Direttiva 2005/35/CE
14 maggio
I primi di maggio il Parlamento europeo ha approvato, a larga
maggioranza, un maxiemendamento di compromesso negoziato con il
Consiglio Europeo sulla proposta di modifica della direttiva
2005/35/CE relativa all’inquinamento provocato dalle navi
.
La modifica della direttiva si è resa necessaria per colmare
il vuoto normativo, scaturito dalla decisione della Corte di
giustizia delle comunità europee, che ha annullato la
decisione quadro 2005/667/GAI, del 12 luglio 2005, che conteneva
sanzioni penali per la repressione dell’inquinamento
provocato dalle navi, e che in precedenza aveva completato la
direttiva 2005/35/CE con misure di diritto penale.
Il maxiemendamento obbliga gli Stati membri a prevedere, entro un
anno dall’entrata in vigore della direttiva, sanzioni penali
per chi con dolo o con colpa scarichi in mare idrocarburi o liquidi
nocivi.
Le sanzioni, che dovranno essere effettive, proporzionate e
dissuasive, riguarderanno sia le persone fisiche sia quelle
giuridiche, comprese le società di classificazione o i
proprietari del carico.
La ratio dell’introduzione delle sanzioni penali è
spiegata nei considerando della direttiva stessa
’’indicano una disapprovazione sociale qualitativamente
diversa rispetto alle sanzioni amministrative, rafforzano il
rispetto della normativa in vigore contro l’inquinamento
provocato dalle navi e dovrebbero rivelarsi sufficientemente severe
da scoraggiare i potenziali inquinatori dalla commissione di
qualsiasi violazione’’
La direttiva non fa distinzioni sulla nazionalità delle
navi, l’unica eccezione è prevista per le navi
militari da guerra o ausiliarie o altre navi possedute o gestite da
uno Stato e impiegate, al momento, solo per servizi statali a fini
non commerciali.
Per i casi di minore entità i responsabili non saranno
perseguibili ’’qualora l’atto commesso non
produca danni alla qualità dell’acqua’’
salvo che questi si verifichino periodicamente, producendo nel loro
insieme ’’danni alla qualità’’
dell’acqua e siano commessi ’’intenzionalmente,
temerariamente o per negligenza grave’’.
È previsto, inoltre, che non siano puniti solo i diretti
responsabili, ma anche chi commetta il reato di istigazione e di
favoreggiamento.
L’obiettivo della direttiva e’ di aumentare la
sicurezza marittima e migliorare la protezione dell’ambiente
marino.