Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Il progetto MoSCaS – Modelli e strumenti per la Caratterizzazione delle Cavità sotterranee

Il progetto MoSCaS – Modelli e strumenti per la Caratterizzazione delle Cavità sotterranee finanziato dal MiTE, ha lo scopo di realizzare linee guida per la gestione del rischio rappresentato da cavità sotterranee in aree urbane. Si articola in 3 Work Packages (suddivisi in tasks) che riguardano tecniche per l’individuazione, il dimensionamento e la caratterizzazione delle cavità, l’utilizzo di modelli matematici e empirici per l’analisi di stabilità, la realizzazione di linee guida per la messa in sicurezza e la gestione del rischio. Le attività saranno svolte da 3 Unità Operative (UO) che hanno maturato esperienza specifica nei vari aspetti della linea strategica (c), tramite progetti e contratti di ricerca finanziati da enti pubblici e privati: l’Università degli Studi di Firenze (UNIFI), che coordina l’intero progetto, l’Università degli Studi di Napoli Federico II (UNINA), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Ciascuna UO è composta da docenti e ricercatori sia di competenza geologica che ingegneristica, così da garantire una ricerca integrata e interdisciplinare.
Le linee guida saranno realizzate a seguito dell’esperienza accumulata durante il progetto, che prevede lo studio di 5 siti: Camaiore (LU), Guidonia-Bagni di Tivoli (RM), settore sud-orientale di Roma, San Marcellino - Napoli, Ager Nolanus - Napoli. Questi sono stati selezionati perché differenti dal punto di vista geologico, archeologico, ambientale e economico, così da consentire la calibrazione di un modello di intervento per la gestione del rischio esportabile anche a altri contesti territoriali e sociali. La collaborazione tra le UO sarà garantita dall’architettura gestionale del progetto: ogni UO si impegna trasversalmente su tutte le tasks e coordina quelle ad essa più affini sulla base delle rispettive competenze tecniche e della vicinanza territoriale e conoscenza specifica rispetto ai casi di studio.
La fase iniziale di MOSCAS ha previsto la raccolta di dati dalle aree di studio tramite l’impiego di metodi tradizionali (rilievi e prove geotecniche in situ e in laboratorio) e tecnologicamente avanzati (indagini geofisiche, rilievi 3D con laser scanner e drone, interferometria radar da terra e da satellite). I dati acquisiti sono serviti per testare tecniche di individuazione, dimensionamento e caratterizzazione delle cavità e saranno input per la successiva fase di analisi delle condizioni di stabilità, che si servirà di analisi cinematica, modelli empirici e numerici. Nell’ultima fase del progetto saranno realizzati i prodotti per la gestione del rischio come mappe di suscettibilità, la definizione di soglie di allertamento, l’individuazione di interventi per la messa in sicurezza e la definizione delle linee guida. Il prodotto finale consisterà in un workflow adattabile a molteplici contesti che, sulla base delle caratteristiche del sito preso in esame, fornisca all’utente finale uno spettro di soluzioni idonee per svolgere le attività di individuazione, dimensionamento, analisi di stabilità e messa in sicurezza delle cavità.