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Fino al 16 % degli animali e delle piante del mondo sono a rischio di essere introdotti al di fuori del loro areale e diventare invasivi. I paesi del mondo devono rafforzare le politiche di biosicurezza

 

 

Autore: Piero Genovesi, Area CFN, ISPRA

 

Uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science, coordinato dal dott. Hanno Seebens del Centro Senckeberg di Ricerca su Biodiversità e Clima e condotto insieme a un team internazionale di cui hanno fatto parte ricercatori di ISPRA, evidenzia come circa il 16% delle specie di piante e animali del mondo potrebbe in futuro essere introdotta dall’uomo al di fuori dell’areale naturale.

 

L’introduzione di specie esotiche è un fenomeno in forte crescita e rappresenta una delle più gravi minacce alla biodiversità globale, seconda solo alla distruzione e frammentazione degli habitat, e l’articolo pubblicato dal dott. Seebens e coautori ha evidenziato che il numero di specie esotiche potrebbe crescere ancora moltissimo nei prossimi anni. Lo studio si è basato su un campione di circa 46.000 eventi di introduzione, raccolti anche grazie al contributo da due banche dati ospitate da ISPRA; il Global Register of Introduced and Invasive Species e il Global Invasive Species Database. Il dataset compilato dal team di ricercatori copre circa 5 secoli di eventi di introduzione, un periodo durante il quale il tasso delle invasioni biologiche è significativamente cresciuto, a causa della globalizzazione delle economie, che ha determinato un progressivo incremento dei livelli di commercio, di trasporti e di turismo. I ricercatori hanno evidenziato in particolare un picco di invasioni nel periodo 2000-2005, quando per circa il 25% delle specie alloctone osservate nei diversi paesi erano registrate per la prima volta, confermando che un numero elevatissimo di specie ha il potenziale di essere introdotto al di fuori dell’areale naturale.

I risultati dello studio confermano la necessità che vengano rafforzate le politiche di bio-sicurezza, volte a prevenire l’arrivo e l’insediamento di specie aliene potenzialmente invasive  e ad attivare misure tempestive di controllo quando la prevenzione non risulti efficace.  Ad esempio l’Unione Europea ha approvato il Regolamento 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive. Tale norma comunitaria  entrata in vigore il 1 gennaio 2015, ha introdotto una serie di misure stringenti per una lista di 49 specie esotiche di rilevanza Unionale, ed è stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo 230 del 15 dicembre 2017.

Anche se il Regolamento UE e il Decreto Legislativo 230 rappresentano un indubbio progresso, lo studio pubblicato su PNAS evidenzia che queste misure potrebbero rivelarsi largamente insufficienti. In particolare lo studio evidenzia che i molluschi hanno un potenziale di invasione più basso rispetto ad altri gruppi tassonomici, mentre i mammiferi sono particolarmente a rischio di introduzione. Occorre quindi introdurre più stringenti regolamentazioni del commercio e degli spostamenti di specie se vogliamo tutelare la biodiversità globale, ma anche la salute e il benessere dell’uomo, minacciati dalle specie invasive.

 

 

Referenza

Seebens H., Blackburn T.M., Dyer E.E., Genovesi P., Hulme P.E., Jeschke J.M., Pagad S., Pyšek P., van Kleunen M., Winter M., Ansong M., Arianoutsou M., Bacher S., Blasius B., Brockerhoff E.G., Brundu G., Capinha C., Causton C.E., Celesti-Grapow L., Dawson W., Dullinger S., Economo E.P., Fuentes N., Guénard B., Jäger H., Kartesz J., Kenis M., Kühn I., Lenzner B., Liebhold A.M., Mosena A., Moser D., Nentwig W., Nishino M., Pearman D., Pergl J., Rabitsch W., Rojas-Sandoval J., Roques A., Rorke S., Rossinelli S., Roy H.E., Scalera R., Schindler S., Štajerová K., Tokarska-Guzik B., Walker K., Ward D.F., Yamanaka T., & Essl F. (2018) Global rise in emerging alien species results from increased accessibility of new source pools. Proceedings of the National Academy of Sciences.