Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Provincia di Nuoro

Figura 1 Provincia di Nuoro

Figura 1: Immagine presa da elicottero il 29/07/2024. Fonte: Corpo
Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna

In provincia di Nuoro nei comuni di Orani e Nuoro stesso, nella giornata del 29 luglio si è sviluppato un fronte di fiamma che ha percorso un’area complessiva di 1 169 ha, interessando aree boschive, garighe, aree prative perenni e zone di mantello. La superficie boschiva bruciata risulta di 602 ha (figura 2). Dalle stime di ISPRA, nella zona compresa tra le località di Monte Nùschele, Punta Mazonzo e Sae Paschedda, in ambito sub-montano tra i 480 e i 750 m s.l.m., le cenosi forestali maggiormente impattate dall’evento sono state le coperture arboree costituite da specie sempreverdi (Quercus suber- sughera e Quercus ilex – leccio) e specie arbustive mediterranee, per una superficie complessiva di 415 ha. I restanti 187 ha interessati dall’incendio sono ricoperti da specie arboree di latifoglie decidue riconducibili a querce (Quercus ichnusae e Quercus dalechampii). La superficie forestale impattata, seppur di valore ecologico e caratterizzante il paesaggio interno della Sardegna centrale (nuorese), non risulta ricadere nei limiti amministrativi riconducibili ai sistemi delle aree protette nazionali e/o regionali.

Figura 2 Provincia di Nuoro

Figura 2: Distribuzione delle aree percorse da incendio nell’anno 2024 ed elaborate da ISPRA (poligoni neri) per l’area sarda nei comuni di Orani e Nuoro (NU). Viene riportata anche la classificazione degli ecosistemi forestali ottenuta mediante il prodotto ECM-F4 relativo all’anno 2020 e la classe prateria proveniente dal layer Copernicus HLR (a), e l’immagine satellitare Sentinel-2A MSI acquisita il 31/07/2024 in falsi colori che mostra in toni del verde la vegetazione e in toni del rosso scuro le superfici percorse da incendio (b). Contiene dati Copernicus modificati.

Data l’area impervia e le condizioni di aridità tipiche del periodo, nelle fasi di spegnimento sul posto, sono intervenuti i Vigili del Fuoco supportati da squadre della Protezione Civile e del Corpo forestale. Inoltre, le complesse operazioni di spegnimento hanno previsto l’utilizzo di quattro Canadair e diversi elicotteri. Oltre all’impatto sugli ecosistemi, notevoli disagi e danni sono ricaduti inevitabilmente sulle attività agricole interessate, costringendo diversi pastori ad abbandonare i propri ovili e le relative aree pascolive.