ISPRA e Università Sapienza di Roma insieme sulla nave oceanografica NG SURVEYOR della NextGeosolution, per studiare i seamount sottomarini dei mari Italiani
La recente campagna geofisica condotta da ISPRA nell’ambito del progetto PNRR-MER, Intervento SEAMOUNT (A14) ha rivelato la presenza di strutture morfologiche uniche al largo di Pantelleria, nello Stretto di Sicilia. Le indagini geofisiche, condotte utilizzando tecnologie avanzate come l'ecoscandaglio multifascio e il profilo sub-bottom profiler, hanno permesso di individuare "pockmarks", depressioni sub-circolari che si estendono per circa 1 km alla base del seamount "Pantelleria SW", ad una profondità di circa 300 metri.
Queste strutture, con profondità fino a 15 metri e diametro fino a 100 metri, sono associate a una significativa emissione di fluidi dal sottosuolo marino. L'analisi delle anomalie sismo-acustiche ha confermato la presenza di bolle di gas o fluidi che alterano la propagazione del suono emesso dall’ecoscandaglio multifascio, creando colonne di gas, dette flares che si elevano fino a 200 metri sopra il fondale marino. I pockmarks, infatti, generalmente si formano in maniera rapida attraverso l’improvviso rilascio di gas-fluidi che si trovano in pressione nel sottofondo marino, ma molte di queste strutture continuano ad emettere gas o fluidi dal sottosuolo ad un ritmo sempre più lento fino a diventare dormiente.
Le rilevazioni batimetriche hanno inoltre evidenziato che queste depressioni localizzate alla base del seamount "Pantelleria SW", si trovano in corrispondenza di una frana sottomarina, con la nicchia di distacco situata a circa 150 metri di profondità.
Questa scoperta suggerisce un'interazione tra le espulsioni di fluidi dal sottosuolo e i fenomeni di frana sottomarina che interessano il seamount.
Tali risultati aprono nuove prospettive di studio sulle dinamiche che influenzano la morfologia del fondale marino legati a processi geologici profondi e ai rischi ad essi connessi.
