Istituto Superiore per la Protezione
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Una giornata da Lupi #Prologo

Sulle tracce del grande carnivoro insieme ai tecnici del monitoraggio nazionale del lupo

Il Ministero dell’Ambiente ha dato mandato ad ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale) di coordinare il monitoraggio del lupo in Italia. È la prima volta che si effettua tale azione su scala nazionale per un mammifero. I dati disponibili fino ad oggi sono soltanto quelli che ogni regione ha dovuto fornire per la direttiva Habitat, ricavati con metodi non omogenei e ottenuti su basi temporali variabili. Il monitoraggio nazionale invece stimerà l’abbondanza e la distribuzione della popolazione di lupi in un periodo che va da ottobre a marzo, seguendo un modello standard di raccolta dati ed evitando così la frammentazione di procedure che ha caratterizzato lavori analoghi (anche molto accurati) degli ultimi anni.

L’operazione è ambiziosa e resa molto complessa per la pandemia Covid-19 di questi ultimi mesi. Per realizzare l’obbiettivo ISPRA ha creato il Network Lupo, una serie di accordi e protocolli di intesa con Regioni, Parchi, Carabinieri Forestali, Università, Associazioni di volontariato, Associazioni di categoria. Con Federparchi è stato stipulato un accordo per dare il coordinamento di 20 aree appenniniche ad altrettanti tecnici selezionati opportunamente. Per le regioni Alpine invece si è stipulata una convenzione con il Centro Grandi Carnivori del Parco Alpi Marittime, beneficiario coordinatore del progetto Life WolfAlps EU che segue l’espansione del Lupo nell’arco Alpino.

“Il Network Lupo rappresenta un enorme sforzo di coordinamento e dialogo tra entità diverse per un fine comune: la conoscenza”, dice Piero Genovesi responsabile del progetto per ISPRA, ”Mai era accaduto che tante persone si mettessero insieme per iniziare a raccogliere segni di presenza, fatte, predazioni, orme, filmati di fototrappole, snow tracking secondo un protocollo unico e un modello statistico scientifico elaborato nei mesi precedenti da esperti del settore”. La survey, iniziata a ottobre 2020, terminerà a marzo 2021 e coinvolge circa 3000 persone che stanno percorrendo i sentieri Alpini e Appenninici della penisola con uno scopo comune: fornire i dati che, una volta elaborati, ci daranno stime per fare un passo ulteriore nella conoscenza del lupo e le sue complesse interazioni col mondo naturale.  

L’alta percentuale di volontari, appartenenti a circa 40 Associazioni distribuite su tutto il territorio nazionale, opportunamente formati e affiancati nelle loro attività da esperti zoologi, rappresenta una eccezionale possibilità verso una cittadinanza ambientale attiva. I partecipanti al Network Lupo inoltre potranno raccontare il lavoro svolto sul campo alle loro comunità di appartenenza, contribuendo a diffondere le conoscenze acquisite ed essere coinvolti, un domani, in altri progetti analoghi. Il monitoraggio nazionale del lupo è un tesoro da costruire con pazienza, dedizione e dialogo e che, se sviluppato, potrà costituire uno scrigno prezioso di conoscenze e relazioni.

Come ISPRA andremo in giro a raccontare quello che sta succedendo in Italia, incontrare e lavorare con i tecnici e i volontari del Network Lupo per tratteggiare un’epopea che, in piena pandemia, unisce tutte le montagne e le regioni della penisola.

traccelupo@ISPRAmbiente.it

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