MonItaMal
Le attività umane stanno modificando drasticamente i sistemi naturali, causando cambiamenti profondi che influenzano sempre di più la nostra vita e la nostra capacità di convivenza all’interno del pianeta che ci ospita. Gli effetti negativi di questo modello di sviluppo si riflettono oggi in una varietà di alterazioni e di impatti che interessano scale geografiche sempre più ampie e che si ripercuotono spesso oltre le frontiere dei singoli paesi. Negli ecosistemi marini, l’assenza di confini e barriere fisiche rende ancora più rapido il processo di “globalizzazione” delle problematiche ambientali. Ciò è particolarmente vero per il Mediterraneo, un mare ricco di vita ma vulnerabile, stretto tra due continenti e fortemente antropizzato.
Il progetto MonitaMal “Sviluppo di un sistema di monitoraggio della qualità ambientale: valutazione dei livelli di contaminazione nelle diverse matrici marine (acque, sedimenti e Biota) e dei rischi per la biodiversità marina costiera” è un Progetto cofinanziato dall’ Unione Europea: Programma di Cooperazione Transfrontaliera INTERREG IIIA Italia-Malta.
Il progetto, conclusosi nel 2008, ha perseguito l’obiettivo della messa a punto di un sistema di monitoraggio sperimentale ed innovativo per la valutazione dello stato di salute dell’ambiente marino sotto il punto di vista chimico, fisico e biologico.
Obiettivi
Il progetto ha avuto come obiettivo la tutela degli ecosistemi e la salvaguardia della biodiversità dell’ambiente marino costiero di Malta e Lampedusa attraverso lo sviluppo di un sistema di monitoraggio dei livelli di contaminazione chimica e della presenza di specie marine non indigene (specie aliene). Il sistema di monitoraggio si realizza attraverso la caratterizzazione chimico-fisica delle acque marine costiere, l’ analisi chimica su organismi bioindicatori e sedimenti e censimenti visivi subacquei dei popolamenti animali e vegetali marini. Le attività progettuali si sono realizzate attraverso lo svolgimento di quattro campagne di ricerca condotte in maniera congiunta dai partners italiani e maltesi. La caratterizzazione ambientale e l’identificazione di eventuali alterazioni consentiranno di mettere a punto idonee strategie per la tutela dell’ecosistema marino e la sua biodiversità. I dati storici (ultimi 100 anni) provenienti da proxy climatici ed ambientali sono stati utilizzati sia per comprendere la tendenza evolutiva degli ambienti studiati, sia per comparare le evidenze di inquinamento biologico con dati fisico-chimici di dettaglio.
Il sistema di monitoraggio si articola attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici:
- Valutazione dei livelli di contaminazione chimica su acque (tramite Mussel Watch) e sedimenti (metalli, Idrocarburi policiclici aromatici, PCB, pesticidi e tensioattivi) anche attraverso l’uso dell’imposex (gasteropodi) come bioindicatore della presenza di TBT (Tributilstagno)
- Valutazione dei livelli di inquinamento biologico (tipologia, grado di diffusione etc.. di specie aliene).
- Caratterizzazione chimico-fisica delle acque costiere, individuazione delle diverse masse d’acqua presenti e del regime correntometrico attraverso: sonde multiparametriche (Sensore dell’ossigeno disciolto, trasmissomentro, fluorimetro, Sensore del pH) e correntometrici (tecnologia doppler) e prelievo di campioni di acqua a diverse profondità per la determinazione dei sali nutritivi disciolti e del particellato sospeso nonchè analisi per la calibrazione dei sensori.
- caratterizzazione della biodiversità ittica costiera (composizione e distribuzione dei popolamenti ittici).
- Ricostruzione delle variazioni di temperature superficiale dell’acqua e loro connessione con i cambiamenti climatici globali (attraverso analisi isotopiche e degli elementi in traccia su coralli non-tropicali).
- sviluppo di un sistema informativo comune di facile consultazione finalizzato alla condivisione e diffusione dei risultati (creazione di un database relazionale consultabile (on line) attraverso GIS.
- Definizione di linee guida per la gestione sostenibile delle risorse marine dei siti maltesi di particolare interesse ambientale e paesaggistico, al fine di incoraggiare l’eco-turismo
Destinatari
Il progetto si rivolge ai soggetti scientifici (ricercatori, università coinvolte) nonchè alle comunità locali ed appassionati che hanno partecipato al progetto in qualità di veri e propri “ricercatori” segnalando la presenza di specie “sconosciute”. Tale iniziativa è stata promossa attraverso una campagna di sensibilizzazione denominata “pesci mai visti!” che ha visto il coinvolgimento di pescatori, subacquei nella segnalazione delle specie non indigene a Malta o nelle Isole Pelagie. Lo slogan di questa campagna, tradotto in italiano, inglese e maltese recitava: - non c'è bisogno di saper riconoscere le specie aliene…per i buoni conoscitori del mare, un pesce “strano” mai visto prima è già qualcosa che merita la nostra attenzione! Chiamateci o mandateci una mail, questo semplice gesto potrebbe essere di aiuto alla salvaguardia del Mare.
Informazioni cronologiche
Inizio attività 2005 - fine attività 2008
Struttura organizzativa e Contatti
Dipartimento I ex. ICRAM
Responsabile Scientifico: Alfonso Scarpato
Contaminazione chimica sedimenti: Giulia Romanelli, Alfonso Scarpato
Analisi delle acque: Rossella Di Mento
Cambiamenti climatici: Sergio Silenzi
Rischi Biodiversità Ittica: Ernesto Azzurro
Contesto transfrontaliero e divulgazione: Raffaella Piermarini
Fonti di finanziamento
Programma di Cooperazione Transfrontaliera INTERREG IIIA Italia-Malta
Partners
Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia, Università di Malta, ISPRA (Partner e responsabile scientifico del progetto)
Ambito geografico
Europeo: Isole di Malta e Lampedusa.
Riferimenti alla normativa
Piano di azione sulla Biodiversità, Direttiva Quadro sulle Acque
Prodotti
Film documentario “Malta & Lampedusa for marine environment”.