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In un anno consumati altri 77 km2, il 10% in più del 2021. Città troppo calde e impermeabili, sempre meno aree agricole e servizi ecosistemici

Ercolano (NA), Montale (PT) e San Martino Siccomario (PV) sul podio dei comuni “Risparmia suolo 2023” Aree a pericolosità idraulica media: nel 2022 ricoperti più di 900 ettari di suolo Non solo cambiamenti climatici: a rendere il suolo cittadino ancora più caldo, soprattutto nei periodi estivi, contribuisce in gran parte anche il consumo di suolo che, nel 2022, accelera arrivando alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo e avanzando, in soli dodici mesi, di altri 77 km 2 , oltre il 10% in più rispetto al 2021. Le città diventano sempre più calde: nei principali centri urbani italiani, la temperatura cresce all’aumentare della densità delle coperture artificiali, raggiungendo nei giorni più caldi valori compresi tra 43 e 46°C nelle aree più sature e seguendo andamenti diversi a seconda delle caratteristiche del territorio circostante.

Facciamo circolare: le nostre azioni contano

Presentazione della campagna ISPRA/MIMIT su economia circolare e spreco alimentare Sala conferenze ISPRA - Via Vitaliano Brancati 48, Roma Si stima che ogni anno in Italia si perdano tra 12 e 18 milioni di tonnellate di cibo, perdita dovuta anche al consumo domestico. A livello globale, lo spreco alimentare è un fenomeno di dimensioni gigantesche: un terzo del cibo prodotto (1,3 miliardi di tonnellate) si perde nella fase di produzione agricola o viene sprecata come rifiuto.

La lupa catturata il 23 settembre è la responsabile delle aggressioni di luglio e agosto

Lo confermano le analisi genetiche dell'ISPRA  Le analisi genetiche forensi di ISPRA fanno luce sul caso della lupa di Vasto: condotte in meno di tre giorni lavorativi dall’equipe del laboratorio di biologia molecolare di ISPRA ad Ozzano dell’Emilia, confermano che la lupa catturata dagli esperti veterinari del Parco Nazionale della Majella la mattina di sabato 23 settembre nei pressi della Contrada Marinelle di San Salvo Marina (CH), è la responsabile delle aggressioni avvenute sul litorale abruzzese nei mesi di luglio ed agosto.

Anche i fiumi vittime dei rifiuti dispersi

Nei 12 fiumi analizzati, 85% plastiche, di cui 35% monouso e 5% carta I risultati dell’attività di monitoraggio dell’ISPRA  Su 12 fiumi italiani, il 35% circa degli oggetti dispersi nei fiumi sono di plastica monouso. E’ quanto emerge dai risultati di un’attività di monitoraggio - durata 12 mesi e svolta in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Nauta srl -  dei macro rifiuti galleggianti di grandezza maggiore di 2,5 cm su 12 fiumi in Italia: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto e Tevere. I risultati preliminari, presentati oggi presso l’ISPRA, evidenziano che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani.