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Fossil rifted margins in the Alps

I significativi progressi raggiunti negli ultimi cinquant'anni nella conoscenza dei processi di rifting continentale e di oceanizzazione dimostrano l’importanza della continua interazione delle ricerche geofisiche effettuate a terra e in mare aperto. Se da un lato gli studi geofisici possono visualizzare gli attuali margini di rifting nella loro totalità, la risoluzione delle sezioni sismiche a rifrazione e a riflessione purtroppo è invece relativamente bassa e la maggior parte del margine rimane quasi completamente inaccessibile anche alle perforazioni in acque profonde. Al contrario gli studi sul terreno dei resti dei margini di rifting offrono affioramenti di facile accesso e ad alta risoluzione anche se forniscono solo informazioni locali, discontinue e spesso sovrapposte sui margini precedenti e sulla loro evoluzione.
Con oltre un secolo di studi pubblicati sulla geologia delle Alpi europee, l'attuale orogene alpino e l'ex sistema di rifting della Tetide alpina sono tra i sistemi tettonici meglio descritti al mondo. Nel presente contributo forniamo una guida per il riconoscimento dei resti più significativi dell'ex sistema di rifting della Tetide alpina (Fig. I.0) e discutiamo su come le osservazioni ottenute possano essere integrate nello studio degli attuali margini di rifting.

-Cenni sull’escursione: forniamo innanzitutto una panoramica sullo stato dell'arte dei margini di rifting e sulla loro evoluzione storica. In secondo luogo delineiamo il quadro paleogeografico del sistema di rifting alpino e ne discutiamo le caratteristiche. In terzo luogo descriviamo le relazioni strutturali e stratigrafiche dei resti ben conservati del sistema di rifting tetideo e proponiamo una ricostruzione a scala crostale per un transetto attraverso l'ex sistema di rifting. Infine forniamo indicazioni sull'evoluzione spazio-temporale del sistema di rifting della Tetide alpina.

-Escursioni: attraverso una serie di escursioni nelle strutture rappresentative del sistema di rifting della Tetide alpina, proponiamo un viaggio attraverso la parte prossimale, la parte distale e la cosiddetta transizione oceano-continente (OCT) dell'ex margine nord-adriatico. In particolare illustriamo gli elementi geologici considerati descrivendone la natura della crosta, del mantello e dei sedimenti ed evidenziandone le relazioni strutturali e stratigrafiche esistenti tra i diversi domini.

-Schede tematiche: forniamo una selezione di schede di sintesi su diversi temi geologici e le illustriamo con esempi tratti dalle Alpi. I temi includono la petrologia della litosfera della Tetide alpina, la documentazione tettono-stratigrafica e la presenza di fluidi durante il rifting, le caratteristiche tettono-strutturali del sistema di rifting della Tetide alpina e dell'orogene alpino, l'impatto dell'ereditarietà rispetto ai processi rift-indotti e orogenici e l'evoluzione isostatica di futuri margini distali durante il rifting, con particolare attenzione al dominio alpino brianzonese.

DOI: https://doi.org/10.3301/GFT.2023.02

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ISPRA
Periodici tecnici
(Periodici Tecnici) Geological Field Trips and Maps
15 (1.2)/2023
2038-4947