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Premiate in Inghilterra due foto subacquee realizzate da ricercatori ISPRA

Due foto scattate da ricercatori ISPRA vincono il premio internazionale associato al workshop Marine Imaging Workshop, svoltosi a Southampton (UK), presso il National Oceanographic Center, dal 7 all’11 aprile 2014. Di tutte le foto presentate, infatti, quelle proposte da Michela Angiolillo e Simonepietro Canese hanno ottenuto 2 premi, uno di categoria per la migliore immagine relativa al marine litter e l’altro come miglior foto assoluta. Entrambe le immagini sono state scattate in Sardegna nell’estate del 2013 tramite tecnologia ROV, durante una campagna oceanografica condotta in collaborazione con l’Università di Cagliari, per esplorare e descrivere le comunità bentoniche degli ambienti rocciosi profondi.
Al concorso fotografico si poteva partecipare con 4 immagini subacquee scattate negli ultimi due anni durante le operazioni a mare, e ricadenti in 4 categorie: Biota, Underwater Features, Human Footprint, Scientific Instruments/Gear. Giudice del concorso è stato il Dr. Alex Mustard, vincitore del “European Wildlife Photographer Of The Year 2013” e del “Wildlife Photographer Of The Year, 2013”.
La prima foto rappresenta quello che è ormai un problema noto, il marine litter, cioè i rifiuti che si trovano in mare, da cui purtroppo non sono esclusi gli ambienti profondi. La fotografia è emblematica di quello che si è osservato da anni, durante tutte le campagne oceanografiche condotte con il ROV. Non c’è nessuna aerea in Mediterraneo, dai 50 ai 300 metri di profondità, che non presenti segni di impatto antropico, con la presenza di  bottiglie, copertoni abbandonati, lenze, che nella maggior parte dei casi abradono organismi arborescenti, impigliandosi tra i rami di coralli e gorgonie, ma anche reti perse che giacciono sul fondo, ricoprendo organismi e substrato o che si osservano sospese ancora in pesca.
Quella premiata come “migliore foto” rappresenta al contrario quello che si potrebbe definire un ambiente pristine, ancora inalterato, dove anche ad oltre 100 metri di profondità comunità di coralli formano i così detti “coral garden” e diverse specie si trovano associate ricoprendo vaste aree. In particolare, nella foto è immortalata una colonia del prezioso corallo rosso, di cui si notano le notevoli dimensioni (circa 40 cm): colonie così grandi sono ormai divenute una rarità, a causa dell’eccessivo sfruttamento di questa risorsa.
Il Mediterraneo ancora una volta conferma la sua straordinaria bellezza anche negli ambienti più profondi, e questa piccola “vittoria” è una soddisfazione per i ricercatori ISPRA, che con passione portano avanti le loro ricerche alla scoperta di nuovi mondi sommersi.