Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Copertura del suolo

ISPRA è Centro di Riferimento Nazionale (NRC) della rete EIONET per le analisi spaziali e la copertura del suolo.

La copertura del suolo è un concetto collegato ma distinto dall’uso del suolo. Per copertura del suolo si intende, infatti, la copertura biofisica della superficie terrestre. Una definizione viene dalla direttiva 2007/2/CE: la copertura fisica e biologica della superficie terrestre comprese le superfici artificiali, le zone agricole, i boschi e le foreste, le aree seminaturali, le zone umide, i corpi idrici. L’impermeabilizzazione del suolo costituisce la forma più evidente di copertura artificiale. Le altre forme di copertura artificiale del suolo vanno dalla perdita totale della “risorsa suolo” attraverso l’asportazione per escavazione (comprese le attività estrattive a cielo aperto), alla perdita parziale, più o meno rimediabile, della funzionalità della risorsa a causa di fenomeni quali la contaminazione e la compattazione dovuti alla presenza di impianti industriali, infrastrutture, manufatti, depositi permanenti di materiale o passaggio di mezzi di trasporto.

Il territorio italiano è in continua evoluzione, subendo processi e trasformazioni di uso e copertura che non sempre sono in equilibrio (coerenti) con il paesaggio esistente e con l’eredità di un passato che costituisce uno straordinario fattore di identità culturale e nel quale è possibile leggere il succedersi dei secoli, delle civiltà, della storia e quindi lo svolgersi della vita delle comunità. È quindi necessario riflettere su tali processi di trasformazione, sul valore del suolo inteso come risorsa (Commissione Europea, 2006) e su come assicurare le condizioni adatte a una corretta politica di governo e di gestione sostenibile del territorio.

Le attività di monitoraggio di ISPRA sfruttano ampiamente le potenzialità del programma Copernicus che, secondo il Regolamento UE n. 377/2014 “dovrebbe fornire informazioni sullo stato dell’atmosfera, degli oceani, del territorio, a sostegno delle politiche di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici e della gestione delle emergenze e della sicurezza civile”. Il Programma Europeo di osservazione della terra Copernicus è dunque un insieme complesso di sistemi che raccoglie informazioni da molteplici fonti, ossia satelliti e sensori di terra, di mare ed aviotrasportati. Integra ed elabora tutte queste risorse fornendo agli utenti istituzionali, della ricerca e dell’industria, informazioni affidabili e aggiornate attraverso una serie di servizi che attengono all'ambiente, al territorio e alla sicurezza.

Il Programma si divide in due principali strutture: i Servizi e la Componente Spazio. I servizi si articolano in aree tematiche (Core Services): il monitoraggio del territorio, del mare e degli oceani, dell'atmosfera, dei cambiamenti climatici, la gestione delle emergenze, la sicurezza e l’in-situ. La Componente Spazio, costituita dai satelliti, le associate infrastrutture di terra e dall’acquisizione dei dati da fornitori terzi, è gestita e sviluppata da ESA con il concorso dell’Organizzazione Europea per l’utilizzazione dei Satelliti in Meteorologia (Eumetsat). Per quanto riguarda il servizio di monitoraggio del territorio (CLMS), esso fornisce informazioni geografiche su land cover e diverse variabili relative allo stato della vegetazione e al ciclo dell’acqua ed è composta da 3 principali componenti: la componente Globale coordinata dal JRC, che produce dati a scala globale, la componente Pan-Europea, coordinata dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, che produce 5 strati ad alta risoluzione (HRL) e provvede all’aggiornamento del Corine Land Cover, e la componente Locale coordinata anch’essa dall’Agenzia Europea dell’Ambiente che fornisce informazioni specifiche e dettagliate di land cover e land use su aree specifiche, di cui un esempio è Urban Atlas. In aggiunta alle 3 componenti il servizio CLMS supporta i Reference Data relativi a dati in-situ necessari ai servizi Copernicus.