Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Dalle Alpi alla Calabria, il primo monitoraggio del lupo coordinato a livello nazionale

Foto di Alessandro CalabresePer la prima volta da quando il lupo è stato protetto, le istituzioni nazionali uniscono le forze per fotografarne distribuzione e consistenza contemporaneamente dalle Alpi alla Calabria, utilizzando disegni di campionamento e protocolli standardizzati avanzati, messi a punto dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha dato mandato a ISPRA di produrre una stima aggiornata della distribuzione e consistenza del lupo a livello nazionale. Per rispondere a questa sfida ambiziosa, ISPRA ha creato un gruppo di lavoro altamente specializzato, che coinvolge zoologi e genetisti, e ha attivato una collaborazione con Federparchi Europarc Italia (la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali) e con il progetto LIFE WolfAlps-EU. “Il lupo è una delle specie più conosciute in Italia, ma anche una delle più elusive e difficili da studiare”, spiega il Dott. Piero Genovesi, responsabile del Servizio Coordinamento Fauna Selvatica dell’ISPRA. “Tutti i progetti finora attivati su questo carnivoro hanno avuto carattere locale e circoscritto nel tempo, limitando la possibilità di produrre una stima accurata a livello nazionale; per poter produrre una stima aggiornata e accurata abbiamo creato la Rete Lupo coinvolgendo tutti gli enti territoriali, partendo da Regioni e Parchi Nazionali, quaranta associazioni tra cui Wwf, Cai, Legambiente, Lipu, Aigae ed abbiamo attivato una collaborazione con i Carabinieri Forestali”. Gli esperti di ISPRA, con il supporto di un pool di ricercatori universitari, hanno combinato in modo estremamente innovativo un disegno di campionamento probabilistico con le più avanzate tecniche di indagine sperimentate sulla specie, per ottenere una stima della popolazione del lupo e della sua distribuzione. La raccolta dei dati, basata su protocolli operativi omogenei, è avvenuta tra Ottobre 2021 e Aprile 2022, perlustrando percorsi prestabiliti in circa 1.000 celle di dieci chilometri quadrati distribuite sull'intero territorio nazionale. Per la regione alpina, il progetto LIFE WolfAlps-EU ha coordinato e realizzato le attività di raccolta e analisi dei dati. I risultati della stima di distribuzione e abbondanza della popolazione del lupo in Italia e sull’impatto del lupo sulle attività zootecniche, presentati tra maggio e ottobre 2022, forniscono una base di conoscenza scientifica credibile e trasparente sulla specie.