Palombino
Collezione | De Santis |
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Type | Palombino |
Denominazione | Colombino |
Classificazione petrologica | calcare dolomitico |
Provenienza | Non precisato |
Forma e dimensioni | 13,5 x 9,3 x 2,5 cm |
Numero inventario | 1109.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da un uniforme colore bianco avorio, che puಠassumere tonalità sul giallo chiaro o sul grigio chiaro. Talora contiene venature grigio-brunastre larghe pochi millimetri e ad andamento irregolare.
Le principali denominazioni sono riferite alla somiglianza del colore del litotipo con la livrea del pesce palombo (Palombino) o con il piumaggio dei colombi (Colombino). Un'altra denominazione, dubbia, è quella di Marmor coraliticum: essa deriverebbe dal Fiume Coralio, nell'antica regione della Frigia, nei pressi del quale sarebbe ubicata l'area di estrazione del litotipo.
Il Palombino è un calcare dolomitico originatosi per compattazione (litificazione) di un fango carbonatico. La grana della roccia è molto fine (micrite). I costituenti mineralogici fondamentali del litotipo sono calcite (carbonato di calcio) e dolomite (carbonato di calcio e magnesio), dai quali deriva il colore bianco della roccia. Costituenti minori sono ossidi e/o idrossidi di alluminio e minerali argillosi.
Il Palombino venne diffusamente impiegato dai Romani dall'epoca repubblicana fino a quella imperiale. Allo stesso modo, il riutilizzo di questa pietra è documentato fino al XIX secolo (principalmente per tarsie).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo consistono in rivestimenti (crustae parietali; mattonelle e opera sectilia pavimentali), manufatti (vasellame) e piccola statuaria (busti).
La provenienza del Palombino è ancora incerta. Allo stato attuale delle conoscenze, si ipotizza che l'area estrattiva di questa pietra ornamentale fosse ubicata nella Frigia, antica regione dell'Asia Minore (l'attuale Turchia).