Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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INDICIT - Impatti dei rifiuti marini sulla tartaruga marina e il biota. Secondo project meeting a Roma il 4 e 5 luglio

La Direttiva Quadro sulla Strategia per l'Ambiente Marino (2008/CE/56, MSFD) prevede che ogni Stato Membro sviluppi una strategia per il conseguimento o il mantenimento del Buono Stato Ambientale (“Good Environmental Status”, GES) dell’ambiente marino entro il 2020.

Per buono stato ambientale s’intende, per le acque marine, che esse consentano di preservare la diversità ecologica e la vitalità di mari e oceani e che questi siano puliti, sani  e produttivi; l’utilizzo dell’ambiente marino deve restare ad un livello sostenibile.

Per la determinazione del buono stato ambientale gli Stati membri si basano su un elenco di 11 descrittori qualitativi dell’ambiente marino che fanno riferimento a molteplici aspetti degli ecosistemi marini, tra cui la biodiversità, l’inquinamento, l’impatto delle attività produttive ed i rifiuti marini (Descrittore 10).
La presenza dei rifiuti in mare e nelle zone costiere costituisce un grave problema di carattere ambientale in quanto può essere minacciato l’equilibrio degli ecosistemi e delle specie che li abitano. Il buono stato ambientale per il Descrittore 10 si raggiunge quando  le proprietà e le quantità dei rifiuti marini non provocano danni all'ambiente costiero marino. Per valutare in che misura il buono stato ambientale sia conseguito da un Descrittore, sono necessari criteri ed indicatori atti all’elaborazione di approcci coerenti tra tutti gli Stati membri.
La plastica rappresenta più del 80% dei rifiuti ritrovati in mare aperto e sulle spiagge. Alcuni taxa marini, tra cui la tartaruga marina, hanno una distribuzione geografica ampia (Atlantico e Mediterraneo), utilizzano differenti habitat e purtroppo ingeriscono i rifiuti marini. Un indicatore per il monitoraggio del buono stato ambientale del Descrittore 10 è  la “Tendenza nella quantità e nella composizione dei rifiuti ingeriti dagli animali marini. Procedure metodologiche standard  per l’utilizzo di questo indicatore sono necessarie per rispondere adeguatamente alle richieste della Strategia marina. Il progetto INDICIT, i cui partecipanti si incontreranno a Roma il 4, 5 e 6 Luglio prossimi, ha l’obiettivo di mettere a punto una metodologia per rendere operativo l’indicatore sulla quantità dei rifiuti marini ingeriti dalla tartaruga marina Caretta caretta e da altri animali marini come per esempio i pesci.