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Spreco, sicurezza e resilienza dei sistemi alimentari

I sistemi alimentari sono base e condizione di tutte le attività umane. Le strutture agroalimentari industriali e i loro sprechi sono la principale causa di superamento dei limiti planetari di stabilità e resilienza, oltre cui i danni diventano imprevedibili e incontrollabili. Lo spreco e le perdite alimentari sono tra le prime cause dei cambiamenti climatici, prossimi a oltrepassare il punto di non ritorno; sono il primo fattore nell’avvenuta irreversibilità dell’alterazione di biodiversità e cicli naturali di azoto-fosforo-potassio; sono poi la maggior causa di consumo di suolo naturale e acqua. La dieta è di gran lunga il primo fattore globale di rischio sanitario: infatti due persone su tre soffrono di patologie connesse a seri squilibri nutrizionali (denutrizione, malnutrizioni, sovranutrizione). Gravissime sono le disparità nella sicurezza alimentare tra Paesi e al loro interno, mentre pochissimi Paesi sono in condizioni di autosufficienza.

Per affrontare le minacce serve una visione d’insieme delle dinamiche socio-ecologiche che tuteli l’interdipendenza fondamentale tra ambiente, biodiversità e società. Ciò implica tracciare un’economia entro i limiti e che integri anche la conservazione della biodiversità. In questo approccio sistemico lo “spreco” è un indice di disfunzionalità dei processi alimentari che eccedono fabbisogni raccomandati e capacità ecologiche. Lo spreco alimentare è usualmente associato ai rifiuti generati per perdita di prodotti dalla produzione fino al consumo. Vanno però considerate anche altre forme meno ovvie di spreco nell’intero sistema alimentare, come le perdite nette insite nell’alimentazione di allevamenti con prodotti edibili (la componente maggiore di spreco), la sovralimentazione oltre i fabbisogni, la perdita di nutrienti, gli usi non alimentari di prodotti edibili (es: biocombustibili), le perdite prima dei raccolti.

Così valutato, lo spreco si rivela nelle sue reali dimensioni enormi come il fattore chiave di crisi nel superamento dei limiti planetari. La gigantesca impronta ecologica che vi si collega deriva soprattutto dalle fasi di produzione del cibo più che dallo smaltimento dei rifiuti alimentari. Dai dati medi emerge che la principale causa primaria di spreco è la sovrapproduzione agroindustriale che genera anche squilibri distributivi e vulnerabilità. Va quindi concentrata l’attenzione su riqualificazione produttiva e prevenzione strutturale delle eccedenze. Le bioeconomie quasi-circolari potrebbero poi trattare, attraverso il recupero e il riciclo, quantità “fisiologiche” di eccedenze prodotte da un metabolismo territoriale in cui siano equilibrate capacità ecologiche, fabbisogni, produzioni e consumi. Si eviterebbero paradossali effetti di “rimbalzo” che rendono necessarie più eccedenze, risorse e impatti netti negativi per sviluppare questi nuovi processi.

I livelli di spreco sono caratteristici di ogni struttura alimentare. Confrontando strutture diverse emerge che in filiere corte, regionali e biologiche (vendita diretta in azienda o a domicilio, mercati e negozi degli agricoltori, ...) gli sprechi prodotti sono minori rispetto a quelli dei sistemi convenzionali. Nelle reti locali di innovazione agroecologica e della società civile (gruppi di acquisto solidale, agricolture supportate da comunità, ...) gli sprechi vengono ancor più fortemente prevenuti. Metodi agroecologici e minori sprechi implicano un aumento di biodiversità naturale, più bassi effetti climalteranti e ambientali associati a queste filiere. Già nel breve termine i metodi agroecologici garantiscono più nutrienti e miglior adattamento ai cambi climatici, che impatteranno sempre più pesantemente la produzione agroalimentare; mentre dal medio termine essi assicurano una produzione simile o maggiore rispetto ai metodi intensivi poiché riescono a rigenerare la fertilità delle risorse.

Per ripristinare condizioni ambientali di stabilità e resilienza, gli sprechi sistemici vanno fortemente ridotti con trasformazioni strutturali, coordinando autosufficienza alimentare e cooperazione. Sviluppando gli studi scientifici internazionali più avveduti (alcuni in ambito ONU) si possono delineare strategie sicurezza alimentare e scenari alternativi al proseguimento dell’incremento di produzione, che pur avendo aumentato nel breve periodo le rese per unità di superficie, ha prodotto esternalità negative durature e non ha risolto le questioni. Strategie alternative possono essere basate su: riduzione della pressione demografica e antropica; conversione delle produzioni agroindustriali all’agroecologia diversificata su piccola scala, connessa a filiere locali, corte o mutuali-solidali; riduzione nelle diete di derivati animali (allevamenti non intensivi) e prodotti iperprocessati con aumento di legumi e altri vegetali; azzeramento degli usi industriali di prodotti edibili; riconsiderazione di produzioni indigene, varietà locali, tradizionali e selvatiche.

Obiettivi

Definire gli elementi di criticità e di opportunità, le misure e gli indirizzi gestionali attraverso lo studio di casi tipici/virtuosi e la stesura di protocolli per pratiche e politiche alimentari sistemiche e partecipate, che integrino più temi, livelli territoriali e competenze settoriali quali: studio e pianificazione socioecologica dei modelli alimentari; acquisti pubblici verdi; tutela dell’agricoltura contadina e accesso alla terra; agroecologia e protezione/rigenerazione della biodiversità naturale valorizzando l’agrobiodiversità; educazione alimentare, nutrizionale e ruolo collettivo dei cittadini; supporto alle reti locali, di piccola scala, ecologiche, mutuali-solidali; agricoltura sociale, urbana e in aree marginali invertendo il consumo di suolo; contrasto a iniquità/illeciti nell’agroalimentare e loro effetti ambientali.

Destinatari

Enti pubblici, comunità scientifica, associazioni e società civile, aziende

Informazioni cronologiche

2017 -

Struttura organizzativa e contatti

  • ISPRA - Dipartimento monitoraggio, tutela dell’ambiente e conservazione della biodiversità

  • Giulio Vulcano, Lorenzo Ciccarese, Pietro Massimiliano Bianco

Fonti di finanziamento

Interne (eventuali esterne)

Ambito geografico

Internazionale, Nazionale, Locale

Prodotti

La questione dello spreco alimentare” in Ideambiente 2_2016

Sintesi del Rapporto “Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali”, Rapporto ISPRA 267/2017

Articolo “Prevenire e ridurre lo spreco alimentare” in Scienza in rete, 2018

Articolo ISPRA Tutelare l’agrobiodiversità con le filiere alimentari corte, ecologiche e locali”, 2018

Quaderni ISPRA Natura e Biodiversità “Frutti dimenticati e biodiversità recuperata. Il germoplasma frutticolo e viticolo delle agricolture tradizionali italiane”

Spreco alimentare: un approccio sistemico per la prevenzione e la riduzione strutturali”, Rapporto ISPRA 279/2018

Articoli “Fame zero è possibile, ma modificando gli stili di vita” e Il cambiamento climatico farà crescere fame e migrazioni nel mondo” in Il Bo Live, Università di Padova, 2018-2019

Approccio sistemico alla definizione dello spreco alimentare” in Rapporto ambiente SNPA Edizione 2018, 7/2019

Articolo Una nuova rivoluzione verde” in La nuova ecologia, 2020

Articolo “Food system e cambiamenti climatici: produrre meglio e a km zero” in Babel #2-2019 COSPE, Marzo 2020

Indicatore “Spreco alimentare” nell’Annuario dei dati ambientali ISPRA 2019, Giugno 2020

Convegno di presentazione del Rapporto ISPRA sullo spreco alimentare, Auditorium del Ministero dell’ambiente, Roma, 16.11.2017

Convegni “Metropoli agricole”: relazione “Ristrutturare i sistemi alimentari per prevenire lo spreco” 31.1.2018 e tavola rotonda “Sistemi agroalimentari per la sostenibilità: tra locale e globale” 22.2.2019, Università Studi di Milano

Intervento a Report RAI3 “Consumattori e consumattrici”, 11.6.2018

Relazione “Spreco e sicurezza alimentare: un approccio sistemico” in atti del convegno ISTAT, Roma, 29.11.2018

Relazione “Sistemi agro-ecologici di piccola scala e filiere corte”, Comune di Cremona, 5.4.2019

Relazioni “Agrobiodiversità e filiere corte per sistemi alimentari resilienti” e “Semi e frutti antichi a tutela della biodiversità” in atti del convegno svolto alla Sabina Universitas, Rieti, 11.4.2019

Relazione su “Alimentazione, salute, spreco alimentare in atti del convegno svolto a Forlì, 14.4.2019

Relazione “Diet change, food wastage prevention and reduction, farming system diversification toward a sustainable Mediterranean Sea” in atti del convegno internazionale CIHEAM-FAO svolto a Palermo, 15-17.5.2019

Relazione “Benefici ambientali dalla trasformazione dei consumi alimentari” a convegno organizzato da SINU (società di nutrizione) e CREA presso Università di Tor Vergata, Roma, 1.10.2019

Relazione nel laboratorio “distribuzione” del convegno “Cibo, territorio, sostenibilità”, Università di Trento, 15.11.2019

Seminario “Vivere senza sprechi con filiere corte e consumi locali”, Firenze, 18.11.2019

Relazione "Ecological resilience and sustainability: the food wastage issue" al convegno internazionale "The role of sources, data analysis and digitalization for the agri-food sustainability", Università di Pisa, 20 Novembre 2020

Articolo di studio "Oltre la crescita economica. Protezione della biodiversità e resilienza alimentare"21 Aprile 2021

Organizzazione e relazione al convegno ISPRA  "Oltre la crescita economica. Per la conservazione della biodiversità e la resilienza alimentare" con l'Agenzia Ambientale Europea, 5 novembre 2021

Relazione "Scenari ecologici di resilienza alimentare e transizione giusta" al convegno organizzato con ISDE Italia "Cibo equo, sano e sostenibile per il 2030"12 Marzo 2022

Articolo sul Resoconto del Seminario ISPRA: "Oltre la crescita economica. Per la protezione della biodiversità e la resilienza alimentare"

Relazione “Reti agroecologiche e mutuali, scenari post-crescita” al Convegno della Società Geografica Italiana "Dalla strategia di bioeconomia alla bioeconomia integrata, in armonia con la vita e le leggi della natura” (video), Dicembre 2022

Articolo "Agroecologia e prevenzione strutturale dello spreco alimentaredi Sara Auriemma (Univ. Bolzano) e Giulio Vulcano (ISPRA), Aprile 2023

Relazioni ai seminari su spreco alimentare e filiere corte e su agroecologia e cambiamenti climatici, Manciano (GR), Maggio-Luglio, 2023

Attività connesse

Tirocinio formativo offerto all’Università di Roma3 per lo studio della sostenibilità delle reti alimentari alternative, 2018

Partecipazione alla costruzione dello Studio di scenario dei fabbisogni professionali in agricoltura e silvicoltura” con l’Istituto Nazionale di Analisi delle Politiche Pubbliche, 2019

Progetto ISPRA “Tutela e valorizzazione del germoplasma vegetale locale e filiere alimentari corte” con aree protette, orti botanici, banche del germoplasma e altri, 2019-2021

Collaborazione con il “Biodistretto della Via Amerina e delle forre” per la prevenzione strutturale dello spreco e l’autosufficienza alimentare, 2020-2023

Attività per la redazione del Quaderno ISPRA “Frutti dimenticati e biodiversità recuperata. Il germoplasma delle agricolture tradizionali italiane” - Regioni Toscana e Marche, 2022-2023.

Tirocinio formativo all’Università di Bolzano per lo studio dell'agroecologia e della prevenzione strutturale dello spreco, 2023