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Economia circolare e controlli degli impianti di trattamento dei rifiuti

Il sistema di gestione e recupero dei rifiuti, la loro possibile seconda vita, e la minimizzazione del loro smaltimento in discarica come prevede l’ultima direttiva europea sono stati i temi affrontati nella trasmissione Monitor di Italia7 del 4 maggio.

Per ISPRA hanno partecipato il Presidente dell'Istituto e la responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare.

"La transizione verso un’economia circolare richiede un cambiamento culturale e strutturale, oltre alla profonda revisione e innovazione dei modelli di produzione, distribuzione e consumo ed un’economia in cui i prodotti di oggi sono le risorse di domani e il valore dei materiali viene il più possibile mantenuto o recuperato - ha dichiarato il presidente, Stefano Laporta - Il piano d'azione europeo per l'economia circolare ha infatti l’obiettivo di costruire un'Europa più pulita e competitiva, in stretta collaborazione con gli operatori economici, i consumatori, i cittadini e le organizzazioni della società civile, per accelerare il profondo cambiamento richiesto dal Green Deal europeo. Il pacchetto europeo di misure sull'economia circolare riguarda il riciclaggio entro il 2025 per almeno il 55% dei rifiuti urbani (60% entro il 2030 e 65% entro il 2035); la riduzione dello smaltimento in discarica, che dovrà scendere al 10% entro il 2035; il riciclaggio del 65% degli imballaggi entro il 2025 e il 70% entro il 2030; la raccolta separata dei rifiuti organici (entro il 2023) e dei rifiuti tessili (entro il 2025)".

"Tra il 2019 e 2020, nonostante le problematiche connesse all’emergenza sanitaria da Covid-19, il Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente con il coordinamento di ISPRA, ha portato a termine 350 controlli su altrettanti impianti di gestione dei rifiuti - ha affermato Valeria Frittelloni, responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare - Di questi, circa il 56% ha interessato gli impianti in procedura semplificata (con particolare riguardo alle attività di stoccaggio e messa in riserva), circa il 28 % gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso e circa il 17% gli impianti di trattamento RAEE. Dalle verifiche condotte il 42% degli impianti è risultato conforme, mentre per la restante percentuale, sono state riscontrate non conformità sia di tipo amministrativo che di tipo penale. Nello specifico, le non conformità di tipo amministrativo sono state rilevate in maggior misura presso gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso (31% su 97 controlli) ed hanno riguardato, principalmente, la non corretta tenuta del registro di carico e scarico".

Video della trasmissione