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MENTE ET MALLEO

  • Quando dal 28/10/2022 09:00 al 31/08/2023 10:00 (Europe/Berlin / UTC100)
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In occasione del cinquecentenario della nascita del naturalista Ulisse Aldrovandi (1522-1605) e del centenario della morte del primo professore di geologia dell’Università di Bologna, Giovanni Capellini (1833-1922) , nasce la mostra MENTE ET MALLEO. Da Ulisse Aldrovandi a Giovanni Capellini: storie dal primo museo geologico (15 ottobre 2022 – 31 agosto 2023), per riscoprire le curiosità che avevano catturato l’interesse del padre delle scienze naturali moderne e i fossili che hanno appassionato il grande geologo.

La mostra si articola in tre percorsi, che guideranno i visitatori tra le sale della Collezione di Geologia: il primo sulla vita di Capellini, che da La Spezia giunge a Bologna a ricoprire la neonata cattedra di geologia, riscopre le collezioni di Aldrovandi e dedica la propria vita all’ampliamento del “suo” museo e al rilancio internazionale dell’ateneo bolognese; il secondo, è un percorso nelle sale superiori del museo che vi presenterà il personaggio di Capellini attraverso sette iconici fossili da lui studiati; il terzo, infine, sui botroidi, concrezioni dalle forme bizzarre che avevano attirato Aldrovandi in quanto somiglianti ad elementi  della realtà naturale circostante.

I botroidi in mostra provengono tutti dalle arenarie affioranti nel bolognese. Quelli storici, “aldrovandiani”, sono stati rinvenuti nel Rio delle Meraviglie, un piccolo torrente che scorre a sud-ovest di Bologna. Alcuni di quelli esposti provengono direttamente dalle raccolte di Aldrovandi, insieme alle matrici xilografiche originali usate per la realizzazione del MUSAEUM METALLICUM, opera a stampa postuma dove il naturalista descrisse e raffigurò rocce e fossili. Gli altri botroidi sono stati concessi in prestito dal Museo dei Botroidi di Luigi Fantini, piccolo museo tattile che si trova in Val di Zena, dove le raccolte dello speleologo e appassionato naturalista Fantini, si possono toccare ed esplorare in prima persona.

In esposizione si potrà osservare anche uno dei più noti fossili studiati dal geologo, l’orca di Cetona, e, insieme all’originale, una versione digitale che farà rivivere l’animale. Questa nuova veste del fossile è stata realizzata insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, integrando tecniche di rilievo digitale a software di gaming per rendere l’esperienza del visitatore coinvolgente, ma allo stesso tempo scientificamente accurata.

La Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini” porta il nome del suo più illustre direttore, vissuto nel diciannovesimo secolo, ma ha origini ben più antiche. Il nucleo costitutivo risale al museo di Ulisse Aldrovandi, una delle collezioni scientifiche più antiche al mondo, che nel 1595 contava oltre 18.000 pezzi. Nel corso del Settecento si aggiunsero le raccolte di Ferdinando Cospi, di Luigi Ferdinando Marsili e poi di Giuseppe Monti. Nell’Ottocento il patrimonio museale si arricchì ulteriormente e, sotto la guida di Giuseppe Bianconi, le collezioni furono trasferite nell’attuale sede, che chiuse dopo poco.

In occasione della mostra, la BUB – Biblioteca Universitaria di Bologna ha digitalizzato e metadatato i due volumi dei Ricordi di Giovanni Capellini, editi nel 1914 per i tipi della casa editrice Zanichelli. La digitalizzazione è disponibile sul sito web della BUB nella sezione “Aldrovandi 500” del canale "BUB digitale", nato con lo scopo di valorizzare singoli pezzi o interi fondi attraverso la diffusione pubblica e gratuita.

 

In concomitanza con la mostra, dal 15 ottobre 2022 al 13 maggio 2023, si terrà un ciclo di conferenze per approfondire e divulgare alcuni temi storico-scientifici legati alle figure di Aldrovandi e Capellini e al loro più importante lascito: un museo nato per divulgare la scienza alle generazioni future.