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Nucleare, un confronto a Roma sul Programma nazionale

Un forte impegno del Governo, autorità di regolamentazione dotata di adeguate risorse umane, soggetti attuatori competenti ed efficaci, sviluppo di una corretta cultura della sicurezza e della radioprotezione. Ma anche più strumenti in mano ai tavoli per la trasparenza, con il conseguente miglioramento del rapporto di fiducia con i cittadini. È l'auspicio emerso lo scorso 13 novembre alla Sala del Primaticcio, a Roma, dove si è svolto un incontro organizzato dalla Commissione scientifica sul Decommissioning degli impianti nucleari dal titolo “Programma Nazionale: a che punto siamo?”.
La comunità scientifica, le Istituzioni e il mondo delle associazioni ambientaliste e dell’Informazione si sono confrontati su vari temi, tra cui l'esportazione di rifiuti ad alta radioattività, lo stato dell'arte in merito al Deposito nazionale, il confronto con le esperienze degli altri Paesi comunitari, la necessità di destinare più risorse, in termini occupazionali, alle attività connesse a gestione e controllo delle attività di decommissioning e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
All'iniziativa ha partecipato anche il Direttore Vicario dell’ISIN (Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione), Lamberto Matteocci: “Il Deposito nazionale è un atto di tutela e rispetto per le future generazioni. Consentirà una efficace e definitiva gestione in sicurezza dei rifiuti derivanti dal pregresso programma nucleare e di quelli connessi alle attività sanitarie, industriali e di ricerca che – ha concluso – continueranno ad essere prodotti nel tempo”.
Nel corso dell'incontro, nel ricordare le tappe importanti della storia del nucleare in Italia, si è più volte richiamato alla memoria l'emblematico caso di Scanzano Jonico che, esattamente 15 anni fa, iniziò la sua protesta contro l'ipotesi di vedere ubicato in Basilicata il Deposito unico di scorie nucleari.
Da allora, pochi passi in avanti. “Occorrerebbe anticipare le consultazioni sulla localizzazione del Deposito nazionale e dedicare ad essa una VAS specifica o altri strumenti quali, ad esempio, l'introduzione di figure di mediazione sul modello francese", la proposta di Paolo Bartolomei, della Commissione scientifica sul Decommissioning.
“Rifiuti ad alta radioattività, andranno nel Deposito nazionale o saranno destinati all'estero? Lo stiamo valutando con il Governo”, ha dichiarato il senatore Gianni Pietro Girotto, Presidente della 10ma Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo. “Resta inoltre il grosso buco dei rifiuti militari, ancora da quantificare e di cui non si è decisa la destinazione finale. E sulla tracciabilità dei rifiuti siamo indietro, soprattutto quelli ospedalieri”.