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Progetto "Bayt Ras Tomb" Giordania

Dal 2009 il Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia coopera con il Dipartimento delle Antichità della Giordania (DOA) allo studio e alla conservazione geologica del patrimonio culturale giordano.

Il Progetto ‘Bayt Ras Tomb’, finanziato da USAID (U.S. Agency for International Development) tramite il programma SCHEP (Sustainable Cultural Heritage through Engagement of local communities Project) ha come scopo il recupero e la conservazione di una tomba affrescata di epoca romana, di eccezionale valore, scoperta nel 2016 a Bayt Ras, l’antica città di Capitolias, ubicata nel nord della Giordania a circa 15 km dal confine con la Siria.  Capitolias era una delle dieci città, le Decapolis, ubicate presso la frontiera orientale dell’Impero romano elencate da Plinio il Vecchio nel libro Naturalis historia.

Per lo studio ed il restauro conservativo della tomba di Bayt Ras è stato costituito un gruppo di lavoro internazionale, formato da esperti provenienti da varie istituzioni (DOA, ACOR, ISPRA, ISCR, IFPO, CNRS). ISPRA è stata incaricata di curare gli aspetti geologici, geofisici e geotecnici, preliminari al restauro e funzionali alla futura fruibilità turistica della tomba. L’ipogeo, la cui realizzazione è attribuita al periodo di fondazione della città (II sec. AD), è costituito da due stanze sepolcrali riccamente affrescate e ancora in buono stato di conservazione. I soffitti e le pareti sono affrescati con dipinti mitologici ed immagini che richiamano alla fase di costruzione dell’antica Capitolias e costituiscono un unicum eccezionale per la ricchezza iconografica e per la presenza di numerose iscrizioni che hanno fatto definire questi dipinti come il più antico fumetto della storia. La struttura, scavata all’interno di una roccia calcarea, presenta numerose fratture, prevalentemente in corrispondenza dell’originale porta di accesso, che hanno provocato il distacco dell’intonaco nella volta e la perdita di una parte degli affreschi. La fase iniziale del progetto (2017-2019) ha visto coinvolto il Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia nel coordinamento e nella realizzazione di indagini geofisiche e geologico-tecniche finalizzate a: (a) identificare ulteriori strutture sepolte nell’area intorno alla tomba ritenuta sede di una probabile necropoli; (b) definire le caratteristiche geomeccaniche dell’ammasso roccioso in cui insiste la tomba ai fini di analisi statico-strutturali.  È stato inoltre installato un sistema di monitoraggio per il controllo delle deformazioni all’interno dell’ipogeo.

La seconda fase del progetto (2021-2023) prevede la realizzazione di un Master Plan per lo sviluppo di ulteriori indagini e interventi di restauro e consolidamento strutturale della tomba in grado di garantirne la protezione a lungo termine e la necessaria fruizione turistica in sicurezza.

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