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Agroecologia e prevenzione strutturale dello spreco alimentare

di Sara Auriemma (Università di Bolzano) e Giulio Vulcano (ISPRA)

A Roma il 30 e 31 Marzo 2023 si è tenuto il 3° convegno nazionale di agroecologia organizzato dalla coalizione Cambiamo agricoltura. I temi affrontati sono stati l’agroecologia e il ruolo che l’Italia ha nella conversione e trasformazione dei sistemi agroalimentari in modo che questi siano più sostenibili.

Cosa è l’agroecologia? L’agroecologia è la scienza che studia l’importanza dei processi ecologici e sociali nei sistemi agroalimentari, secondo una serie di principi condivisi (FAO, 2014). L'agroecologia integra i principi dell'ecologia e le conoscenze dei piccoli agricoltori locali per sviluppare pratiche agricole che promuovono la biodiversità, conservano le risorse naturali e aumentano la resilienza dei sistemi agricoli di fronte alle enormi sfide ambientali e sociali da affrontare. Un tema particolarmente importante nell’agroecologia è quello della protezione e del miglioramento della biodiversità, si pensi infatti che le pratiche agricole convenzionali hanno portato ad avere il 16,5% delle specie di impollinatori vertebrati e oltre il 40% di impollinatori invertebrati in via di estinzione (ISPRA 2021a)

Nel convegno, che si è articolato in sette sessioni differenti, sono stati discussi i temi strategici per una transizione agroecologica della nostra società. La giornata del 30 marzo è iniziata con il discorso introduttivo di Caterina Batello, in rappresentanza di AIDA (Associazione Italiana Di Agroecologia) che ha fornito dati per inquadrare l’impatto dell’agricoltura sull’ambiente. Per esempio almeno il 25% dell’emissioni serra derivano dall’intero sistema agroalimentare che è anche causa di più del 60% della perdita di biodiversità.

Di fronte ai dati scientifici e ai cambiamenti oggettivi che possiamo vedere nell’agricoltura, sempre più forte è la necessità di avviare una transizione verso sistemi agroecologici. L’intervento di Pablo Tittonel, docente presso l’Università di Gronigen, è stato cruciale per contestualizzare la situazione attuale. Lo scienziato ha sottolineato l’importanza di andare nella direzione indicata dalle strategie formulate dall’Unione Europea come la Farm to Fork Strategy e la Strategia per la conservazione della biodiversità. Inoltre, ha sottolineato quanto sia importante l’educazione per la transizione agroecologica. Infine, ha chiarito che non è sufficiente una transizione dei sistemi agricoli, occorre anche che ci sia una conversione dell’industria alimentare, in modo che questa transizione risulti veramente efficace. Per dimostrare gli effetti benefici della transizione agroecologica, Tittonel ha illustrato diversi casi studio virtuosi (LaCanne e Lundgren, 2018; Tittonell et al., 2020). Tra questi il caso dell’Union de Trabajadores de la Tierra (unione dei lavoratori della terra) in Argentina. Qui accadde che dopo la recessione economica molti lavoratori si trovarono senza terra e decisero di unirsi in un’Unione così da poter avere la gestione di alcuni terreni a Buenos Aires. Strutturarono quindi un modello economico basato sull’agroecologia e sui valori sociali del mutualismo e dell’autosufficienza. Gli studi effettuati su questo e altri casi studio dimostrano che in termini di resa, rispetto al convenzionale, non vi erano stati cambiamenti, ma vi era stato un abbattimento dei costi. Si videro inoltre netti miglioramenti in termini di ricchezza della biodiversità e un dimezzamento nell’uso e nei residui di pesticidi. Tutto ciò ha quindi avuto benefici sia a livello socio-economico che ambientale.

L’agroecologia infatti non si incentra solo su una produzione agricola più ecologica ma anche sulla progettazione di sistemi che siano economicamente sostenibili e socialmente giusti. A questo principio si rifanno gli interventi della sessione “L’agroecologia verso il futuro: stato dell’arte e prospettive per il futuro”. I giovani dall’agroecologia hanno anche illustrato attraverso la narrazione delle loro esperienze, le nuove prospettive lavorative derivanti dalla transizione agroecologica. Hanno poi sottolineato come il mondo accademico abbia bisogno di rinnovarsi e attualizzarsi, in modo che vi sia più contatto fra teoria e pratiche sociali.

Nell’ultima sessione del 30 marzo è stato enfatizzato il legame indissolubile tra la salute umana, la salute animale e la salute degli ecosistemi. Attenzione è stata posta al cambiamento che dovrebbe avvenire anche nei regimi alimentari dei paesi più sviluppati. Di fatti, molto spesso sono sottovalutate le conseguenze che i sistemi alimentari hanno sulla salute e sull’ambiente. Si pensi che lo spreco nei sistemi alimentari è pari a quasi il 50% della produzione a livello globale e a circa il 60% in Italia (ISPRA, 2019). Questo ha notevoli conseguenze sull’ambiente, a partire dall’aumento di emissioni di gas serra, utilizzo eccessivo e contaminazione delle risorse idriche e del suolo, perdita di biodiversità e di ecosistemi. Emerge altresì come rispetto ai sistemi convenzionali si osserva una riduzione media degli sprechi del 67% nel caso di sistemi alimentari regionali, biologici e di medio-piccola scala (per esempio mercati degli agricoltori) e addirittura fino al 90% in media nel caso di reti locali, agroecologiche, solidali (mutuali/autorganizzate) e di micro-piccola scala, per esempio nei Gruppi di Acquisto Solidali o nelle CSA – agricolture supportate da comunità (ISPRA, 2019; Sosna et al., 2019, Baker et al., 2019; Giordano et al., 2020).

Gli interventi di ISPRA al convegno si sono concentrati anche sulle risorse idriche e l’inquinamento nelle acque derivante dall’utilizzo di pesticidi. Ogni anno ISPRA effettua attività di monitoraggio sulla contaminazione delle acque su un numero elevatissimo di campioni; nell’anno 2020 sono stati raccolti 17 000 campioni, dimostrando una rilevante presenza dei metaboliti dei pesticidi. Nelle acque sotterranee sono stati ritrovati residui nel 23,3% dei 2 500 punti di monitoraggio.

Nelle sessioni successive del convegno si è discusso dello stretto legame che c’è tra agricoltura e cambiamento climatico, mentre una apposita sessione si è focalizzata sul rapporto tra agroecologia e biodiversità. Simona Bonelli, docente presso l’Università di Torino, ha chiarito i punti cardine di tale rapporto affermando che conservare la biodiversità a tutte le scale deve essere un principio chiave e imprescindibile nell’approccio agroecologico. Essa infatti fornisce benefici non sostituibili, sia di tipo materiale - tra cui la fertilità del suolo, l’impollinazione, l’equilibrio ecosistemico, la mitigazione e l'adattamento ai cambiamenti climatici - che immateriale (come il benessere psicologico e sociale). Preservare le componenti naturali costituisce l’unico modo per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine.

Durante l’ultima sessione del convegno si è parlato di un altro aspetto molto importante dell’agroecologia: la ricostruzione dei sistemi agroalimentari su scala locale. La indispensabile riterritorializzazione dei sistemi alimentari si basa su una visione integrata e sistemica degli ambiti e dei processi coinvolti. Particolarmente legato a questa tematica è il ruolo che la politica e l’economia hanno nella rivoluzione agroecologica. Occorre, infatti, che queste aprano adeguati spazi e laboratori di partecipazione e deliberazione popolare orizzontale, per favorire lo sviluppo dell’agroecologia a tutti i livelli.

Costruire sistemi agroalimentari su base locale diventa fondamentale in alternativa agli attuali sistemi intensivi che prevedono un aumento constante della produzione ed effetti negativi di “rimbalzo” sistemico. Infatti così è sempre maggiore l’utilizzo di farmaci, fertilizzanti e biotecnologie, uno sfruttamento sempre maggiore del suolo agricolo a favore di monocolture, alterazioni degli equilibri ecosistemici, spreco di risorse idriche ed emissioni sempre più elevate. In un’ottica di post-crescita l’alternativa è creare sistemi agroalimentari locali di piccola scala basati su modelli agroecologici, filiere corte e diete vegetali, che possano garantire una migliore qualità dei prodotti, il rispetto dei limiti ecologici e della salute umana, una netta prevenzione degli sprechi alimentari e modelli socio-ecologici autosufficienti, cooperativi ed egualitari (ISPRA, 2021b).

In conclusione di convegno è stato affermato che occorre un’integrazione agroecologica e olistica delle attuali pratiche di agricoltura biologica con ancora più attenzione al miglioramento della biodiversità, alla trasformazione delle filiere e alla transizione verso sistemi alimentari su base locale (Cambiamo Agricoltura, 2023). Dal convegno è emerso infine come si sia già largamente superata una prima fase della transizione agroecologica, quella in cui si sono stabiliti gli indirizzi da perseguire; adesso occorre lavorare per garantire che gli orientamenti condivisi vengano messi sempre più in atto in modo diffuso.

 

Bibliografia

  • Baker et al., 2019, Net Yield Efficiency: Comparing Salad and Vegetable Waste between Community Supported Agriculture and Supermarkets in the UK, Journal of Agriculture, Food Systems and Community Development, 8(4), 179-192.
  • Cambiamo Agricoltura, 2023, Documento Finale del 3° Convegno nazionale di agroecologia
  • FAO, 2014, Agroecology for Food Security and Nutrition. Proceedings of the FAO International Symposium. 18-19 September 2014
  • Giordano et al., 2020, Studio preliminare sullo spreco alimentare domestico a Pavia, Fondazione Romagnosi
  • ISPRA, 2019, Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali, Rapporto tecnico n. 279/2018
  • ISPRA, 2021a, Piante e insetti impollinatori: un’alleanza per la biodiversità
  • ISPRA, 2021b, Oltre la crescita economica. Protezione della biodiversità e resilienza alimentare
  • LaCanne e Lundgren, 2018, Regenerative agriculture: merging farming and natural resource conservation profitably, PeerJ, 2018, 6, e4428; DOI: 10.7717/peerj.4428
  • Sosna al., 2019, Rescuing things: Food waste in the rural environment in the Czech Republic, J. Clean. Prod. 2019, 214, 319–330
  • Tittonell et al., 2020, Agroecology in Large Scale Farming—A Research Agenda, Sustain. Food Syst., 18 December 2020, Sec. Agroecology and Ecosystem Services , Volume 4 - 2020