Comune di Roma Capitale
Solo considerando il periodo estivo da giugno a settembre 2024 per il comune di Roma è stata stima- ta da ISPRA una superficie complessivamente percorsa da grandi incendi boschivi (superiori ad 1 ha) pari a 646 ha, associabili a circa 100 eventi. Le superfici forestali impattate dagli incendi si estendono a 34 ha di boschi e boscaglie di specie legnose caducifoglie (querce), 23 ha di macchia mediterranea e boschi di specie sempreverdi (leccio, sughera) e 2 ha di pinete. I restanti 588 ha corrispondono per circa 383 ha ad aree prative naturali e semi-naturali e 205 ha ad aree prevalentemente agricole di tipo estensivo. Nella capitale sono in particolare accaduti alcuni episodi che hanno impattato parimenti su ecosistemi naturali e contesto urbano. Estesi incendi di interfaccia hanno determinato la chiusu- ra della rete viaria del Grande Raccordo Anulare (6 agosto 2024) e l’interruzione temporanea dei voli sull’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci (28 agosto 2024).
Due eventi in particolare, impattanti le aree di Roma interne e al margine del grande raccordo anulare, hanno provocato feriti, danni alle infrastrutture abitative e limitate evacuazioni di persone da uffici ed aree residenziali.
Roma zona Casal Lumbroso – Massimina, 17/07/2024

Figura 1: Deposito Materiali Plastici a Roma, zona Casal Lumbroso – Massimina 17 luglio 2024. Fonte: CSA
In seguito ad un incendio scoppiato nelle zone prative e arbustive di Malagrotta le fiamme hanno raggiunto l’area di interfaccia abitativa della Massimina, che costeggia il grande raccordo anulare. Nell’area, occupata prevalentemente da vegetazione prativa e arbustiva di ricostituzione, occupante le superfici del complesso impiantistico del trattamento dei rifiuti di Malagrotta, si è innescato un incendio che ha interessato circa 20 ha. Le fiamme hanno raggiunto rapidamente i complessi abitativi e commerciali siti nelle vicinanze, da cui si è successivamente innescato l’incendio di un deposito di materiali plastici. Da un incendio in un’area prativa in essiccamento e boscaglie di spece legnose, le fiamme si sono propagate all’interno del capannone industriale da cui è scaturita la formazione di una imponente nube inquinante che ha interessato da prima la zona abitativa circostante e successivamente, spostata dai venti, ha raggiunto l’abitato di Roma ovest (figura 3).

Figura 2: Incendio in prossimità del Grande Raccordo Anulare a Roma, zona Parco Dei Medici- Magliana. Fonte: CSA
La dispersione della nube atmosferica (plume) che si è generata dall’incendio verificatosi a partire presumibilmente dalle ore 14:00 è stata monitorata da ISPRA con metodi di analisi satellitare basata su sensore SEVIRI (METEOSAT) ed è risultata visibile fino alle ore 17:00. Come si evince dalla figura 3 la direzione di propagazione era verso est, con un estensione che ha interessato anche il centro della città di Roma. Per limitare i potenziali disturbi alla popolazione, a titolo precauzionale, il servizio di Protezione Civile di Roma Capitale ha emesso raccomandazioni per la popolazione presente nel raggio di 3 km dalla zona dell’incendio, contestualmente è stato attivato anche il monitoraggio dell’aria da parte della Regione Lazio tramite i tecnici del Sistema Nazionale Protezione Ambiente - ARPA Lazio.
Figura 3: Elaborazione GIS del plume associabile all’incendio di Roma - Casal Lumbroso alle ore locali 15:00 e 15:30. Sono stati impiegati dati EUMETSAT MSG SEVIRI in banda HRV.
Roma zona Prati – Monte Mario, 31/07/2024

Figura 4: Incendio Roma zona Prati – Monte Mario, sullo sfondo Monte Mario e l’Osservatorio Astronomico di Roma. Fonte: CSA
Il 31 luglio, nel pieno centro della città di Roma, a Monte Mario, a poca distanza da siti critici come la città giudiziaria di piazzale Clodio (sede della Procura della Repubblica e il Tribunale Ordinario di Roma), la sede storica della Rai a via Teulada, oltre ad alcuni edifici abitativi, si è innescato un incendio di interfaccia avviatosi nella porzione naturale della collina di Monte Mario, sito protetto ricadente nella Rete Roma Natura (parco regionale suburbano) (figura 4 e 5). Data la violenza delle fiamme e la direzione di propagazione del fuoco verso le aree urbane attigue, alcuni abitanti sono stati fatti evacuare, così come la caserma dei Carabinieri della Compagnia Trionfale, il centro di produzione Rai di via Teulada e l’Osservatorio Astronomico. Inoltre, per consentire gli interventi del servizio antincendio di Roma Capitale e dei Vigili del Fuoco sono state interdette al traffico alcune vie anche per agevolare l’intervento di mezzi aerei (Canadair ed elicotteri).
Dalle elaborazioni ISPRA, basate su analisi dei dati satellitari pre-post evento, l’area complessivamente interessata dall’incendio è risultata avere un’estensione pari a circa 6.5 ha, perlopiù ricoperti da specie arboreo-arbustive di diversa origine (Leccete, Pinete ed Eucalipti).
La collina di Monte Mario (139 m s.l.m.), sita in destra idrografica del fiume Tevere, è area di accantonamento di un complesso vegetazionale sub-mediterraneo tipico delle aree collinari e sub collinari ascrivibili al paesaggio della campagna romana. In dettaglio si tratta di un bosco naturale con elementi mediterranei come lecci, sughere, aceri, carpini, roverelle e allori, che resiste all’invasività di specie introdotte dall’uomo come l’eucalipto, la robinia, l’ailanto e i pini d’Aleppo e domestico.
Stante le osservazioni effettuate in loco, emerge che le coperture arboree più danneggiate e gli effetti dell’incendio sembrerebbero esser stati più severi nelle porzioni di territorio occupate da specie arboree invasive quali l’eucalipto (specie sempreverde), robinia e l’ailanto, per circa 4 ha e pinete per circa 1 ha. In misura minore sono state interessate anche le coperture arboreo-arbustive di macchia a leccio e specie legnose di latifoglie decidue.

Figura 5: Distribuzione delle aree percorse da incendio nell’anno 2024 ed elaborate da ISPRA (poligoni neri) per l’area della Ri- serva Naturale Regionale di Monte Mario (poligono rosso) nel comune di Roma (RM). Viene riportata l’area incendiata in gradazioni di rosso, con le aree maggiormente impattate in rosso scuro e quelle meno impattate in arancione elaborata a partire da immagini PlanetScope imagery © 2025 Planet Labs PBC modificate.