Istituto Superiore per la Protezione
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Bigio antico

Collezione De Santis
Type Bigio antico
Denominazione Marmor lesbium
Classificazione petrologica marmo
Provenienza Grecia » Egeo settentrionale » Moria
Forma e dimensioni parallelepipedo 13,5 x 9,3 x 2,5 cm
Numero inventario 1183.D

La denominazione di Bigio antico è riferita, in realtà , non ad un solo litotipo, bensì a diverse pietre ornamentali estratte da siti differenti, tutte caratterizzate dal possedere un fondo di colore grigio. A seconda del litotipo, il fondo può essere monocromo, oppure contenere macchie bianche o nere di forma irregolare e dimensioni da millimetriche a centimetriche (clasti, da cui la denominazione di "Bigio brecciato"), o macchie biancastre tondeggianti millimetriche (bioclasti, da cui la denominazione di "Bigio lumachellato"), o anche venature bianche o gialle dorate larghe pochi millimetri ad andamento irregolare ("Bigio venato"). La denominazione di Marmor lesbium si riferisce ad una delle principali località  di provenienza di questa roccia (l'Isola di Lesbo). L'etimologia di un'altra denominazione, quella di Marmor batthium, è invece ancora sconosciuta.

Il Bigio antico è un marmo, dunque ha acquisito le proprie caratteristiche litologiche in seguito a metamorfismo su rocce carbonatiche. E' probabile che i fenomeni di metamorfismo abbiano avuto entità  diverse da un tipo litologico all'altro, come suggerisce la presenza di resti fossili (bioclasti) in alcuni di essi.
Il Bigio antico fu introdotto a Roma alla fine del I sec. d.C. (sotto la dinastia dei Flavi). Il suo utilizzo è documentato fino all'epoca bizantina. Il litotipo si diffuse prevalentemente nel Mediterraneo centrale e orientale. Il suo riutilizzo è documentato almeno fino al XVII secolo (principalmente per colonne).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo sono numerosi: elementi portanti (architravi, colonne), rivestimenti (lastre, mattonelle), elementi ornamentali (vasche), statuaria.
Le diverse varietà  di Bigio antico erano considerate generalmente di basso pregio: nell'Editto di Diocleziano (301 d.C.), il prezzo delle qualità  provenienti dall'Isola di Lesbo era pari a 50 denari per piede cubo.

I vari litotipi raggruppati sotto la denominazione di Bigio antico provengono da più siti estrattivi ubicati lungo le coste dell'Asia Minore (Turchia) o nelle isole dell'Egeo (Grecia) ad esse prospicienti. In Grecia, la località  di estrazione principale, e meglio studiata, è quella di Moria (in piccola parte ancora in attività ), nell'Isola di Lesbo, appartenente alla regione amministrativa dell'Egeo settentrionale. In Turchia, invece, la località  più conosciuta è quella di Sigacik (l'antica Teos), nella provincia di Izmir (Smirne). Un altro litotipo estratto nella zona, a pochi chilometri di distanza dal Bigio antico, è l'Africano [vedi campione 1154.D]. L'area, appartenente all'antica regione della Ionia, ricade nella regione Egea dell'attuale amministrazione della Turchia.