Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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A

Adattamento: fenomeno attraverso il quale gli organismi si adeguano alle mutate condizioni ambientali in cui vivono o in cui vengono a trovarsi. Questo processo può implicare modificazioni sia funzionali che strutturali degli organismi stessi.

Ambiente: insieme delle condizioni fisiche (temperatura, pressione, ecc.), chimiche (concentrazioni di sali, ecc.) e biologiche in cui si svolge la vita. L’ambiente è un sistema aperto, capace di autoregolarsi e di mantenere un equilibrio dinamico, in cui si verificano scambi di energia e di informazioni. Esso include elementi non viventi (acqua, aria, minerali, energia) o abiotici ed elementi viventi o biotici  tra i quali si distinguono organismi produttori (vegetali), consumatori (animali) e decompositori (funghi e batteri).

Area naturale protetta: un territorio nel quale siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale. Esse sono sottoposte a uno speciale regime di tutela e di gestione. Nelle aree naturali protette possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive compatibili.

Autoecologia: insieme delle proprietà ecologiche che caratterizzano una singola specie

Autotrofi: organismi capaci di elaborare sostanze organiche partendo da sostanze inorganiche, utilizzando come fonte energetica la luce solare (fotosintesi) o l'ossidazione del materiale inorganico (chemiosintesi).

 
B
 
Biocenosi: insieme di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono e si influenzano fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo, in un sistema ecologico.

Biodiversità: varietà delle forme viventi in un ambiente. La biodiversità viene in genere studiata a tre diversi livelli, che corrispondono a tre livelli di organizzazione del mondo vivente: quello dei geni, quello delle specie e quello degli ecosistemi.

Biodiversità genetica: le differenze osservabili negli individui appartenenti a una stessa specie sono dovute a due fattori fondamentali: le differenze contenute nel materiale genetico, conservato all'interno degli organismi e trasmesso di generazione in generazione; le variazioni prodotte dall'ambiente su ciascun individuo.

Biodiversità delle specie: numero delle specie viene presenti in un dato territorio o ecosistema; costituisce una delle possibili stime della biodiversità di un luogo; esso può essere anche utilizzato come termine di paragone con altre zone. La ricchezza di specie viene considerata come la misura generale di biodiversità più semplice e facile da valutare, anche se non può che rappresentare una stima approssimativa e incompleta della variabilità presente tra i viventi.

Biodiversità degli ecosistemi: questo è forse il livello di biodiversità meno precisamente definito. La valutazione della diversità a livello di ecosistemi, habitat o comunità è, infatti complesso. Ciò dipende soprattutto dal fatto che non esiste un unico criterio di classificazione di queste strutture ecologiche, in quanto le principali unità riconoscibili rappresentano, di fatto, parti differenti di un continuum naturale altamente variabile. La diversità degli ecosistemi può essere stimata, in senso lato, in termini di distribuzione globale o continentale dei diversi ecosistemi oppure in termini di diversità di specie all'interno degli ecosistemi

Bioma: è la comunità caratteristica di una regione climatica, in genere contraddistinto in base al tipo di vegetazione (per esempio: la foresta tropicale fluviale, il deserto, la macchia mediterranea).

Biosfera: indica l’insieme delle zone della Terra in cui sono presenti forme di vita, ovvero l’insieme degli ecosistemi terrestri: la parte inferiore dell’atmosfera, l’idrosfera e la parte superficiale delle terre emerse.

Biotico: riguardante le componenti viventi di un ecosistema. L’opposto, abiotico, indica le componenti non viventi di un ecosistema.

Biotopo: area geografica caratterizzata da condizioni ambientali omogenee. La componente biologica del biotopo viene definita biocenosi.

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C
 
Cambiamento climatico: cambiamento nello stato del clima che può essere identificato (ad es., usando test statistici) attraverso cambiamenti nel valor medio e/o nella variabilità delle sue proprietà, e che persiste per un periodo esteso, tipicamente decenni o periodi più lunghi. Il cambiamento climatico può essere dovuto a processi naturali interni, a forzanti esterne o a modifiche persistenti di origine antropica della composizione dell’atmosfera o d’uso del suolo.

Catena alimentare: sequenza dei rapporti alimentari che uniscono le specie che fanno parte di una comunità biologica. Il primo stadio è sempre costituito da organismi autotrofi (vegetali); il secondo da animali erbivori, il terzo da carnivori, il quarto da carnivori che si nutrono dei precedenti e così via. Al termine della catena alimentare troviamo i necrofagi e i batteri: questi ultimi utilizzano la sostanza organica ritrasformandola in elementi assimilabili dai vegetali. Gli stadi che si succedono in una catena alimentare di questo tipo sono noti come livelli trofici.

Comunità (Biocenosi): è l’insieme delle popolazioni di specie animali e vegetali che coesistono nello spazio e nel tempo, in reciproca relazione.

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D

Diversità biologica: vedi Biodiversità.

Decompositori: organismi eterotrofi, quali funghi e batteri, che si nutrono di materiale organico ottenuto attraverso la decomposizione di tessuti morti di altri organismi oppure di prodotti di rifiuto di altri processi o organismi.

Dimorfismo: presenza, in una specie animale o vegetale, di due categorie di individui, che rivestono forme diverse. Se ne esistono più di due si parla di polimorfismo. Il dimorfismo più comune, specie tra gli animali, è quello sessuale che si ha quando i due sessi differiscono l’uno dall’altro per caratteri secondari, oltre che per la presenza delle gonadi diverse.

Diploide: Corredo cromosomico, di cellula o di organismo, caratterizzato dalla presenza nel nucleo cellulare di un numero pari di cromosomi morfologicamente uguali a due a due.

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E
 
Ecologia: disciplina che studia gli esseri viventi nelle loro relazioni reciproche e con l'ambiente nel quale vivono, dal punto di vista biologico, chimico e fisico.

Ecosistema: l’insieme delle comunità di organismi animali e vegetali e dell'ambiente in cui essi vivono e interagiscono. Esempi di ecosistemi sono un lago, una foresta, una barriera corallina.

Ecotipo: popolazione derivata da una specie ad ampia distribuzione geografica, specializzata per ambienti differenti avendo differenti esigenze o diversi adattamenti fisiologici nei riguardi della luce, della temperatura e di altri fattori. Gli ecotipi si sono formati probabilmente in seguito a una competizione interspecifica: infatti, l'esistenza di ecotipi a popolazione numerosa permette alla specie di superare eventuali difficili condizioni ambientali. L'ecotipo è definito anche come razza ecologica

Ecotono: zona di transizione fra due diverse biocenosi. Nell’ecotono si ha un graduale passaggio fra le specie caratteristiche delle differenti biocenosi. L’importanza dell’ecotono è dovuta al fatto che in esso, generalmente, si ha una maggiore biodiversità rispetto a quelle presenti nelle biocenosi che separa.

Endemico: presente esclusivamente in una determinata area geografica

Evoluzione: in biologia, è lo sviluppo progressivo e graduale degli organismi viventi nel corso del tempo, che conduce all'acquisizione di nuovi caratteri trasmessi ereditariamente e al passaggio da forme semplici e primitive a forme più elevate e complesse.

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F

Fauna: insieme delle specie animali che popolano un determinato ambiente biologico, una regione, un territorio geografico, o che ha caratterizzato un determinato periodo geologico. La composizione della fauna dipende, oltre che dai fattori ambientali, dai rapporti che si instaurano tra le diverse specie e soprattutto dalla flora presente, alla quale essa è legata da primarie necessità alimentari. L'intervento dell'uomo, modificando la maggior parte degli ambienti naturali, ha provocato e provoca una drastica riduzione (fino alla totale scomparsa) delle faune tipiche. Lo studio della distribuzione della fauna sulla Terra è demandato alla zoogeografia

Flora: insieme delle specie vegetali spontanee, naturalizzate o diffusamente coltivate presenti in una determinata area geografica

Frammentazione ambientale: processo dinamico di origine antropica attraverso il quale un’area naturale (o, più precisamente, una determinata tipologia ambientale) subisce una suddivisione in frammenti più o meno disgiunti e progressivamente più piccoli ed isolati.

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H
 
Habitat: Insieme delle condizioni ambientali fisiche (ad esempio, luce e temperatura) e chimiche (ad esempio, concentrazione di sostanze nutritive) in cui un organismo cresce ed espleta le sue funzioni vitali. L'insieme degli organismi che popolano un habitat prende il nome di comunità
Humus: sostanza prodotta dall'alterazione di spoglie di organismi, soprattutto vegetali. L'humus, presente nei terreni coltivati in percentuale dal 3 al 6%, ha aspetto nerastro terroso e ospita numerosi microrganismi che operano ossidazioni, fermentazioni ed altri importanti processi di trasformazione nel suolo. Ha un importante ruolo nei processi nutritivi delle piante.
 


I

Inquinamento: alterazione dei parametri fisici, chimici e biologici propri di un ambiente, in stato di  equilibrio, causata dalle attività antropiche. L’inquinamento può riguardare differenti comparti ambientali quali suolo, acqua e aria. L’inquinamento può manifestarsi su scala locale, come avviene nella maggior parte dei casi, o globale, Dalla fine degli anni Sessanta, l’inquinamento rappresenta un’emergenza tenuta sotto osservazione specie nei paesi industrializzati: normative nazionali e internazionali tendono a prevenirne le possibili forme di contaminazione ambientale e a controllarne gli effetti su organismi ed ambiante.

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L

Livello trofico: corrisponde ad ogni anello della catena alimentare, mediante il quale l'energia fluisce attraverso un ecosistema, trasferendosi da un organismo all’altro, a partire dal mondo vegetale, per arrivare ai carnivori di grosse dimensioni. Passando da un livello trofico a quello successivo, la quantità disponibile di energia decresce. Infatti, ad ogni passaggio, una piccola parte dell’energia viene utilizzata dagli organismi per compiere i processi vitali mentre un’altra parte viene eliminata o non sfruttata.

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M

Microclima: insieme delle condizioni climatiche esistenti in una determinata e limitata area della superficie terrestre. Il microclima condiziona l’esistenza dei diversi organismi che popolano quella data porzione di territorio.

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N

Nicchia: insieme dei fattori e parametri che definiscono le condizioni di esistenza di una specie e quindi il suo ruolo ecologico in una comunità. Determinano la nicchia ecologica fattori come lo spazio abitato, il tipo di cibo e le relazioni con l'ambiente.

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P
 
Phylum: gruppo tassonomico che costituisce una delle maggiori suddivisioni gerarchiche del regno animale (vedi alla voce taxon).

Popolazione: un gruppo di individui, solitamente della stessa specie, presenti in una area definita allo stesso tempo.

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R
 
Rete Ecologica: La rete ecologica è uno strumento di gestione del territorio atto a contrastare la sempre crescente frammentazione ecosistemica che è una delle principali minacce per la tutela della biodiversità.

L’obiettivo di una rete ecologica è, infatti, quello di creare e/o rafforzare un sistema di collegamento e di interscambio tra habitat ed elementi naturali altrimenti isolati.

Risorse genetiche: Animali, piante, microrganismi e invertebrati che vengono utilizzati per l'alimentazione, l'agricoltura e la selvicoltura. Includono sia specie selvatiche sia forme addomesticate. Riflettendo le principali aree di utilizzo (produzioni vegetali, zootecnia, selvicoltura, pesca, ecc.) possono essere raggruppate in:Risorse fitogenetiche; Risorse genetiche animali; Risorse genetiche forestali; Risorse genetiche acquatiche; Risorse genetiche di microrganismi e invertebrati.

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S
 
Servizi ecosistemici: con questo termine si indicano i benefici che le popolazioni, non solo umane, ottengono dall’ambiente. I servizi ecosistemici corrispondono alla conversione di una risorsa naturale (suolo, piante, animali, aria, acqua) in beni che hanno un valore. Essi si distinguono in servizi di fornitura, quali produzione di cibo, fibre, medicinali, acqua potabile, materiali o combustibile (per esempio legna);  servizi di regolazione, come regolazione del clima e delle maree,  depurazione dell’acqua, impollinazione e controllo delle infestazioni di patogeni e parassiti;  servizi di supporto, come regolazione del ciclo dei nutrienti, fornitura di risorse genetiche per favorire la coltivazione di piante e l’allevamento di animali, formazione del suolo e mantenimento delle condizioni per la vita sul pianeta;  servizi culturali, fra cui quelli estetici, spirituali, educativi e ricreativi.

Simbiosi: associazione fra due individui appartenenti a specie diverse, nella quale entrambi traggono vantaggio dalla vita in comune, oppure solo uno ne è avvantaggiato senza però che per l’altro ne derivi danno. La simbiosi può avvenire fra due animali, fra un animale e un vegetale, oppure fra due vegetali. Quando entrambi gli organismi traggono vantaggio dall’associazione, la simbiosi è detta mutualismo, mentre quando il vantaggio è per uno solo, si parla di commensalismo; infine se i rapporti tra i due simbionti si riducono all’occupazione di spazio comune, si ha l’inquilinismo

Sinecologia: Insieme delle interazioni esistenti tra una specie, la comunità e l'ambiente.

Specie: è la categoria sistematica (taxon) intermedia tra genere e sottospecie. Per gli organismi a riproduzione sessuata, le specie rappresentano gruppi di popolazione in grado di accoppiarsi in natura o potenzialmente capaci di accoppiarsi tra loro, dando origine a una prole feconda. Negli organismi a riproduzione asessuata (per esempio: microrganismi come i batteri), gli individui o le popolazioni sono assegnate alle specie sulla base della condivisione di molte caratteristiche: morfologiche, biochimiche, ecologiche, comportamentali, ecc., e perché differiscono in maniera significativa da altri gruppi.

Specie alloctona invasiva:  una specie introdotta al di fuori del suo areale naturale di distribuzione passato o presente, e che minaccia la diversità biologica.

Specie alloctona (sinonimi: esotica, aliena, introdotta, non-nativa): specie introdotta dall'uomo, accidentalmente o volontariamente, in un'area esterna all'areale naturale di distribuzione passato o presente. Contrario: specie autoctona.

Specie autoctona: specie vivente originaria dell’area in cui vive, ma non necessariamente confinata nella stessa area. Contrario: specie alloctona.

Specie endemica: una specie è endemica quando la sua presenza, in natura, è confinata ed  esclusiva di un dato territorio geografico o politico (nazione).

Specie minacciata: specie inserita in una delle tre categorie della Lista Rossa dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) per segnalare le specie a diverso grado di minaccia d’estinzione: criticamente in pericolo; in pericolo; vulnerabile.

Successione ecologica: insieme degli stadi attraverso i quali passa nel tempo un insieme di esseri viventi fino a raggiungere un rapporto stabile con l'ambiente. La successione tende a raggiungere uno stato stazionario di equilibrio (climax) che coincide anche con la massima resilienza e resistenza verso le perturbazioni indotte dall’ambiente fisico.

T
 
Taxon: (plurale taxa, dal greco taxis, ossia ordinamento) o unità tassonomica: è una categoria di organismi, distinguibili morfologicamente e geneticamente da altri e riconoscibili come unità sistematica, posizionata all'interno della struttura gerarchica della classificazione scientifica. La scienza che definisce i taxa si chiama tassonomia. Le categorie di organismi includono sub-specie, specie, genere, famiglia, ordine, classe e phylum.
 
V

Vegetazione: insieme delle comunità vegetali che popolano un determinato territorio. La vegetazione reale è quella attualmente presente nel territorio in esame, mentre quella potenziale è quella che esisterebbe come conseguenza della successione naturale in assenza di interferenze antropiche.

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