Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Siti contaminati

La contaminazione del suolo e delle acque sotterranee rappresenta una minaccia concreta per la salute dell’uomo e delle altre specie.

La Strategia Europea per il suolo “Suoli sani a vantaggio delle persone, degli alimenti, della natura e del clima” (COM (2021) 699) relativamente alla contaminazione pone come obiettivo entro il 2030 di “realizzare progressi significativi nella bonifica dei suoli contaminati” e come obiettivo entro il 2050 quello per cui “l'inquinamento del suolo dovrebbe essere ridotto a livelli non più considerati nocivi per la salute umana e per gli ecosistemi naturali e rimanere entro limiti che il nostro pianeta può sostenere, così da creare un ambiente privo di sostanze tossiche”.

In Italia la valutazione dei rischi per la salute riveste un ruolo fondamentale di supporto alle decisioni per la gestione della contaminazione. La definizione di “sito contaminato” si basa sulla quantificazione dei rischi per la salute umana connessi alla presenza di inquinanti nelle nelle matrici ambientali (suolo, sottosuolo e acque di falda) e le azioni da intraprendere (procedure di risanamento e bonifica) devono mirare alla riduzione dei rischi ad un livello “accettabile”.

Una delle regioni più interessate dalla contaminazione in Europa è la fascia costiera del Mediterraneo, dove la sempre crescente urbanizzazione e la presenza di aree portuali, insieme a numerose attività antropiche, hanno spesso alterato il suo stato naturale e i relativi fondali marini, dove i sedimenti giocano un ruolo fondamentale, in quanto rappresentano la matrice più conservativa in cui finiscono la maggior parte delle sostanze tossiche, persistenti e bioaccumulabili.

Molte di queste aree marine sono state considerate, sulla base di diversi criteri ambientali ai sensi del D.Lgs. 152/06 (es. caratteristiche del sito, quantità e pericolosità degli inquinanti, impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per beni culturali ed ambientali), Siti di Interesse Nazionale (SIN) e uno specifico programma nazionale (D.M. 471/99) ha previsto per loro interventi di bonifica e/o ripristino finalizzati alla protezione della salute umana e dell’ambiente terrestre e marino da sostanze potenzialmente pericolose.