Formare il futuro della ricerca nelle scienze del mare: la sesta edizione della Scuola Estiva di Geomorfologia, Ecologia e Biologia in ambiente marino e insulare
Nell’incantevole cornice del Golfo di Napoli, in particolare nell’isola di Procida, dall’8 al 13 settembre scorso si è svolta la sesta edizione della Scuola Estiva di Geomorfologia, Ecologia e Biologia in ambiente marino e insulare, promossa dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), in collaborazione con Sapienza Università di Roma e Università di Chieti-Pescara.
La scuola estiva è nata nel 2019 con un'impostazione fortemente interdisciplinare e un obiettivo ambizioso: coniugare formazione teorica, esperienza pratica sul campo e ricerca applicata in un contesto, quello delle isole minori italiane, dove geologia marina, geomorfologia costiera, biologia ed ecologia dialogano in modo continuo. Se nella natura, per usare un francesismo, tout se tien, nell’ambiente marino insulare questo è ancora più vero. La presenza di differenti tipologie di costa, di ambienti a diversa esposizione idrodinamica e di un mosaico di habitat marini di alto valore ecologico normalmente poco impattati dalle attività antropiche, consente di analizzare in modo integrato i processi erosivo deposizionali della geosfera costiera e marina, le dinamiche dell’idrosfera e i loro effetti sull’evoluzione degli ecosistemi bentonici e della biosfera in generale.
La scuola, entrata nel suo secondo lustro, è di tipo itinerante, cambiando ogni anno l’isola in cui si svolge (le scorse edizioni si sono tenute alle Isole Tremiti, a Ponza, a Favignana e all’Asinara), al fine di fornire sempre diversi contesti geologici, biologici ed ecologici. La scuola è ormai un appuntamento consolidato per neoricercatori, dottorandi, studenti e giovani tecnici dell’ambiente interessati allo studio e alla tutela degli ecosistemi marini e costieri. Per motivi logistici, la partecipazione è generalmente limitata a sole 50 persone, a fronte di oltre 150 domande pervenute ogni anno. Le strette interazioni che si creano durante la scuola tra i partecipanti e i numerosi docenti (provenienti da università ed Enti di Ricerca di tutta Italia) permettono di arricchire le attività didattiche di discussioni, approfondimenti anche al di fuori dell’orario di lezione.
La formazione sul campo rappresenta la componente centrale del percorso didattico della scuola; è pensata per favorire una visione sistemica del mare e della costa come ecosistema complesso, in cui la componente geologica e quella biologica ed ecologica sono in costante dialogo. Le attività teoriche mattutine (4 ore di lezione) sono infatti integrate nel pomeriggio da esercitazioni pratiche a terra e in mare organizzate in piccoli gruppi di 10-15 persone, finalizzate all’acquisizione di competenze operative e all’applicazione delle conoscenze acquisite. Di particolare pregio è stata quest’anno la disponibilità della nave oceanografica “Lighea” di ISPRA, a bordo della quale gli studenti hanno potuto acquisire dati geofisici, effettuare campionamenti dei sedimenti marini e di benthos e raccogliere campioni di microplastica nella colonna d’acqua. I dati raccolti sono poi stati oggetto di esercitazioni a terra, con analisi al microscopio, analisi di filmati ROV, interpretazione di dati geofisici, restituzione cartografica di elementi ambientali.
Questa edizione ha potuto contare su un ricco partenariato istituzionale, a testimonianza del valore scientifico e formativo. Tra i patrocinatori figurano il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Istituto Idrografico della Marina, la Società Geologica Italiana con la sua sezione di geologia marina, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la Joint Research Unit EMSO Italia, il Centro di Ateneo Terra-Mare dell’Università d’Annunzio, oltre alle istituzioni locali come l’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, la Riserva Naturale Statale di Vivara e il Comune di Procida. A testimonianza del valore della scuola, l’iniziativa fa parte ormai da qualche anno delle attività della Scuola di Specializzazione in Discipline Ambientali (SSDA) di ISPRA, una struttura permanente che promuove la crescita professionale e scientifica dei giovani studiosi attraverso percorsi formativi orientati alla ricerca applicata e alla sostenibilità. ISPRA ha garantito, oltre alla disponibilità dell’imbarcazione da ricerca, l’organizzazione logistica dell’evento, la sua pubblicizzazione e il rilascio di attestati di partecipazione con le ore di formazione seguite. La scuola, oltre al valore formativo, favorisce la creazione di una rete di contatti e collaborazioni tra i futuri scienziati del mare. Un grande supporto arriva anche indirettamente dalla Sezione di Geologia Marina della Società Geologica, grazie ai numerosi docenti e ricercatori appartenenti alla sezione che hanno contribuito in modo sostanziale alle attività formative.
In un periodo in cui è in aumento la crescita delle attività economiche a mare (dalle energie rinnovabili alle reti di trasmissione dati, dalla pesca sempre più di profondità alle infrastrutture costiere), esperienze come questa hanno un significato strategico: da una parte contribuiscono a soddisfare l’esigenza di formazione di specialisti nei settore, attualmente molto carenti rispetto alla richiesta, dall’altra rappresentano un investimento concreto nella costruzione di competenze tecniche e conoscenze scientifiche che abbiano come substrato ed obiettivo primario la tutela della biodiversità e dell’ambiente marino. L’ampio interesse manifestato dai numerosi enti patrocinatori conferma la natura sistemica dell’iniziativa: un punto di incontro tra enti di ricerca, università e istituzioni territoriali, uniti dall’obiettivo comune di promuovere la conoscenza, soddisfare le richieste del mercato del lavoro e gestire sostenibilmente l’ambiente e le risorse marine.