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Alabastro di Villa Palombara

Collezione Pescetto
Type Alabastro di Villa Palombara
Denominazione Alabastro di Villa Palombara
Classificazione petrologica alabastro calcareo
Provenienza Non precisato
Forma e dimensioni parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm
Numero inventario 484.D

Pietra ornamentale caratterizzata da un insieme di macchie circolari o di listature (a seconda dell'orientazione del taglio della roccia) aventi colore bianco, subordinatamente giallo, bruno o grigiastro. Le macchie presentano struttura concentrica (concrezioni), spesso sono parzialmente compenetrate ("nuvolate"), ed hanno ampiezza da centimetrica a decimetrica. Le listature, ad andamento sinuoso e con terminazioni dendriformi, hanno larghezza per lo più millimetrica.
La denominazione del litotipo deriva dal casato dei Palombara: presso la villa di questa nobile famiglia romana, sita sul colle Esquilino al centro di Roma, in luogo degli antichi Horti Lamiani, furono rinvenuti numerosi frammenti di lastre di questa pietra ornamentale.
I marmorari erano soliti distinguere numerose varietà  di questo alabastro, ottenute semplicemente tagliando la roccia secondo inclinazioni diverse, che indicavano con nomi di fantasia (quali, ad esempio: "occhiato", "fiorito", "tartarugato").

L'alabastro è una roccia sedimentaria costituita da un insieme di concrezioni generate dalla precipitazione di sali minerali (ortochimica) in seguito a stillicidio di acque in ambiente continentale. Il litotipo in esame, in particolare, è composto pressoché esclusivamente da carbonato di calcio.
Gli unici impieghi conosciuti dell'Alabastro di Villa Palombara nella Roma antica, risalenti all'epoca imperiale, consistono in rivestimenti (mattonelle e lastre pavimentali) e piccola statuaria.

La località  di provenienza dell'Alabastro di Villa Palombara non è ancora stata individuata con certezza. Alcuni studiosi ritengono che questa pietra ornamentale sia originaria dell'Asia Minore.
Il campione 484.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dagli scavi di Roma antica.