Istituto Superiore per la Protezione
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Piani e programmi di risanamento della qualità dell'aria

La normativa italiana sulla qualità dell'aria, in linea con quella europea, dispone di mantenere la qualità dell'aria ambiente, laddove sia buona, e migliorarla negli altri casi. In particolare il D.Lgs. 155/2010, (art. 9, comma 1) che recepisce la direttiva comunitaria 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa, conferma l'obbligo per regioni e province autonome (già introdotto con il D.Lgs. 351/1999) di predisporre un piano per la qualità dell'aria nel caso in cui i livelli di uno o più inquinanti fra quelli normati (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, materiale particolato PM10 e PM2.5) superino un corrispondente valore limite o valore obiettivo.

La predisposizione di tali piani, che coinvolge diversi soggetti pubblici e privati, è molto complessa in ogni sua fase (programmazione, valutazione, applicazione, verifica) e comprende: l'analisi del quadro normativo, delle caratteristiche del territorio, delle fonti di emissionedegli inquinanti in aria (inventari delle emissioni), delle condizioni climatiche e meteorologiche tipiche del territorio, la valutazione della qualità dell'aria, la definizione modellistica degli scenari emissivi e di qualità dell'aria, ed infine l'individuazione e la messa in opera degli interventi di risanamento.

Secondo quanto previsto dal D.Lgs. 155/2010 (art. 19, comma 3) le regioni e le province autonome trasmettono le informazioni relative ai piani per la qualità dell'aria al Ministero dell'Ambiente e all'ISPRA (già APAT) entro 18 mesi dall'anno in cui sono stati registrati i superamenti. Fino al 31 dicembre 2013, tali informazioni sono state inviate secondo le modalità stabilite dalla Decisione 2004/224/CE, ossia attraverso la compilazione di un questionario, indicato come questionario Piani e Programmi.

Al fine di poter gestire in maniera facile e veloce le informazioni relative ai piani inviate annualmente da regioni e province autonome, e di renderle disponibili al pubblico, è stata creata la banca dati "Misure di risanamento della qualità dell'aria" (elaborata e gestita dal settore Piani di risanamento e Impatti) che costituisce un archivio di tali dati a partire dal 2005. Nel dettaglio al suo interno si possono trovare le seguenti informazioni: le situazioni di superamento dei valori limite che si sono verificate e che hanno richiesto l'adozione del piano, gli inquinanti interessati, le stazioni in cui sono stati registrati i superamenti, le zone interessate e il dettaglio delle politiche attuate dalle amministrazioni regionali, supplementari rispetto a quelle già previste a carattere nazionale, individuando contestualmente i settori maggiormente coinvolti. Le informazioni sui piani per la qualità dell'aria raccolte nel DB, vengono analizzate soprattutto rispetto ai settori di emissione (trasporti, energia, attività produttive, agricoltura, etc.) interessati dai provvedimenti adottati.I risultati di tali analisi sono pubblicati periodicamente da ISPRA.

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la Decisione 2011/850/UE secondo cui gli Stati membri rendono disponibili le informazioni relative ai piani per la qualità dell’aria secondo il formato stabilito dall’allegato II, nelle parti H, I, J e K e, come previsto dall’articolo 23 della direttiva 2008/50/CE. Gli strumenti che consentiranno la trasmissione delle informazioni sui piani per la qualità dell’aria, secondo le modalità definite dalla suddetta decisione, sono ancora in fase di realizzazione, sia a livello europeo che nazionale.