Istituto Superiore per la Protezione
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Progetto Cavità sotterranee e sprofondamenti a Viterbo

L’ISPRA ha avviato congiuntamente all’Università Tuscia di Viterbo il Progetto riguardante “Le cavità sotterranee e i fenomeni di sprofondamento connessi nella città di Viterbo”.

Il sottosuolo di Viterbo è molto ricco di cavità antropiche scavate nei terreni piroclastici, che costituiscono il basamento della città, per vari utilizzi, nel corso della millenaria storia di questa città. Le caratteristiche delle rocce piroclastiche erano conosciute e sfruttate in modo ottimale dapprima dagli etruschi e poi dai romani, con la realizzazione di cunicoli, opere idrauliche, cisterne e vasche di raccolta delle acque, luoghi di culto sotterranei, colombaie, cave per l’estrazione di materiali da costruzione, necropoli, ecc. Tali opere sono state ampliate ed estese in epoca medioevale e moderna, con la realizzazione di butti, ricoveri magazzini, cantine, vie sotterranee. Durante l’ultimo conflitto mondiale molte cavità sono state rimaneggiate per realizzare rifugi anti-aerei ma nell’immediato dopoguerra, con la chiusura dei rifugi, sono stati chiusi gli accessi a tali ambienti ipogei che ha comportato in seguito la perdita della memoria di tali luoghi e l’esatta ubicazione. 

La presenza di vuoti in sotterraneo, di acqua, di circuiti idraulici ha favorito nel tempo processi di crollo che sono testimoniati dall’aumento di sinkholes antropogenici nel centro storico e che diventano sempre più frequenti nella periferia della città.

Il censimento delle cavità sotterranee di Viterbo e la loro messa in sicurezza è inquadrato in questo progetto non solo per la pianificazione del rischio ma soprattutto ai fini del loro valore storico e culturale.

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