Istituto Superiore per la Protezione
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Pietra nefritica

Collezione De Santis
Type Pietra nefritica
Denominazione Lapis aequipondus; Lapis martyrum
Classificazione petrologica serpentinite
Provenienza Non precisato
Forma e dimensioni parallelepipedo 13,5 x 9,3 x 2,5 cm
Numero inventario 1087.D

Pietra ornamentale caratterizzata da un fondo di uniforme colore verde scuro, contenente alcune macchie verde chiaro di forma irregolare e dimensioni millimetriche.
Il nome del litotipo, attribuitogli dagli scalpellini romani, è improprio: infatti, la nefrite è la varietà  di giada costituita da anfibolo actinolitico. La denominazione di Lapis aequipondus ("Pietra da contrappeso"), si riferisce al fatto che questa pietra era utilizzata dai Romani per fabbricare i pesi delle bilance. La denominazione di Lapis martyrum ("Pietra dei martiri"), si riferisce invece al fatto che i pesi delle bilance vennero impiegati anche negli strumenti di tortura durante le persecuzioni contro i Cristiani.

La Pietra nefritica è una serpentinite: questo tipo litologico deriva generalmente da metamorfismo di rocce ignee effusive basiche. Dunque, è possibile definire il chimismo originario del litotipo come relativamente povero in silice e ricco in ferro e magnesio.
La Pietra nefritica è un litotipo piuttosto raro. Gli unici impieghi conosciuti sono quelli derivanti dal suo peso elevato: questa pietra, infatti, venne utilizzata per pesi di bilance e strumenti di tortura. Proprio il fatto di essere stata la "pietra dei martiri" ha fatto sì che la maggior parte dei reperti di Pietra nefritica fossero conservati come reliquie, in frammenti inseriti nelle pareti di alcune chiese paleocristiane di Roma.

Allo stato attuale delle conoscenze, si ritiene che la Pietra nefritica provenga dall'Appennino ligure-toscano. Tuttavia, il sito di estrazione non è ancora stato identificato.