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Terremoto nel nord Italia. ISPRA: avviati controlli alla centrale di Caorso

 

23 maggio

L’evento sismico che ha colpito gran parte del Nord Italia nella notte del 20 maggio, specialmente la zona tra le province di Modena, Mantova e Ferrara, oltre alla perdita di vite umane, ha creato ingenti danni alle abitazioni, agli impianti industriali e al patrimonio storico-architettonico del nostro Paese. Il Presidente dell’ISPRA, insieme al Direttore Generale, ai dirigenti e ai dipendenti, esprime la propria partecipazione e solidarietà al lutto che ha colpito le popolazioni.

Dal punto di vista degli interventi tecnici, ISPRA si muove nell’ambito e sotto il coordinamento del Servizio Nazionale di Protezione Civile, le cui strutture operative sono, al momento, impegnate a fronteggiare l’emergenza. Il coordinamento degli interventi è affidato al Capo del Dipartimento della Protezione Civile che ha convocato in seduta permanente il Comitato Operativo con il compito di seguire l’evoluzione dell’evento e di fornirne l’aggiornamento, consultabile su http://www.protezionecivile.gov.it/ .

In particolare l’ISPRA, nell’ambito delle proprie competenze, ha avviato approfondimenti sullo stato della centrale di Caorso e su alcune installazioni nelle quali si impiegano sorgenti di radiazioni ionizzanti e su impianti a rischio di incidente rilevante. L’Istituto proseguirà le azioni di monitoraggio sullo stato delle installazioni. Al momento, non è stata rilevata nessuna criticità.

L’ISPRA ha inoltre avviato, con il coordinamento della Protezione Civile e di concerto con l’Isituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), attività di rilevamento degli effetti geologici ed ambientali causati dal sisma con particolare riguardo alle fratturazioni del suolo, alla liquefazione dei terreni granulari saturi, alle emissioni gassose, agli effetti idrologici (quali ad es. variazione di livello falda e dei parametri chimico-fisici delle acque sotterranee), nonché riguardo i cedimenti spondali di corsi d’acqua e canali, oltre a sprofondamenti (sinkholes)e depressioni.

Intanto ieri, 22 maggio, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova, fissandone la durata a 60 giorni.

 

L’evento sismico

 

Secondo i dati registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico di magnitudo 5.9 si è verificato a una profondità di circa 6 km con epicentro localizzato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova. Successivamente si sono verificate ulteriori scosse anche nella provincia di Ferrara. Numerose sono le repliche che continuano ad interessare le zone colpite, dopo quella più forte che si è registrata, sempre il 20 maggio, alle ore 15.18 con magnitudo 5.1. La stessa è stata seguita da 46 repliche comprese tra 3.0 e 4.0. Le vittime accertate al momento sono sette di cui due decedute per cause concomitanti al terremoto. Numerosi sono gli edifici storico monumentali, come chiese e castelli, che risultano danneggiati dal sisma, così come i centri storici di alcuni comuni. E’ in corso l’assistenza alle oltre 5.000 persone che hanno lasciato la propria abitazione a causa del terremoto e tutte le verifiche di agibilità da parte di squadre di tecnici coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile.