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Granito dell’Elba

Collezione Pescetto
Type Granito dell’Elba
Denominazione Granitello antico
Classificazione petrologica granodiorite
Provenienza Italia » Toscana » Isola d'Elba
Forma e dimensioni parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm
Numero inventario 144.D

Pietra ornamentale caratterizzata da un mosaico di macchie (cristalli) bianche e grigie, di forma da irregolare a rettangolare e dimensioni da millimetriche a centimetriche. Sono presenti anche macchie nere più piccole. Esiste anche un tipo avente come colore prevalente il rosato.
La denominazione di Granitello antico si riferisce alla grana fine ed omogenea della roccia.

Il granito è una roccia ignea intrusiva. Il litotipo in esame proviene dal Monte Capanne, un plutone avente la caratteristica forma a cupola e diametro di circa otto chilometri. I costituenti mineralogici principali del litotipo sono: plagioclasio, ortoclasio, quarzo, biotite. I costituenti subordinati sono: apatite, zircone, spessartina (presente in geodi come fase tardomagmatica). Costituenti accessori sono: magnetite, tormalina, orneblenda, titanite, cordierite. Minerali di origine secondaria sono clorite ed epidoto.
Il chimismo di questo tipo litologico è relativamente ricco in silice, ed a medio tenore in alcali, ferro e magnesio (granodiorite).
Il Granito elbano venne probabilmente estratto prima dell'epoca romana. Comunque, furono i Romani ad intraprendere un'attività  estrattiva sistematica, a partire almeno dal I sec. d.C., la quale proseguì fino a tutto il Medioevo. Questa pietra ornamentale fu impiegata anche nel resto d'Italia, in Gallia e in Numidia. Inoltre, le caratteristiche di resistenza del Granito elbano ne hanno favorito l'utilizzo come materiale da costruzione (banchine portuali, lastricature stradali).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo consistono in elementi portanti (colonne), rivestimenti esterni ed elementi ornamentali (portali; vasche; altari).

Le cave romane del Granito elbano erano ubicate lungo il margine meridionale del Monte Capanne. In tempi successivi, sono state aperte numerose altre cave, situate in prevalenza lungo il margine orientale del plutone. Alcune di esse sono attive ancora attualmente.
Il campione 144.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dall'Isola d'Elba.