Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Acqua

Presidenza del Consiglio dei ministri. Accordo di programma per la gestione condivisa delle risorse idriche tra PCM, Regioni Basilicat e Puglia. (GU N.187 del 11-8-2016)

L' Accordo di programma stabilisce gli obiettivi che le PA coinvolte dovranno raggiungere, tenendo in considerazione anche le esigenze di salvaguardia ambientale. Tali obiettivi sono:
a) la pianificazione e la gestione comune delle risorse idriche di  cui  agli  schemi  idrici  condivisi  tra  le  Regioni  Puglia e Basilicata al fine  di  pianificarne  l'utilizzo  per  assicurare  le erogazioni,  sulla  base  delle  disponibilità effettive e dei fabbisogni documentati, necessarie allo  sviluppo  sostenibile  delle Regioni,  tenendo  conto  anche  della  necessita'  di  perseguire  e raggiungere gli obiettivi di qualità fissati dal piano di gestione per i corpi idrici su cui insistono i prelievi e le restituzioni degli schemi idrici in questione e sulla base della  predisposizione di un bilancio idrico scientificamente basato e di periodi critici di approvvigionamento;
b) la messa in atto di strumenti di  coordinamento  permanenti, volti a sviluppare le  azioni  di  programmazione,  pianificazione  e monitoraggio necessarie ed a esercitare l'indirizzo sulla gestione di cui alla lettera  a), comprese le  azioni di recupero, riuso e risparmio idrico nei diversi usi della risorsa;
c) l'applicazione, nelle more del riconoscimento della componente ambientale della tariffa dell'acqua all'ingrosso coerentemente con le disposizioni del decreto ministeriale 24 febbraio 2015,  n. 39 e delle deliberazioni dell'AEEGSI che disciplinano la materia,  come  valore  della componente  ambientale della tariffa dell'acqua all'ingrosso quello  determinato dal gia' vigente AdP, al fine di garantire un equo scambio tra risorsa  idrica e risorse finanziarie da destinare alla salvaguardia nel tempo della risorsa idrica  in  termini sia qualitativi che quantitativi, al contenimento e ripristino dei danni causati dall'utilizzo della stessa e, in emergenza e a titolo di anticipazione, alla  gestione  e manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere anche interconnesse, ove ciò non comprometta i fini ed il  raggiungimento degli obiettivi imposti dalla Direttiva 2000/60/CE e dal Piano di Gestione delle Acque del  Distretto   idrografico dell'Appennino Meridionale adottato con delibera del Comitato Istituzionale del 17 dicembre 2015 e in fase di definitiva approvazione;
e) la tutela e la salvaguardia  prioritariamente della fascia ionica lucana, con specifico riguardo all'arretramento  costiero, e della falda carsica pugliese con specifico riferimento al fenomeno della salinizzazione.