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Emissioni nazionali di gas serra. La stima del terzo trimestre 2025: in leggero aumento ma prosegue la riduzione per unità di PIL
Emissioni nazionali di gas serra. La stima del terzo trimestre 2025: in leggero aumento ma prosegue la riduzione per unità di PIL
25/11/2025

Per il 2025, le analisi indicano un lieve aumento delle emissioni nazionali di gas serra: +0.3% rispetto al 2024, a fronte di una crescita del PIL pari allo 0.5%; questo comporta una riduzione dell’intensità emissiva (emissioni di gas serra per unità di PIL) dello 0.5% rispetto all’anno precedente.

L’incremento delle emissioni è dovuto prevalentemente a un maggior consumo di gas naturale per la produzione di energia elettrica (+2.5%), legato anche a una riduzione della produzione idroelettrica. Come previsto dalla strategia di decarbonizzazione, si registra un sensibile calo delle emissioni legate ai consumi di carbone per la produzione di energia. Nel complesso si stima un aumento delle emissioni dalla produzione di energia del’1.2%.

Ambiente: Europa, Italia e regioni a confronto
Ambiente: Europa, Italia e regioni a confronto
28/10/2025

ISPRA e SNPA presentano gli ultimi dati europei e nazionali

L’Europa si conferma leader mondiale nell’impegno per il clima: riduce le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili, mentre raddoppia la quota di energie rinnovabili dal 2005. Passi significativi sulla qualità dell’aria, l’economia circolare e l’efficienza delle risorse. Ulteriori progressi raggiunti su una serie di fattori che consentono la transizione verso la sostenibilità – quali l’innovazione, il lavoro verde e la finanza sostenibile – sono motivo di ottimismo.

Più complessa la situazione della biodiversità in Europa; in crisi in tutti gli ecosistemi: terrestri, di acqua dolce e marini a causa delle persistenti pressioni esercitate da modelli di produzione e consumo non sostenibili. Europa sotto stress anche sui cambiamenti climatici: è il continente che si riscalda più rapidamente nell’intero pianeta.

Come si colloca l’Italia in questo quadro generale? Siamo leader nell’economia circolare: con un tasso di utilizzo circolare dei materiali raggiugiamo il 20,8% nel 2023, quasi il doppio della media Ue (11,8%), collocando l’Italia al secondo posto nella Ue. Riduciamo le emissioni di gas serra (-26,4% tra 1990 e 2023) e cresce l’agricoltura biologica. Aumenta il consumo di energia da fonti rinnovabili, che supera il traguardo 2020 e punta al 38,7% entro il 2030. 

Giù le emissioni del 3% grazie al settore elettrico. Trasporti da migliorare, lavorare intensamente per obiettivi 2030
Giù le emissioni del 3% grazie al settore elettrico. Trasporti da migliorare, lavorare intensamente per obiettivi 2030
07/05/2025

Gas serra, da ISPRA i primi dati 2024

Calo significativo dei gas serra nel 2024: -3% rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto del comparto che produce energia elettrica. Questo settore incide mediamente per un quarto delle emissioni nazionali e negli anni si dimostra tra i più efficienti in termini di riduzione dei gas climalteranti: questi sono diminuiti del 64% dal 1990 ad oggi. 

Si conferma problematico il settore dei trasporti le cui emissioni continuano a crescere significativamente e rappresentano il 28% di quelle nazionali: derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale e sono aumentate di circa il 7% dal 1990. Il parco veicolare italiano è tuttora caratterizzato da mezzi ad alimentazione tradizionale (benzina e gasolio) e negli anni il numero dei veicoli ha registrato una notevole espansione (oltre il 50%). Tutti gli altri settori economici registrano marcate riduzioni delle emissioni, ad eccezione della gestione dei rifiuti che però contribuisce solo al 5% del totale nazionale.

Emissioni di gas serra: nel 2023 in calo del 26% rispetto al 1990
Emissioni di gas serra: nel 2023 in calo del 26% rispetto al 1990
25/03/2025

Le rinnovabili trainano il miglioramento. Resta critico il settore dei trasporti

ISPRA comunica i dati ufficiali delle emissioni dei gas serra in Italia

Nel 2023, le emissioni nazionali dei gas serra diminuiscono del 26% rispetto ai livelli del 1990. Questo andamento è dovuto all’aumento dell’efficienza energetica da fonti rinnovabili, nei settori industriali e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio.

Le emissioni di gas serra diminuiscono anche rispetto all’anno precedente (2022) del 6.8% e raggiungono un totale pari a 385 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.

Non tutti i settori presentano però una riduzione delle emissioni; le emissioni prodotte dal settore dei trasporti, che derivano per oltre il 90% dal trasporto stradale, continuano ad aumentare anche nel 2023 e sono oltre il 7% rispetto al 1990. Nonostante le direttive europee, i livelli emissivi dei trasporti stradali sono rimasti costantemente elevati, attestandosi sui valori del 2014 e determinando così il superamento del tetto massimo consentito.

Qualità dell’aria nel 2024
Qualità dell’aria nel 2024
11/03/2025

Trend di riduzione per particolato PM2,5 e biossido di azoto, Sempre critici l’ozono in estate e il PM10 giornaliero. Nuovi limiti nella Direttiva UE

Prosegue nel 2024 il lento e continuo miglioramento della qualità dell’aria in Italia, anche se permangono le note criticità in alcune aree del Paese. Tra le novità positive, risultano nella norma i livelli di particolato atmosferico fine PM2,5 (25 microgrammi per metro cubo è il valore limite consentito). Continuano ad essere rispettati quelli annuali per il PM10 (concentrazione media di 40 microgrammi per metro cubo), mentre permangono sforamenti nei valori giornalieri. Nei limiti ed in continua discesa le concentrazioni di biossido di azoto in quasi tutte le stazioni di monitoraggio (98%). Negativa, invece, la situazione dell’ozono: solo il 16% delle stazioni ha rispettato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana.

Nell’Atlante ambientale dell’ISPRA tutti gli ecosistemi urbani italiani da ripristinare a partire dal 2031
Nell’Atlante ambientale dell’ISPRA tutti gli ecosistemi urbani italiani da ripristinare a partire dal 2031
01/10/2024

Superano il 28% i comuni italiani obbligati a ripristinare le proprie aree urbane a partire dal 2031. Si arriva a oltrepassare anche il 40% se, oltre ai centri e agli agglomerati urbani, si aggiungono anche i comuni periurbani pari all’11,6% del totale.

Lo mostra chiaramente una delle carte dell’”Atlante dei dati ambientali 2024” presentato questo pomeriggio a Torino dall’ISPRA durante la manifestazione “Terra Madre”.

Anche al fine di supportare il percorso del Governo nella redazione del Piano nazionale di ripristino, la nuova edizione dell’Atlante tiene in considerazione quanto previsto dal recente regolamento europeo sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), entrato in vigore il 18 agosto 2024, in base al quale tutti gli Stati membri dell’UE devono assicurare il ripristino di almeno il 20% delle aree degradate terrestri e marine, ed entro il 2050 di tutti gli ecosistemi degradati.

Inoltre, il regolamento richiede che non ci sia nessuna perdita netta di spazi verdi e di copertura arborea nelle aree urbane fino al 2030 e un costante aumento della loro superficie totale a partire dal 2031.

Efficienza energetica e decarbonizzazione: in Italia il fabbisogno di energia per unità di PIL ridotto del 23,4% dal 2005
Efficienza energetica e decarbonizzazione: in Italia il fabbisogno di energia per unità di PIL ridotto del 23,4% dal 2005
26/09/2024

Rinnovabili: bene l’Italia

Online il Rapporto ISPRA “Efficiency and decarbonization indicators in Italy and in the biggest European countries” Edizione 2024

In crescita l’efficienza energetica ed economica e progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale dal 2005 al 2022. In Italia, il fabbisogno di energia per unità di PIL si riduce del 23,4%, mentre le emissioni di gas serra per unità di PIL si riducono del 32%. Analogamente, diminuiscono dal 2005 le emissioni di gas serra per unità di energia consumata in tutti i principali settori produttivi: -7,8% per l’agricoltura, -10,4% per l’industria e -22,6% per i servizi.

Sul fronte delle fonti rinnovabili l’Italia è seconda solo alla Svezia tra i principali Paesi Europei, in termini di quota di consumo interno lordo di energia da fonti rinnovabili. La quota nazionale di energia rinnovabile rispetto al consumo interno lordo è pari a 19% nel 2022, mentre la media Europea è pari a 18,4%. D’altra parte, l’obiettivo delle fonti rinnovabili, calcolato sul consumo finale, vede l’Italia al 19,1% rispetto alla media europea del 23%.

Emissioni di gas serra: trend in diminuzione in quasi tutti i settori, ma i livelli nazionali sono ancora in crescita. Determinante l’aumento costante dei trasporti stradali
Emissioni di gas serra: trend in diminuzione in quasi tutti i settori, ma i livelli nazionali sono ancora in crescita. Determinante l’aumento costante dei trasporti stradali
09/05/2024

Online l’ultima edizione della pubblicazione ISPRA “Le emissioni di gas serra in Italia. Obiettivi di riduzione al 2030”

E’ in diminuzione il trend delle emissioni di gas serra che, grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio, nel 2022 segnano un - 21% dal 1990.  

Nonostante l’andamento positivo, le emissioni di gas serra in Italia negli ultimi due anni continuano però a crescere e raggiungono nel 2022 un totale pari a 413 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (+0.4% rispetto al 2021).  Determinante l’aumento costante del settore trasporti, le cui emissioni provengono per oltre il 90% dal trasporto stradale, che rispetto all’anno precedente segna un +5% e conferma un trend che non conosce pause e supera il 7% dal 1990, valore in controtendenza rispetto a quelli di tutti gli altri settori economici che al contrario registrano marcate riduzioni, ad eccezione dei rifiuti che rappresentano circa il 5% al totale nazionale.

Qualità dell’aria: migliora nel 2023, ma importante proseguire nelle azioni di miglioramento
Qualità dell’aria: migliora nel 2023, ma importante proseguire nelle azioni di miglioramento
15/03/2024

Scendono biossido di azoto e particolato atmosferico, rimane problematico l’ozono in estate. Il quadro in generale miglioramento conferma il trend positivo degli ultimi anni, ma è necessario proseguire nell’applicazione di misure di contenimento delle emissioni inquinanti anche alla luce degli obiettivi a lungo termine contenuti nella revisione della Direttiva Europea.

Rapporto Ambiente SNPA. Bene le rinnovabili, raccolta differenziata e controlli. Ancora da lavorare su consumo di suolo, gas serra e rifiuti speciali
Rapporto Ambiente SNPA. Bene le rinnovabili, raccolta differenziata e controlli. Ancora da lavorare su consumo di suolo, gas serra e rifiuti speciali
21/02/2024

Obiettivi ambientali europei e trend nazionali elaborati dal Sistema nazionale per la protezione ambientale 

Un Paese in linea con gli obiettivi europei e di sviluppo sostenibile per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che raggiunge buoni livelli di raccolta differenziata dei rifiuti e diminuisce lo smaltimento in discarica. Continua il lento miglioramento della qualità dell’aria, soprattutto del particolato PM2,5 buoni risultati con l’agricoltura biologica, aumentano i controlli agli impianti produttivi.

Meno bene la situazione delle emissioni di gas serra, l’incidenza del turismo sui rifiuti urbani, la produzione di rifiuti speciali e il consumo di suolo. Stabile la situazione dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, della gestione delle aree protette e del rumore.

In italia consumi energetici nazionali per unità di PIL tra i più bassi in Europa. La quota di energia rinnovabile è seconda solo alla Svezia
In italia consumi energetici nazionali per unità di PIL tra i più bassi in Europa. La quota di energia rinnovabile è seconda solo alla Svezia
24/05/2023

Online il Rapporto ISPRA

“Efficiency and decarbonization indicators in Italy and in the biggest European countries” Edizione 2023

In Italia, il consumo di energia per unità di PIL si riduce del 16% dal 2005 al 2021, mentre le emissioni di gas serra per unità di PIL si riducono del 27,2%. Analogamente, diminuiscono dal 2005 le emissioni di gas serra per unità di energia consumata in tutti i principali settori produttivi: da un -6,6% per l’agricoltura a -14,1% per l’industria.

Sul fronte delle fonti rinnovabili l’Italia è seconda solo alla Svezia tra i principali Paesi Europei, in termini di quota di consumo interno lordo di energia da fonti rinnovabili. La quota nazionale di energia rinnovabile rispetto al consumo interno lordo è pari a 19,4% nel 2021, mentre la media Europea è pari a 17,7%.

Emissioni di gas serra:  trend di nuovo in crescita, complici trasporti e riscaldamento
Emissioni di gas serra:  trend di nuovo in crescita, complici trasporti e riscaldamento
18/04/2023

Poco promettenti gli scenari al 2030

Online l’Inventario Nazionale ISPRA delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti

Tornano a crescere, nel 2021, le emissioni di gas serra in Italia dopo la battuta d’arresto dovuta essenzialmente al periodo pandemico: in un solo anno (2020-2021) i valori mostrano un deciso aumento (+8.5%), pur registrando una diminuzione del 20% rispetto al 1990, grazie alla crescita negli ultimi anni della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), dell’efficienza energetica nei settori industriali e al passaggio all’uso di combustibili a minor contenuto di carbonio.  Ma la riduzione non è sufficiente: le emissioni risultano di 11 Milioni di tonnellate al di sopra dell’obiettivo stabilito per il 2021.

Città vivibili, circolari e resilienti: a che punto sono i capoluoghi italiani?
Città vivibili, circolari e resilienti: a che punto sono i capoluoghi italiani?
04/07/2022

Città in corsa verso la sostenibilità:  si “fa strada” la mobilità dolce e aumentano gli orti urbani, ma le perdite idriche, l’uso del suolo e la fragilità del territorio rimangono ancora un problema.

Emissioni gas serra nell’anno del lockdown: in calo dell’8,9% rispetto al 2019, obiettivo zero entro il 2050. Meno carbone, più energie rinnovabili
Emissioni gas serra nell’anno del lockdown: in calo dell’8,9% rispetto al 2019, obiettivo zero entro il 2050. Meno carbone, più energie rinnovabili
14/04/2022

Ma le prime stime 2021 vedono + 6,8% rispetto al 2020

Online l’Inventario Nazionale ISPRA delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti e gli indicatori di efficienza e decarbonizzazione

Dove la transizione ecologica è già cominciata (e dove no)
Dove la transizione ecologica è già cominciata (e dove no)
13/12/2021

Roma, 13 dicembre - Camera dei deputati
Sotto pressione città, pianure e coste. In via di rinaturalizzazione montagne, foreste e aree protette. Un percorso tra presente e passato dell’ambiente italiano per capire dove ci portano le sfide della transizione ecologica.

Emissioni di gas serra: nel 2021 stimato aumento del 4.8% rispetto al 2020. In calo rispetto al 2019 (-4.2%)
Emissioni di gas serra: nel 2021 stimato aumento del 4.8% rispetto al 2020. In calo rispetto al 2019 (-4.2%)
03/12/2021

Sulla base dei dati disponibili per il 2021, come conseguenza della ripresa delle attività economiche, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale; infatti nel 2021 le emissioni sul territorio nazionale sono aumentate del 4,8% rispetto al 2020 a fronte di un incremento del PIL pari al 6,1%; rispetto al 2019, le emissioni di gas serra sono diminuite del 4,2%.

Mentre a Glasgow si parla di clima globale...ISPRA presenta il clima in Italia nel 2020 e il trend 1961/2020
Mentre a Glasgow si parla di clima globale...ISPRA presenta il clima in Italia nel 2020 e il trend 1961/2020
10/11/2021

Il 2020 anno caldo (+1.54°C), precipitazioni -5%. Temperature in aumento: dal 1985 quelle medie annuali quasi sempre superiori alla norma. Addio a notti e giorni freddi? In aumento quelli caldi. Cresce anche la temperatura superficiale dei mari: nel 2020, +0.95°C.

Emissioni gas serra: nel 2021 stimato aumento del 0.3% rispetto al 2020
Emissioni gas serra: nel 2021 stimato aumento del 0.3% rispetto al 2020
09/06/2021

Sulla base dei primi dati disponibili per il 2021, come conseguenza della ripresa delle attività economiche, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale; infatti nel 2021 le emissioni sul territorio nazionale sono previste superiori dello 0.3% rispetto al 2020 a fronte di un incremento previsto del PIL pari all’1.9%.

Emissioni gas serra: nel 2021 stimato aumento del 0.3% rispetto al 2020
Emissioni gas serra: nel 2021 stimato aumento del 0.3% rispetto al 2020
09/06/2021

Sulla base dei primi dati disponibili per il 2021, come conseguenza della ripresa delle attività economiche, ci si attende un incremento delle emissioni di gas serra a livello nazionale; infatti nel 2021 le emissioni sul territorio nazionale sono previste superiori dello 0.3% rispetto al 2020 a fronte di un incremento previsto del PIL pari all’1.9%.

Analisi storica del consumo di energia nazionale:  in quasi 15 anni ridotto del 17,4%. Produzione di energia da fonti rinnovabili dal 16% al 39,5%
Analisi storica del consumo di energia nazionale: in quasi 15 anni ridotto del 17,4%. Produzione di energia da fonti rinnovabili dal 16% al 39,5%
13/05/2021

Disponibile online il Rapporto ISPRA “Indicatori di efficienza e decarbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”

Incremento dell’efficienza energetica ed economica e progressiva decarbonizzazione dell’economia nazionale; la rilevante contrazione del PIL e l’aumento della quota di consumi di energia da fonti rinnovabili dal 2007 hanno determinato una sensibile riduzione delle emissioni di gas serra.

Focus trasporti su strada
Focus trasporti su strada
16/04/2021

Dal 1990 in aumento le emissioni di gas serra del 3,9%. Gasolio e benzina rappresentano 88% del consumo totale su strada. Lo scenario al 2050 mostra però diminuzione del 70% rispetto al 2019.

Emissioni gas serra in calo nel 2019, nette zero entro il 2050
Emissioni gas serra in calo nel 2019, nette zero entro il 2050
15/04/2021

Meno carbone, crescono energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Disponibile online l’Inventario Nazionale ISPRA delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti

Emissioni gas serra: nel 2020 stimata riduzione del 9.2% rispetto al 2019
Emissioni gas serra: nel 2020 stimata riduzione del 9.2% rispetto al 2019
19/11/2020

Sulla base dei dati disponibili per i primi nove mesi del 2020, a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al COVID-19 su tutto il territorio nazionale, ci si attende una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale; infatti nel 2020 le emissioni sul territorio nazionale sono previste inferiori del 9.2% rispetto al 2019 a fronte di una riduzione prevista del PIL pari all’8.2%. Tale riduzione comunque non contribuisce alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici, che ha invece necessità di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo.

Emissioni gas serra: a causa del Covid, consistente riduzione nel 2020 (7.5%)
Emissioni gas serra: a causa del Covid, consistente riduzione nel 2020 (7.5%)
21/08/2020

Nel 2019 in calo del 2.8% rispetto all’anno precedente

Sulla base dei dati disponibili per il primo semestre del 2020, ci si attende una consistente riduzione delle emissioni di gas serra a livello nazionale a causa delle restrizioni alla mobilità dovute al COVID-19, che hanno interessato tutto il territorio nazionale; nel 2020, le emissioni nazionali sono previste inferiori del 7.5% rispetto al 2019. Si sottolinea comunque che tale riduzione non contribuisce alla soluzione del problema dei cambiamenti climatici, che necessita invece di modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo.

 

Ripresa in Italia e UE: puntiamo a salvare la biodiversità. In calo i gas serra, tra i primi in Europa per l’economia circolare
03/06/2020

Grave la situazione per fauna e flora, minacciate da inquinamento e specie aliene. In buono stato solo il 48% dei fiumi e il 20% dei laghi italiani. Bene le aree protette del nostro Paese.
Temperature crescono in Italia più che in altre parti del mondo (+1,71° nel 2018 contro +0,98° globale). Diminuiscono i gas serra (-17,2% dal 1990 al 2018). Inquinamento atmosferico: si sforano i limiti giornalieri (nel 21% delle stazioni il PM10), ma in Italia nel medio-lungo periodo gli inquinanti sono in discesa. Bacino padano malato d’Europa.
Con 18,3% di energie rinnovabili, Italia supera obiettivo 2020 fissato da UE (17%).

Qualità dell'aria e Covid-19, c'è bisogno di risposte
07/05/2020

Al via uno studio epidemiologico nazionale su inquinamento atmosferico e COVID-19

Coronavirus: ENEA, ISS E SNPA lanciano progetto PULVIRUS su legame fra inquinamento e COVID-19
29/04/2020

Nasce alleanza per fornire risposte a istituzioni e cittadini

Pianura Padana, biossido di azoto (NO2) graduale riduzione della concentrazione nelle ultime settimane
23/03/2020

Calcolate riduzioni tra 40 e 50% nelle regioni del Nord. Dati elaborati da un team di esperti SNPA
grazie al programma Copernicus e a rilevazioni sul territorio.

ISPRA e SNPA presentano gli ultimi dati europei e nazionali

L’Europa si conferma leader mondiale nell’impegno per il clima: riduce le emissioni di gas serra e l’uso di combustibili fossili, mentre raddoppia la quota di energie rinnovabili dal 2005. Passi significativi sulla qualità dell’aria, l’economia circolare e l’efficienza delle risorse. Ulteriori progressi raggiunti su una serie di fattori che consentono la transizione verso la sostenibilità – quali l’innovazione, il lavoro verde e la finanza sostenibile – sono motivo di ottimismo.

Più complessa la situazione della biodiversità in Europa; in crisi in tutti gli ecosistemi: terrestri, di acqua dolce e marini a causa delle persistenti pressioni esercitate da modelli di produzione e consumo non sostenibili. Europa sotto stress anche sui cambiamenti climatici: è il continente che si riscalda più rapidamente nell’intero pianeta.

Come si colloca l’Italia in questo quadro generale? Siamo leader nell’economia circolare: con un tasso di utilizzo circolare dei materiali raggiugiamo il 20,8% nel 2023, quasi il doppio della media Ue (11,8%), collocando l’Italia al secondo posto nella Ue. Riduciamo le emissioni di gas serra (-26,4% tra 1990 e 2023) e cresce l’agricoltura biologica. Aumenta il consumo di energia da fonti rinnovabili, che supera il traguardo 2020 e punta al 38,7% entro il 2030.