Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Patrimonio

Origine e storia delle collezioni del Servizio Geologico d’Italia

Per comprendere pienamente l'importanza del patrimonio culturale costituito dalle Collezioni Geologiche e Storiche dell'ex Servizio Geologico d'Italia, oggi custodite da ISPRA, è necessaria una breve analisi del contesto storico e socio-economico in cui esse furono concepite.
Al di là di alcune collezioni private, di importanza internazionale e di notevole interesse scientifico, che pervennero all'Istituto per donazione o acquisto - Collezione Pescetto (1870 ca.), Collezione De Santis (ante 1870), Collezione di materiali edilizi e decorativi (1872-73), Collezioni Curioni e Sabatini (entrambe di fine XIX- inizio XX secolo), Collezione Zolezzi (1922) - la composizione delle Collezioni nell'allora R. Ufficio Geologico d'Italia parte de facto dopo il 1870, quindi con un'Italia unita e Roma capitale.

Fondamentale è l'avvio della grande riorganizzazione del Paese e la volontà del coerente sviluppo industriale della nazione, che pone come uno dei suoi obiettivi principali lo studio sistematico del territorio italiano e delle sue materie prime. Tutto questo è racchiuso nell'ambizioso progetto della Carta Geologica d'Italia, già concepita nel 1861 da Felice Giordano e Quintino Sella, ma che per i gravi problemi di disavanzo pubblico (ammontante nel 1862 a 446.000 milioni di lire) - per via delle spese sostenute durante la Terza Guerra d'Indipendenza e l'annessione del Veneto - dovette essere rimandato, per concretizzarsi soltanto dopo il 1870, anno di cesura, dopo il quale inizia un periodo di assestamento del Paese. Difatti, in questa data, l'Italia fu unita per la prima volta sotto un unico governo dopo secoli, e Roma fu designata capitale laica della nazione.
Solo allora si poté intraprendere un programma legislativo organico, atto al potenziamento industriale, economico e culturale, per un Paese che aveva l'impellente necessità di adeguarsi agli standard delle grandi potenze dell'Europa centrale, impresa complessa per via delle molteplici dominazioni ed occupazioni straniere susseguitesi nel tempo sul territorio peninsulare.
Ne conseguiva un diverso grado di sviluppo: se ad esempio il Lombardo-Veneto aveva potuto usufruire già nel '700 delle riforme agrarie decretate dall'imperatrice d'Austria Maria Teresa, il Regno delle Due Sicilie ancora a metà '800 era sprovvisto di qualunque supporto topografico. Si trattava quindi di uniformare il livello socio-economico, per intraprendere un drastico e non indolore programma di riforme. Per far ciò era strettamente necessario conoscere al dettaglio il territorio, ed ancor più la sua conformazione geologica, le materie prime, i rischi naturali, per impiantare industrie ed infrastrutture e capire quali materie prime potevano venir estratte e quali, per contro, necessitavano l'importazione.
Un secondo aspetto fondamentale era legato al potenziamento delle infrastrutture, ponti, strade, ma soprattutto ferrovie, estremamente carenti ed arretrate sull'intero territorio nazionale. Evidentemente in questo vasto processo riformistico, la Carta Geologica d'Italia ebbe una posizione predominante, che si esplica anche e soprattutto nelle Collezioni Geologiche e Storiche, le quali si identificano fortemente con l'unità nazionale.

Avvenimenti principali – Dal Regio Ufficio Geologico all’ISPRA

1861 – Unità d’Italia e Torino Capitale

1861   Istituzione con Regio Decreto del 28 luglio 1861 di una Giunta Consultiva per stabilire norme e metodi per la formazione della Carta Geologica del Regno d’Italia.

1866 – Firenze Capitale

1866   Istituzione di una Sezione geologica speciale, all'interno del R. Consiglio delle Miniere (R.D. 18 febbraio 1866) in Firenze Capitale

1867   Istituzione,  con R.D. 4113 del 15 dicembre1867, del R. Comitato Geologico presso il Ministero Agricoltura Industria e Commercio (MAIC).

1868   Con la redazione del Regolamento del Comitato Geologico, si stabilisce in via definitiva l'istituzione della Carta Geologica d'Italia

1870 Roma Capitale

1872   Una commissione, designata con R.D. 24 marzo1872, procede alla raccolta di un primo nucleo di campioni di minerali e materiali ad uso edilizio e decorativo: nascono le Collezioni

1873   Istituzione del Regio Ufficio Geologico

1875   Trasferimento in Roma Capitale del R. Ufficio Geologico

I reperti e campioni, raccolti precedentemente e depositati presso la Regia Scuola di Applicazione a Torino, il Museo di storia naturale a  Pisa, il  Museo di Storia Naturale a Firenze, il Distretto minerario  a Caltanissetta  e la  Regia Università a Roma, vengono in massima parte trasferiti a Roma.
Il patrimonio viene immagazzinato in un primo momento nel convento di S. Maria della Vittoria (1874-75),  poi viene trasferito nella R. Scuola di Applicazione per gli Ingegneri all'ex convento di San Pietro in Vincoli.

 

S. Pietro in Vincoli - Roma S. Pietro in Vincoli - Roma
S. Pietro in Vincoli - Roma
(oggi Facoltà di Ingegneria)

S. Pietro in Vincoli
chiostro di Giuliano da Sangallo (fine ‘400)

1885   Inaugurazione del Regio Ufficio Geologico e del Museo Agrario Geologico alla presenza del Re Umberto I. L’edificio era stato costruito su progetto dell’Ing. Raffaele Canevari (1828-1900) appositamente per accogliere le Collezioni paleontologiche e lito-mineralogiche del R. Ufficio Geologico (poi Servizio Geologico d’Italia) che furono qui esposte e conservate per oltre 100 anni.

1986   Legge 8 luglio 1986, n. 349- Art. 17 <… il Servizio Geologico del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato è trasferito al Ministero dell'Ambiente>.

 

Ufficio Geologico, Largo Santa Susanna (Roma), già sede storica del Museo Agrario Geologico

Ufficio Geologico, Largo Santa Susanna (Roma), già sede storica del Museo Agrario Geologico. Originaria facciata principale dell'edificio, oggi aggettante sul cortile interno del Ministero per le politiche agricole e forestali.

1987   Il D.P.C.M. 15 gennaio1987 regolamenta il passaggio di funzioni, beni e personale del Servizio Geologico del Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato trasferito al Ministero dell'Ambiente. Il SGI mantiene tra le sue funzioni quella di < c) raccogliere materiali, documentazione e informazioni relativi alle scienze della terra, anche al fine di costituire collezioni e banche dati nazionali>. L’art. 2 recita:<Sono assegnati al Ministero dell'Ambiente i laboratori, le collezioni, le raccolte e gli altri beni, mobili ed immobili, appartenenti allo Stato, in atto utilizzati dal Servizio Geologico, per lo svolgimento delle funzioni trasferite>.

1987   La Legge 3 marzo 1987 n. 59 art. 5 stanzia la spesa di lire 9 miliardi e 750 milioni per l'anno 1987, da iscrivere nello stato di previsione del Ministero dell'Ambiente, per provvedere alla ristrutturazione ed all'ampliamento della sede di largo Santa Susanna e al potenziamento delle attrezzature del Servizio Geologico Nazionale.

1988   Il D.P.C.M. 28 ottobre 1988 Organizzazione del Servizio Geologico d'Italia, all’art. 2 mantiene tra le attribuzioni del SGI quello di: < e) raccogliere e catalogare i materiali di studio e le campionature, nonchè le pubblicazioni inerenti alle  scienze  della Terra, curando la disponibilità delle relative collezioni>.

1989 La Legge 18 maggio 1989, n. 183, all’art. 9 “Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo” , accorpa il Servizio Geologico, il Servizio Idrografico e Mareografico, il Servizio Sismico ed il Servizio Dighe in un unico Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali, sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

1991   Il D.P.R. 24 gennaio 1991, n. 85 “Regolamento concernente la riorganizzazione ed il potenziamento dei servizi tecnici nazionali geologico,  idrografico e mareografico, sismico e dighe nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'art.9 della legge 18 maggio 1989, n. 183” all’art. 21 istituisce, all’interno del Servizio Geologico,  l’Area 3 “Documentazione” nel cui ambito vengono collocate le Collezioni. 

1993   Il DPR 5 aprile 1993, n. 106, “Regolamento concernente la riorganizzazione ed il potenziamento dei Servizi Tecnici Nazionali”, all’art. 5 il “Settore Documentazione”  viene assegnato al Sistema informativo unico.

1995   Il Servizio Geologico e le sue storiche collezioni (oltre 150.000 reperti lito-mineralogici e paleontologici),  lasciano la sede storica di “Palazzo Canevari”  in Largo S. Susanna per necessità di restauro del palazzo. Il patrimonio viene per la maggior parte immagazzinato negli hangar della Protezione Civile a Castenuovo di Porto. Solo una esigua selezione verrà esposta, ma non aperta al pubblico, nella sede del Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali  di Via Curtatone 3 (dove rimarrà fino al 2012).

1999   Con D. Lgs. n.300 del 30 luglio 1999 (art. 38), il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali confluisce, con l'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA), nell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici (APAT). Ne consegue la perdita definitiva della sede storica di proprietà demaniale da parte del Servizio Geologico.

2002   Il D.P.R. 207 dell’ 8 agosto 2002 sancisce la fusione tra (ANPA) ed il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali, secondo quanto già contenuto nel D.Lgs. n. 300 del 30 luglio1999 (art. 38). L’art. 8  del Decreto istituisce, tra gli altri, il Dipartimento Difesa del Suolo, cui vengono affidate le Collezioni. La sede storica di Largo Santa Susanna viene cartolarizzata nel 2003 ed alienata il 29 dicembre 2005.

2005  Si istituisce in APAT, con DG 173/2005 del 30 novembre 2005, il Servizio Attività Museali - nell’ambito del Dipartimento per le Attività Bibliotecarie Documentali e per l’Informazione - che tutela e conserva fino a tutt’oggi le Collezioni. 

2008   Con L. 133 del 21 agosto 2008, si istituisce l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in cui confluiscono APAT,  ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare) e INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica).

2012   Chiusura della sede ISPRA di via Curtatone, 3. Imballaggio definitivo delle collezioni e immagazzinamento nei depositi ISPRA a Roma.

2013  Le Collezioni imballate e stivate attendono di essere restituite alla pubblica fruizione. Sull’edificio vuoto di Largo di Santa Susanna, oggi di proprietà della RESIDENZA IMMOBILIARE 2004 S.p.A, sussistono un vincolo architettonico dal 1991, ed un vincolo  archeologico dal 2004.

2015 La proprietà del Palazzo del Canevari è diventata di CDP Immobiliare srl (controllata al 100% da CDP SpA, società del Ministero dell'Economia)

2021 Viene siglata la Convenzione tra ISPRA e MIBACT per la Valorizzazione museale delle Collezioni geologiche e storiche del Servizio Geologico d'Italia e la realizzazione di un museo permanente presso il Museo delle Civiltà.

2022 Viene inaugurata al Museo delle Civiltà di Roma la Mostra "Animali, Vegetali, Rocce, Minerali: Le collezioni ISPRA", realizzata nel Salone delle Scienze con una selezione dei reperti delle Collezioni Geologiche e Storiche del Servizio Geologico d'Italia. L'esposizione costituisce l'avvio della progressiva musealizzazione delle Collezioni ISPRA al Museo delle Civiltà.