Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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8 FOLIGNO-MONTECOPIOLO

Nel primo tratto, da Foligno a Scheggia, la tappa corre lungo la strada statale Flaminia, sempre costeggiando sulla destra strutture carbonatiche che raggiungono i 1700 m con il Monte Catria, costituite da calcari, calcari marnosi e calcari con selce appartenenti alla successione bacinale umbro-marchigiana. Le dorsali carbonatiche sono caratterizzate da alta energia del rilievo, con valli molto incise e versanti piuttosto acclivi che delimitano aree sommitali a volte tabulari. Sono presenti anche fenomeni carsici di una certa rilevanza (grotta  di Monte Cucco). La vegetazione è data da folte coperture boschive nei versanti, intercalate a zone a prateria nelle parti sommitali. Nelle valli più aperte il suolo è utilizzato per scopi agricoli. Verso ovest, quindi verso la strada statale Flaminia, i calcari passano a calcari marnosi, marne e marne calcaree, di colore prima rosato (Scaglia Rossa), poi variegato, infine grigio (Scaglia Cinerea).
Le dorsali carbonatiche sono fronteggiate, sulla sinistra, da rilievi terrigeni costituiti da rocce arenacee e marnoso-arenacee (Formazione Marnoso-Arenacea), che sono attraversate direttamente nel tratto iniziale della Corsa lungo la Valtopina, fino a Nocera Umbra. I rilievi terrigeni presentano versanti generalmente piuttosto acclivi e sono spesso interessati da fenomeni di erosione accelerata. L'energia del rilievo è medio-alta. Il suolo è coperto da una fitta vegetazione boschiva nelle zone più rilevate.
Dopo Nocera Umbra e fino a Fossato di Vico, la strada entra in una conca occupata da depositi lacustri, fluvio-lacustri e alluvionali terrazzati, che passano ai rilievi carbonatici attraverso una fascia di detriti più o meno estesa e conoidi alluvionali. Nella conca, il suolo è interamente destinato ad uso agricolo, con piccoli appezzamenti irregolari.
Dopo aver superato il valico della Scheggia, la Flaminia taglia le strutture carbonatiche lungo la valle del Fiume Burano che, dopo Cagli e fino ad Acqualagna, attraversa colline costituite prevalentemente da calcari, calcari marnosi e marne. Il fondovalle è dato da alluvioni terrazzate incise dal corso attuale del Burano.
La tappa lascia la via Flaminia e si addentra nuovamente in colline prevalentemente terrigene costituite dalla Formazione Marnoso-Arenacea e da calcari, calcari marnosi e marne. I rilievi sono attraversati dai fiumi Candigliano, Metauro e Foglia, ad andamento meandriforme e con l’alveo attuale che incide le alluvioni terrazzate.
Superato il fiume Foglia, la Corsa inizia a salire verso il 1° GPM della giornata, il Cippo di Carpegna.  All’altezza del paese di Carpegna i rilievi sono costituiti da alternanze di calcari marnosi, marne e argilliti, appartenenti al dominio delle unità Liguri e, più in particolare, a quella che nella geologia italiana è nota come “Colata della Val Marecchia”, che si estende per il Montefeltro fino a San Marino. Soprattutto le argilliti hanno un’alta propensione al dissesto e sono soggette a fenomeni di erosione accelerata, per cui dove esse affiorano sono diffusi ed estesi i fenomeni franosi.
Situazione analoga si ha per i rilievi sui quali salgono gli altri due GPM della giornata, Villaggio del Lago e Montecopiolo. Solo il centro di Villagrande poggia in parte su calcari organogeni e calcareniti.

 

Approfondimenti:

Geoportale Servizio Geologico d’Italia

http://sgi2.isprambiente.it/geositiweb/

http://www.unesco.it/cni/index.php/siti-italiani

http://www.winegis.it/