifer Blanke, capo economista del World Economic Forum, afferma che ogni rischio esaminato nel rapporto potrebbe provocare effetti negativi a livello mondiale, ma è la loro interconnessione ad accentuare tali effetti al punto che insieme potrebbero essere decuplicati. Secondo Global Risks 2014, nei prossimi 5-10 anni potrebbe essere difficile mantenere una stabilità globale se non si attenueranno tali rischi e per gestirli in modo efficace e costruire la resilienza ai loro impatti, sono necessari sforzi migliori orientati a comprendere, misurare e prevedere l’evoluzione delle interdipendenze, integrando gli strumenti tradizionali di gestione con nuovi concetti progettati per ambienti incerti.

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