Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Sistema di scarico liquidi impianto EUREX di Saluggia

Nell’ambito delle sue attività istituzionali di controllo svolte sugli impianti nucleari l’ISPRA, nello scorso mese di agosto, ha condotto un’ispezione, anche alla presenza dell’ARPA Piemonte, presso l’impianto EUREX, gestito dalla SOGIN SpA, finalizzata ad una verifica delle modalità di gestione degli effluenti liquidi radioattivi.
Il sistema di scarico degli effluenti liquidi dell’impianto prevede, prima che essi vengano rilasciati nella Dora Baltea quale corpo recettore, lo stoccaggio dei liquidi stessi in due bacini. Il rilascio di effluenti liquidi dell’impianto EUREX è regolamentato da apposite prescrizioni, che costituiscono parte integrante degli atti autorizzativi dell’impianto, le quali limitano la concentrazione di radioattività presente nell’effluente liquido da scaricare.

Negli ultimi anni, ed in particolare in relazione alle operazione di scarico dell’acqua della piscina di combustibile dell’impianto a seguito di idoneo trattamento, effettuate nell’ambito delle operazioni di bonifica della piscina stessa, sono stati fissati limiti per la concentrazione di radioattività negli effluenti liquidi, nel rispetto del criterio di non rilevanza radiologica, stabilito dalle norme comunitarie in un valore di dose alla popolazione pari a 10 microSv/anno (100 volte inferiore al limite di dose, pari a 1 mSv/anno, per gli individui della popolazione stabilito dalla legislazione nazionale vigente). Va evidenziato che l’adozione di detto criterio nella normativa nazionale pone in Italia requisiti di radioprotezione più stringenti che  in alcuni altri paesi in ambito europeo, essendo in questi ultimi utilizzati livelli superiori.

Nell’impianto EUREX, ai fini dello scarico nella Dora Baltea viene attualmente utilizzato uno solo dei bacini di stoccaggio, in quanto il liquido stoccato nel secondo bacino (denominato WP719) presenta delle concentrazioni che, pur coerenti con le vigenti prescrizione dell’impianto, non permetterebbero, ove venisse scaricato, il rispetto del suddetto criterio di non rilevanza radiologica. Peraltro, valutazioni cautelative condotte nell’ipotesi remota che si dovesse operare un rilascio istantaneo nell’ambiente di detto liquido indicano valori di dose per la popolazione molto inferiori a 1 mSv/anno.

Al fine di migliorare comunque i livelli di sicurezza e di radioprotezione connessi con la gestione di detto liquido e l’associata attività di monitoraggio ambientale, a seguito della suddetta ispezione l’ISPRA ha formulato alla SOGIN alcune specifiche richieste di intervento (caratterizzazione radiometrica aggiornata del contenuto e copertura del bacino, definizione di un programma di gestione del liquido finalizzato al suo trattamento ed alla sua rimozione del bacino, estensione del monitoraggio ambientale comprensivo dell’acqua di falda, delimitazione dell’area circostante i bacini, ecc.).

Ciò senza che siano tuttavia state ravvisate situazioni di emergenza in atto o incombenti.

L’ISPRA continua a svolgere la propria attività di controllo, in collaborazione con l’ARPA Piemonte per gli aspetti attinenti alle necessarie verifiche radiometriche, circa le modalità di attuazione degli interventi richiesti alla SOGIN.